tram e trasporto pubblico a Roma

Ultime dalla rete romana di trasporto pubblico

Anno 2007, luglio-settembre

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Elettrotreni Firema e visita al Parco museo di San Paolo

25 settembre. Sono rientrati in servizio gli elettrotreni Firema ETR 820 e 822, dopo l'accurata revisione portata avanti con grande maestrìa dal personale del deposito-officina di Centocelle: i lavori hanno riguardato sia la parte meccanica (sostituzione dei carrelli, riparazione di piccoli guasti non altrimenti raggiungibili), che le casse: queste ultime sono state sottoposte ad una completa ripulitura e all'asportazione delle "macchie" di ruggine formatesi col passare del tempo. I due rotabili sono stati inoltre rivestiti con la speciale pellicola anti-scarabocchi, che dovrebbe proteggerli dal vandalismo dei cosiddetti writers. La reimmissione in servizio di questi due elettrotreni (dopo la già avvenuta revisione degli ETR 823 e 825) fa parte del rinnovato programma di manutenzione e rilancio della linea portato avanti da "Metropolitana di Roma" S.p.A., che prevede il potenziamento della linea anche attraverso una migliore funzionalità del parco rotabile, da troppi anni abbandonato a se stesso: è in corso la revisione dell'ETR 824, e a breve ulteriori rotabili di precedenti forniture seguiranno la sorte dei convogli bloccati che già da qualche tempo circolano con la nuova livrea bianco-gialla e l'adeguamento alle attuali necessità di una linea che non va assolutamente soppressa, bensì ulteriormente potenziata (David Nicodemi, Mauro Di Pietrantonio).

Il giorno 24 u.s. si è svolta una visita al Parco Museo di San Paolo, con illustrazione dei rotabili ivi presenti, prima fra tutte la motrice 70 della STEFER (rete dei Castelli); nell'ispezione delle motrici, soprattutto della ECD 21 SRFN e dei locomotori 05 della Roma-Lido e 1 della Roma-Fiuggi è stata tenuta una specie di lezione sui sistemi di comando delle motrici elettriche.

 

All'EUR è di nuovo filobus...

25 settembre. ...dopo essere stato alternativamente, un numero indefinito di volte, tram su gomma, filobus o altro mezzo di trasporto non identificato. Per le oramai famose linee di trasporto all'EUR, l'ultima notizia (29 aprile) era la loro realizzazione a mezzo di tram su gomma, anche se in luglio si era parlato della pubblicazione di un bando di gara per un "sistema di trasporto pubblico a capacità intermedia a servizio dei corridoi Eur - Tor de Cenci ed Eur - Laurentina - Tor Pagnotta". Ma finalmente possiamo dormire tranquilli, se possiamo credere a quanto riportato ieri dal Messaggero.

Una nuova rete di filobus, di 25 chilometri, collegherà l'Eur a Tor de' Cenci. Le cinque linee, 50 vetture, saranno alimentate in parte con elettricità e in parte a gasolio euro 5. Lo ha annunciato l'assessore capitolino alla mobilità, Mauro Calamante. «Il progetto - ha spiegato Calamante - andrà in gara entro la fine dell'anno per un investimento di 200 milioni di euro». Lungo il percorso verranno realizzati quattro parcheggi di scambio: uno a Trigoria, uno sulla Laurentina, uno a Tor de' Cenci e uno sulla Cristoforo Colombo. «Oggi - ha concluso Calamente - ci vuole più di un'ora per fare questo tragitto: con i filobus basteranno 28 minutì».

La novità è la rinuncia ai "filobus a metano", in favore dei "filobus a gasolio"; chissà perchè hanno rinunciato al tanto decantato eco-compatibile metano. Ma tanto è lo stesso: il progetto è, al solito, talmente grandioso e faraonico, da lasciare seri dubbi sulla sua realizzazione. Il Calamante è poi alquanto nebuloso: i filobus impiegheranno 28 minuti a percorrere "questo tragitto": quale tragitto? visto che ci saranno cinque linee...

Nota. - Aspettiamo ansiosamente le reazioni del Comitato Mamme del quartiere Giuliano-Dalmata o di quelli che volevano il "trambus".

Vicissitudini delle linee dell'EUR.

Tram a via Nazionale ed altro; un comunicato UTP

14 settembre.

