tram e trasporto pubblico a Roma

La rete tramviaria dei Castelli romani

Rotabili per il primo servizio locale

 

Rimorchi per servizio urbano

Motrici monomotoriche

Sappiamo che la STFER inizia l’esercizio della rete dei Castelli attivando un servizio locale tra porta S. Giovanni e il vicolo delle Cave; allo scopo sono poste in servizio tre piccole motrici ad un solo motore, senza freno pneumatico, con terrazzini di estremità che, per il loro colore, saranno chiamate dai romani le giallette, alle quali farà seguito un altra motrice analoga, la 4. Sono dotate di cassa di costruzione Nobili e truck Brill 21-E.


A sin. e al centro: motrici 3 e 2 allo stato di origine, con la piattaforma aperta;
a destra motrice 3 con chiusura aggiunta frontalmente.

Rimorchi per servizio urbano

Secondo alcuni ricercatori sarebbero esistiti quattro rimorchi per la giallette, numerati da 101 a 104; in realtà di tali rimorchi non si è mai trovato traccia, nè si ritiene che le piccole motrici monomotoriche fossero in grado di trainare rimorchi; la supposizione nasce dal fatto che i primi rimorchi entrati in servizio con le motrici a due assi del 1906 sono numerati a partire da 105, ma il dato non è probante, perchè i numeri 101-104 avrebbero potuto benissimo essere stati riservati a rotabili poi non acquistati*.

Priva di fondamento appare anche un'altra notizia, secondo la quale la STFER avrebbe avuto in prestito dalla TFE, tramvia Roma-Tivoli, alcune carrozze rimorchiate da utilizzare in particolari occasioni (feste e simili) al traino delle giallette. Questa utilizzazione non pare possibile a causa del fatto che la Roma-Tivoli, pur essendo classificata tramvia, era tuttavia dotata di armamento ferroviario, visto che faceva servizio merci cumulativo con le FS; la ruota ferroviaria, a causa del maggior spessore del bordino rispetto all'analogo della ruota tramviaria, impedisce il transito del materiale ferroviario sui binari tramviari, specie in corrispondenza di scambi e curve di raggio ridotto; ciò senza tener conto di altri fattori, quali il sistema di aggancio a repulsore centrale posto a notevole altezza dal piano del ferro sui rotabili TFE che difficilmente avrebbe permesso l'accoppiamento con le giallette e il notevole peso dei rimorchi TFE che avrebbe messo a dura prova l'unico motore delle motrici. Se proprio si vuole immaginare che le giallette abbiano talvolta trainato un rimorchio, questo non può essere stato altro che un rotabile per trazione a cavalli della SRTO; ma anche di ciò non si ha nessuna notizia.

* Ecco come potrebbero essere andate le cose. Uno zelante ragioniere tiene conto delle numerazioni e di altri dati dei rotabili, annotando il tutto su un apposito registro, con bella calligrafia e svolazzi; arrivano le quattro giallette alle quali sono assegnati i numeri da 1 a 4 e gli stessi sono annotati nel registro, ma il ragioniere sente che devono arrivare anche quattro rimorchi, per i quali gli si dice di prevedere i numeri da 101 a 104. I rimorchi per le giallette non arriveranno mai, ma intanto gli anni passano e a un certo punto arrivano quelli del 1906; l'addetto, un ragioniere probabilmente diverso dal precedente, prende il registro e trova, quale ultimo numero assegnato, il 104: ecco fatto, i rimorchi del 1906 iniziano da 105 e i numeri 101-104 restano inutilizzati, oggetto, a distanza di un secolo, di indagini e supposizioni.


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rev. A1 30/06/19