tram e trasporto pubblico a Roma

La rete tramviaria dei Castelli romani

Motrici e rimorchi della rete dei Castelli, 1903-1980

Indice di ricerca e ipotesi sulla numerazione dei rotabili dei Castelli

 

Una descrizione rigorosa e cronologica dei rotabili che hanno circolato sulla rete dei Castelli, almeno di quelli costruiti fino alla fine degli anni Venti costituenti il grosso del parco extraurbano, non è possibile oggi e si ha motivo di ritenere che non lo sarà mai. La situazione è intricata a causa delle numerose ricostruzioni e delle rinumerazioni talvolta cervellotiche subite dai rotabili nel corso degli anni, alle quali si aggiungono la quasi assoluta mancanza di documentazione ufficiale e gli evidenti errori presenti nei pochi documenti che si sono ritrovati. La tabella che segue è stata costruita in base ad una serie di ipotesi, più o meno confermate dagli elementi noti.

Il servizio extraurbano fu avviato con la distinzione dei posti offerti nei rotabili in prima e seconda classe; normalmente solo le motrici offrivano posti di prima classe. Non sappiamo quale fosse esattamente la differenza tra le due classi, ma è facile immaginare che la prima sarà stata fornita di velluto rosso, poggiatesta in tela, ecc.; si veda l'interno delle imperiali. La distinzione in due classi si protrasse fino al 1935 e gli ultimi rotabili extraurbani furono acquistati nel 1931 ancora con le motrici di prima e seconda classe.

gruppo costruz. quant. rotabile presenti nel 1950 esiste immagine
vetture stato rotabile o periodo nell'immagine
1-4 (I) 1903 4 motrici a due assi, un motore - 3, 4 (disegno) stato di origine
4-6 (III, ex gr. 40) 1913 3 motrici a due assi, due motori 5 4, 5 (relitto) fino al 1935
7-14 1927 8 9, 10, 11 9 stato di origine
10, 11 anni ‘50
10...21 1905 8+4 rotabili ad imperiale a quattro assi, motrici a quattro motori e rimorchi - 10-13, 16, 19, 21 stato di origine
10, 17 dopo le modifiche del 1920
10...21 15, 18 rimorchio (stato di origine)
41-52 (ex 10-21) 1920
1927
(mod.)
12 motrici ad imperiale, quattro assi, quattro motori 42, 48, 49 42, 43, 51 dalla rinumerazione (1927) al 1935
42, 48, 49 dal 1935 al 1959
30-37 1905 8 motrici a due assi, due motori 33, 37 (rotabili di servizio) 30-34 stato di origine
37 anni '50, rotabile di servizio
38-40 (ex  gr. 40) 1913 3 38 (rotabile di servizio) 39 -
60-69 1911 10 motrici a quattro assi, due motori 61-64, 66, 68, 69 60, 64, 68 stato di origine
61-64, 66, 68, 69 dal 1935 al 1965
70-77 1912 8 motrici a quattro assi, quattro motori 70-72, 74-77 76 stato di origine
70-72, 74, 75 dal 1935 al 1965
79 ? 1 - 79 stato di origine
40-45 1913 6 motrici a due assi, due motori - - stato di origine
81-84 1931 4 motrici a quattro assi, quattro motori 81-84 83, 84 dal 1931 al 1935
82-84 dal 1935 al 1965
91-94 1931 4 91-94 91-94 dal 1935 al 1965
101-104 nota rimorchi a due assi
105-112 1905 8 - 109, 112 stato di origine
113-120 1927 8 113, 114, 116, 117-120 117 stato di origine
117-120 anni '50, rotabili di servizio
160-165 1911 6 rimorchi a quattro assi 161-165 164 stato di origine
161-164 dal 1931 al 1935
201-212 1921 12 rimorchi a due assi 201-205, 209-212 201-204, 210, 212 dal 1935 al 1965
281-284 1931 4 rimorchi a quattro assi 281-284 284 dal 1931 al 1935
282-284 dal 1935 al 1965
291-294 1931 4 rimorchi pilota a quattro assi 291-294 291-294 dal 1935 al 1965
301-312 1935 12 motrici a quattro assi, due motori tutte tutte dal 1935 al 1980
321-328 1937 8
401-412 1937-38 12 motrici articolate a due casse, sei assi, quattro motori
501-508 1952 8