OSCURE MANOVRE SUL TRAM A VIA NAZIONALE

L’assessore Calamante ha dichiarato che il progetto del tram a Via Nazionale è stato sospeso perché "L'Atac sta provvedendo a rivedere il progetto per capire se il passaggio della linea tranviaria su via Nazionale è compatibile con l'impatto ambientale".
Calamante non dica amenità; non c’è niente da capire, la questione della compatibilità è già stata esaminata e risolta nel 1999 e non c’è motivo di rimetterla in discussione. Le finalità della sospensione sono oscure o forse anche troppo chiare.
Non creda però il Comune di Roma di poter rimangiarsi il progetto senza rimetterci la faccia.
Per la domenica ecologica Calamante parteciperà a un dibattito sul futuro del tram organizzato da Legambiente. Che andrà a dire? Che il 3 è stato di fatto soppresso, che l’8 non si prolunga più, che i tram Citiway sono fermi per guasti e non è certa la riparazione? Che nel frattempo la metro B1 si fa senza una fermata e per fare la C si elimina una infrastruttura esistente?
L’ennesimo fermo del tram a Via Nazionale dimostra a chi aveva ancora dubbi che il Comune di Roma abbandona la “Cura del Ferro”, essendo interessato solo ad autobus a gasolio e metropolitane pesantissime, e non volendo avere a che fare con i tram. V-day anche per loro.

Associazione Utenti del Trasporto Pubblico
Avv. Roberto Donzelli

Commenti del web editor.

1. Alcuni appassionati hanno potuto constatare che le vetture Cityway ritirate dal servizio sono tutt'ora accantonate in stato più o meno pietoso nelle officine centrali (ci sono anche le due allungate che non hanno mai circolato); altro che rientro dei tram entro 8 mesi da giugno come ci avevano promesso...

2. Nel cosidetto "dibattito" tra Calamante e Legambiente, vista la posizione di quest'ultima associazione, non sarà dibattuto un bel niente e tutto si ridurrà alla solita serie di sciocchezze e bugie che, in un clima di autocompiacimento, saranno dette da entrambe le parti.

Restauro motrice STEFER 70


8 settembre. E' stato portato a termine il restauro della motrice STEFER 70 (Castelli) nel museo di porta San Paolo. Ecco qualche notizia sul contributo dato dal GRAF al restauro del tram e al ripristino del plastico ferroviario Urbinati presente nello stesso museo (il presidente di Me.Tro Bianchi ha ufficialmente ringraziato il GRAF e ciò ci conforta, l'elogio provenendo da uno dei massimi esperti romani di trasporti...):
  • ripristino funzionamento plastico Urbinati (Bizzarri, Del Curatolo, Di Pietrantonio);
  • consulenza e contatti Met.Ro.-Trambus (De Grisantis);
  • fornitura particolari mancanti della motrice 70 (coprilampada dei lampeggiatori, manovella del controller, manometro e maniglia del freno, vetri colorati dei fanalini superiori con le ghiere di montaggio, volantino del freno a mano, mancorrenti; Follaro, Trambus-Colantoni).

Nota. - Al solito, la stampa si segnala per la massima idiozia; ecco come il Messaggero cita il recupero della 70:

Nel Parco Museo Ferroviario un nuovo gioiello: l'elettromotrice 70, restaurata con pezzi presi a Porta Portese.

E' ovvio che i pezzi non vengono da Porta Portese, ma fanno parte di quel patrimonio di ruggine che a quanto pare si rivela ogni giorno sempre più utile.



La 70 al deposito San Giuseppe (foto Diotallevi, 1963) e nel parco museo di San Paolo.

Frecce del Mare: il parere di un macchinista

1° settembre. Dal Messaggero del 31 agosto, il parere di un macchinista della Roma-Lido sulle così dette Frecce del Mare, orgoglio e vanto dei nostri...

Frecce del Mare vecchie di anni. Mi è capitato di leggere un articolo sul vostro giornale di lunedi 9 riguardo alla ferrovia Roma-Lido dove presto servizio come macchinista e l'autrice del servizio ha scritto una cosa inesatta presumo per non essersi informata prima che riguarda i treni detti "Frecce del Mare" dove è stato scritto che sono nuovi e moderni. Questi treni cosiddetti moderni hanno dai trenta anni in su dato che vengono dalla linea A e milioni e milioni di Km alle spalle. Sono stati incartati anche male e spacciati dai venditori di fumo della nostra Azienda come nuovi. Dei veri fenomeni.