Materiale ceduto alla STEFER da altre aziende

num. rotabili provenienza
907, 913... (6 motrici e 6 rimorchi) motrici a truck e rimorchi ad assi radiali ATAG, Roma (1942)
5003, 5013, 5025, 5029, 5047, 5085 motrici articolate a truck ed assi radiali, due motori ATAC, Roma (1936-38)
443-448 motrici a quattro assi, quattro motori ACEGAT, Trieste (1938)
201, 210, 218, 228 motrici urbane a quattro assi, quattro motori ATM, Bologna (1935-39)

Ipotesi per tracciare una storia della numerazione dei rotabili dei Castelli

La storia dei rotabili della rete dei Castelli è sempre apparsa densa di lacune e di contraddizioni, per superare le quali molto ingegno è stato speso dagli archeologi tramviari che si sono interessati all’appassionante argomento. Nelle note che seguono vogliamo esporre una serie di ipotesi che, anche in base a qualche recente ritrovamento, potrebbero contribuire a dissipare un po’ della nebbia che copre dei fatti, l’origine dei quali risale oramai a più di un secolo fa.

Alla base di queste ipotesi è la convinzione che due siano state le cause essenziali della confusione che ha a lungo regnato sull’argomento:

  1. la decisione, presa dalla STFER già nel 1910 o giù di lì, di numerare tutti i rotabili motori previsti per i servizi urbani nelle decadi basse del centinaio 0 (numeri 0x, 1x) e quelli dei servizi extraurbani nelle decadi successive (numeri da 3x a 9x), mentre per il materiale rimorchiato sarebbero stati riservati numeri a tre cifre. Questi criteri porteranno, nella seconda metà degli anni ’20, alla rinumerazione delle motrici ad imperiale e di parte di quelle del gr. 40; anzi, si può dire che ciò costituisce il perno attorno al quale ruota tutta la storia delle numerazioni dei rotabili dei Castelli, con relativi misteri;
  2. il passaggio dalle serie di numerazioni inizianti con lo zero a quelle inizianti con l’uno, che si avviò nel 1921 con l’entrata in servizio di rimorchi gr. 200.

Anno 1903

Entrano in servizio le motrici per il servizio locale in Roma, dette le giallette, in numero di quattro, numerate 1-4, E' esistita però una seconda motrice che sembra numerata 4, che per aspetto si colloca completamente al di fuori degli schemi dei rotabili dei Castelli. Il numero 4 sarà successivamente riutilizzato da una delle tre motrici gruppo 40 passate al servizio urbano.

Anno 1906

Entrano in servizio i due primi gruppi di rotabili previsti per il servizio extraurbano, le dodici imperiali e una serie di rotabili a due assi, otto motrici e otto rimorchi. Alle imperiali sono assegnate le decadi 1 e 2 e le dodici vetture divengono 10-21, apparentemente senza distinzione tra motrici e rimorchi e ciò costituisce un primo interrogativo. Le motrici a due assi sono immatricolate nella prima decade libera, la 3, e divengono 30-37. I rimorchi a due assi sono sistemati nel centinaio 1 a seguito di quattro ipotetici e probabilmente mai esistiti rimorchi per le giallette; divengono quindi 105-112.

Anni 1911-13

Entrano successivamente in servizio:

Le biellette sono assegnate alla decade 6 e divengono 60-69. Qui si presenta un secondo interrogativo: perché dalla decade 3 delle motrici a due assi si è saltati alla 6? La risposta porta di nuovo all’ingegnerismo nell’assegnazione dei numeri: perché già era stato stabilito di riunire tutte le motrici a due assi nelle prime decadi e quanto segue dimostrerà l’esattezza di tale supposizione. La motrice 67 è poi origine di un altro interrogativo. Il secondo gruppo di motrici a carrelli si pone nella decade 7 e diviene 70-77. In questo gruppo si porrebbe anche la motrice 79, che però si ritiene di diversa provenienza delle 70-77. I rimorchi a carrelli sono assegnati al centinaio 1, decade 16, per analogia alla decade 6 delle motrici e divengono 160-165. Le motrici a due assi sono immatricolate nella prima decade bassa libera, la 4, e divengono 40-45.

Anno 1921

Entra in servizio un gruppo di dodici rimorchi a due assi, per i quali, contro ogni logica, è scelto il centinaio 2; nelle decadi 20 e 21, i rimorchi divengono 201-212. Si veda l’osservazione a proposito dei rimorchi del 1931. Si noti che da questo momento le serie di numerazione inizieranno con 1 e non con 0; si tratta di un particolare di non trascurabile importanza che ha sicuramente condotto, negli anni seguenti, alla rinumerazione di qualche rotabile, molto probabilmente nel gruppo 60.

Anni Venti

In epoca imprecisata tre motrici del gr. 40 sono modificate per il servizio urbano e, in obbedienza al programma di assegnazione dei numeri, sono poste nella decade 0 come 4-6; evidentemente una delle giallette e la 4(II) sono state demolite (la 4 (II) potrebbe essere stata restituita alla rete di origine).

Ma si avvicina il 1927, anno in cui entrerà in servizio il gruppo delle napoletane, otto motrici e otto rimorchi a due assi. Volendo passare all’attuazione completa dell'assegnazione dei numeri come stabilito negli anni Dieci, occorre liberare le decadi 1 e 2 occupate dalle imperiali. Ed ecco che si scopre che tutto va a posto semplicemente rinumerando le imperiali, ciò che porta però alla conseguenza di dover rinumerare anche le 40. Queste ultime, ridotte a tre, divengono 38-40 (per la 40 resta un dubbio), in prosecuzione del gr. 30 (30-37), liberando la decade 4 a partire da 41 (da recenti indagini sembra che, prima di passare alla numerazione 38-40, le tre motrici abbiano avuto i numeri 20-22, forse per evitare sovrapposizioni di numeri in fase transitoria). Le imperiali passano nelle decadi 4 e 5 come 41-52. Le motrici napoletane sono numerate impegnando le decadi 0 e 1 come 7-14; i relativi rimorchi sono numerati in successione ai precedenti, nel centinaio 1, decadi 11 e 12 e divengono 113-120.

Anno 1931

Entrano in servizio due gruppi di quattro motrici a carrelli e due di analoghi rimorchi. Le motrici sono assegnate alle decadi 8 e 9, divenendo 81-84 e 91-94. I rimorchi sono posti nel centinaio 2, divenendo 281-284 e 291-294.

Dal 1935

Da quest’anno iniziano a entrare in servizio rotabili destinati esclusivamente al servizio urbano: due gruppi di motrici a carrelli risp. di dodici e otto vetture e due di motrici articolate a sei assi ancora di dodici e otto vetture. Il primo gruppo a carrelli (1935) è posto nel centinaio 3, decadi 30 e 31, e diviene 301-312; segue il secondo gruppo (1937) nella decade 32 come 321-328. Il primo gruppo di articolate (Urbinati, 1938-41) è posto nel centinaio 4, decadi 40 e 41, e diviene 401-412; dodici anni dopo, con il secondo gruppo di articolate (1952-53), per otto vetture si impegna il centinaio 5 e nella decade 50 le motrici divengono 501-508.

Nota. - E' sempre stata abitudine della STFER di mantenere le numerazioni a rotabili ricevuti da altre aziende; ciò sembra valere per l'ipotetica 4(III) ed è confermato dai vari rotabili avuti dal 1940 in poi (ved. tabella precedente).


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rev. C2 08/04/20