Capolinea tramviario a Termini

22 agosto. Ancora dal sito ATAC, sezione gare:

procedura aperta, ai sensi del d.lgs 163/2006, per l'affidamento della progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori necessari alla realizzazione del nuovo capolinea a "termini".

Dal testo del bando si evince che si tratta del capolinea "per la direttrice tramviaria Prenestina" (d'altronde non ve ne sono altre). Ok, la cosa ci fa piacere e aspettiamo di vedere come dovrà essere sviluppato il capolinea; vedremo se avrà un seguito

Nota di ortografia. - Avrebbero potuto usare la maiuscola per Termini ed evitare le virgolette che non c'entrano niente.

Progetto del capolinea di Termini secondo il piano di circa due anni or sono ( ma sarà ancora valido?).

I tram provenienti da via Napoleone III dovrebbero proseguire direttamente per via Farini, svoltare a destra in via Daniele Manin (dove sarebbe invertito il senso di marcia del binario attualmente in uso) e poi a sinistra all'incrocio con via Giolitti. Il capolinea verrebbe quindi collocato nel tratto di piazza dei Cinquecento compreso tra la stessa via Giolitti e via Cavour, facilitando quindi lo scambio con la metropolitana e le linee autobus che fanno capo alla Stazione. Dal capolinea i tram proseguirebbero per via Cavour (utilizzando il binario ora fuori esercizio), svoltando poi a sinistra in via Farini. Se queste previsioni saranno rispettate, sarà eliminato il transito dei tram nell'intasata via Gioberti, dove le vetture dovevano sostare a lungo al semaforo all'incrocio con via Amendola. L'unico neo del progetto mi sembra il transito in via Cavour, spesso percorsa da manifestazioni varie, che costringerebbero a limitare i tram a Porta Maggiore, vista l'eliminazione dell'anello a piazza Vittorio (Francesco Ferruti).

No al tram, sì al Cybercar

22 agosto. Dal sito ATAC, sezione gare:

...avviso relativo ad un sistema di qualificazione - sistemi di trasporto pubblico innovativo a guida automatica non vincolata che, mediante l'utilizzo di piccoli veicoli elettrici (cybercar) senza autista, offra un servizio a domanda e capillare tra punti di una qualsiasi rete attrezzata

Andando a leggere il testo dell'avviso, troviamo che si tratta di un sistema francese (nemmeno a dirlo, per far guadagnare i francesi siano sempre pronti...) di veicoli a guida automatica a comando induttivo, un po' come il Phileas che già ci avevano promesso nel 2004, ma di dimensioni minime; nell'avviso si chiarisce infatti che i minibus dovranno essere da 20 posti e lunghi 6 metri. Pare che il Cybercar (questo è il nome ufficiale del sistema) sia stato sperimentato ad Antibes nel 2004; se successivamente ha trovato altre applicazioni non sappiamo. Il bando dell'ATAC si riferisce ad un sistema di trasporto da attivare in via permanente in un parcheggio della Fiera di Roma (segnalazioni di R. Spanicciati).

Primo intoppo per la cabinovia

3 agosto. Su Repubblica di oggi un trafiletto sull'approvazione dell'assestamento di bilancio del comune di Roma, nel quale, con somma meraviglia, leggiamo:

...Nella manovra si è rinviato il finanziamento chiesto dall'assessore Calamante per la cabinovia della Magliana.

Bellissimo. Il nostro Calamante si era precipitato a chiedere il finanziamento della cabinovia (ma sa esattamente di cosa si tratta?). Speriamo che per "rinvio" si debba leggere "annullamento" o "cancellazione" di una tale stupidaggine.

Un commento (Vito de Russis). - L'epoca dell'effetto notizia si fonda sullo strumento del "mordi e fuggi" ovvero del vivere alla giornata: enfatizzare la notizia portatrice di speranza e minimizzare (o non dare) la notizia portatrice di delusione. Il 27 luglio il comune di Roma dà per certa la cabinovia Magliana-Metro Magliana: "...ci sono 12 milioni di euro", dice Causi, ed il 3 agosto quei 12 milioni sono spariti (dalle prossime spese di Causi). Il clichè, anche in questo caso, è stato rispettato.

La linea B si prolunga verso sud?

1 agosto. Dal quotidiano "Leggo", una strabiliante notizia: la metro B, non contenta di prolungarsi con un braccio a viale Jonio, punta anche verso sud.

Dopo il finanziamento sul prolungamento da Rebibbia a Casal Monastero, oltre il Gra, quindi, approvato dalla Giunta la scorsa settimana, un’altra opera che riguarda la linea blu sta per approdare al voto del Sindaco e degli assessori: prolungare la B dall’attuale capolinea di Laurentina sino a Trigoria. Nello specifico: 4 nuove stazioni (Cecchignola, Celine, Tor Pagnotta e infine il fortino di casa Roma: Trigoria, appunto), 6 km di binari ed un megaparcheggio di scambio per raccogliere le esigenze di un bacino di utenti impressionante. Lo studio di fattibilità - realizzato da Roma Metropolitane - già da settimane in visione dagli ingegneri dell’assessore alla Mobilità Mauro Calamante, costerebbe all’incirca 554 milioni di euro e sarebbe finanziato con un tesoretto speciale stanziato nell’attuale Dpef (documento di programmazione economico-finanziaria) del Governo.

Tempo di realizzazione del prolungamento finanziato da un ennesimo tesoretto (libro di testo per la prima elementare) che qui però è "speciale"? Ridottissimo, quasi nullo, al solito: sarà pronto per il 2012.

Ma se solo qualche settimana fa si era appresa la notizia di pubblicazione di un bando di gara per un Sistema di trasporto pubblico a capacità intermedia a servizio dei corridoi Eur - Tor de Cenci ed Eur - Laurentina - Tor Pagnotta. Che succede? Il sistema di trasporto pubblico ecc. è cancellato e al suo posto si prolunga la metro? Può darsi che sia un mezzo, per i nostri, per togliersi dai piedi l'imbarazzante faccenda dei tram su gomma o filobus all'EUR: cianciando con l'abituale trionfalismo a destra e a manca sul prolungamento della B e guardandosi bene dal fare qualcosa perchè tra l'altro si metterebbe in completa crisi la linea, già al limite della capacità di trasporto e minacciata dalla diramazione per Monte Sacro e dal prolungamento per Casal Monastero (oltre che dall'immane quantità di traffico che porterà la cabinovia), potranno, secondo la loro inveterata abitudine, non fare niente di niente.

Nota. - La notizia è anche presente sul sito di Roma Metropolitane, che anzi aggiunge che lo studio di fattibilità è stato completato e che si è in attesa di autorizzazione dal dipartimento VII per avviare il progetto preliminare.

Un maniacale accanimento

30 luglio. Il giorno 28 una vettura della linea 8, per un guasto - pare - ad un carrello, è sviata sulla circonvallazione Gianicolense, bloccando il traffico per oltre due ore; l'incidente, spiacevole senz'altro ma tutt'altro che raro, è stato immediatamente sfruttato da un tale della provincia per pronunciare una veemente arringa contro la linea 8. Che una certa parte politica della nostra amministrazione sia per preconcetto contraria al tram, è da tempo noto; ma ciò che sbalordisce è l'accanimento quasi maniacale con la quale costoro se la prendono con linea 8, dal momento che siamo sicuri che se lo svio si fosse verificato su linee come la 2, la 14 e la 19 (altre non ne abbiamo, grazie alla lungimiranza dei nostri amministratori, di qualsiasi colore politico) il fatto non avrebbe avuto risonanza o quasi.

Evitiamo di trascrivere qui le stupidaggini dette dal tale in questione, tanto sono sempre le stesse mille volte sentite; riportiamo invece integralmente il commento della U.T.P., nella persona dell'avv. Roberto Donzelli.

Questo individuo che apre bocca e gli da fiato è un emerito ignorante, non si ricorda come era prima la situazione, quando c'era la corsia degli autobus. Il tram ha ricucito il quartiere, eliminando il serpentone di autobus col relativo inquinamento, altro che tagliare. Qui da tagliare c'è solo la testa di chi dice queste cose. Dove era costui quando ci fu l'incidente nella metropolitana a Piazza Vittorio? E i quotidiani disservizi della fogna-metro A non li considera? Dove era costui quando un motociclista qualche giorno fa ha provocato un incidente a Porta Maggiore? Quanti autobus si guastano ogni giorno? Perché preoccuparsi solo del modesto guasto di un tram? Perché costui vede il fuscello nel tram e non guarda le travi nella metropolitana, negli autobus e sui motociclisti? Perché costui piuttosto non "contrasta la realizzazione" delle megametropolitane inutili di Veltroni che sventrano il centro storico? Questo individuo si è autodichiarato Nemico del Trasporto Pubblico, e come tale va combattuto. è disgustoso che questa squallida guerra contro il trasporto pubblico veda alleati destra e sinistra. Fanno tutti schifo indistintamente.
Da parte nostra, l'unico commento al fatto è che le due ore e trenta minuti che sono occorse per liberare la linea ci sembrano eccessive; forse se a sviare fosse stata una Stanga o meglio una MRS, le cose si sarebbero risolte nel giro di una mezz'ora (senza riandare ai tempi in cui una vettura sviata veniva rimessa sulle rotaie da conducente e fattorino armati dal solo paletto per la manovra a mano degli scambi...).

Il caldo fa brutti effetti

28 luglio. Sul Messaggero di oggi leggiamo:

...il sindaco Veltroni grazie ai poteri speciali sul Traffico concessi dal Governo a settembre del 2006 ha firmato ordinanze che accelerano la realizzazione di altre 8 importanti opere:
...Cabinovia Magliana-Eur. Una cabinovia per collegare la Magliana e la stazione Eur-Magliana della linea B della metropolitana. L’impianto ha una lunghezza di circa 600 metri e una portata di 3.000 persone l’ora. La traversata dura circa due minuti. Il costo stimato dell’intervento è di 12 milioni di euro.

Della cabinovia EUR-Magliana si è appena sentito parlare, anche in modo abbastanza vago (ma sempre in tono trionfale), che già il Veltroni firma un'ordinanza per accelerarne la realizzazione. Sarà che in questi giorni il caldo si fa sentire più del solito...

Nota. - Sul sito di Roma Metropolitane si trova una descrizione dell'impianto proposto, che fa semplicemente ridere: secondo loro la cabinovia è composta da un cavo di acciaio teso tra due stazioni, al quale sono agganciate 32 cabine; nelle stazioni è disposta una non meglio identificata "puleggia". Non vogliamo entrare qui in dettagli tecnici su un oggetto al di fuori della nostra competenza, ma rimandiamo all'eccezionale sito http://www.funivie.org/pagine/come_funziona/index.htm, nel quale ci si può facilmente rendere conto della complessità di tali impianti. L'articolo di Roma Metropolitane, dopo l'omaggio di rito all'ambientalismo ["ridotto inquinamento atmosferico (motori elettrici) ed acustico"], fornisce anche qualche dato numerico sul quale vale la pena di fermarsi. Si ha la partenza di una cabina ogni 9,6 s e ogni cabina porta 8 persone; in un'ora si trasportano quindi al massimo (3600/9,6).8=3000 passeggeri e non 4000 come conclamato (il dato calcolato è poi del tutto teorico, perchè occorrerebbe vedere come sono realizzati l'imbarco e lo sbarco dei passeggeri e l'inversione di marcia delle cabine). Ancora nella descrizione si spendono molte parole sulla disposizione delle stazioni terminali, senza far capire un gran che, ma nulla è detto sull'altezza alla quale viaggerebbe la cabinovia e quindi sull'altezza delle posizioni di imbarco e sbarco, che dovrebbero essere raggiungibili tramite ascensori, dei quali però non si trova alcuna traccia.

Ulteriore osservazione. - Un mezzo di trasporto urbano deve poter funzionare sempre, di giorno e di notte, d'inverno e d'estate. Come la mettiamo con la cabinovia? Le cabine dovranno essere, oltre che illuminate, anche condizionate, non potendo pretendere che i passeggeri d'inverno stiano in freezer e d'estate in forni crematori, bui per giunta. E come la portiamo, alle cabine, l'energia elettrica necessaria? Con un cavo a penzoloni da ogni cabina? O con un trolley che scorre su un bifilare ad alta quota? O forse con qualche quintale di accumulatori da ricaricare ad ogni fine corsa "da apposite colonnine presenti ad ogni capolinea"? E' chiaro che problemi di questo genere non si presentano nelle cabinovie da sci o da luna park, ma qui le cose sarebbero un po' diverse...

Usuale catastrofismo (nei riguardi del tram)

20 luglio. Ecco quanto appare oggi sul Messaggero circa il tamponamento di due tram di qualche giorno fa:

Lo stridio dei freni sulle rotaie, poi lo schianto. Un tamponamento fra due tram. La motrice di un convoglio accartocciata sulla parte posteriore dell’altro. Un bilancio da brividi: trenta feriti sebbene nessuno di loro versi in gravi condizioni. Sul tamponamento è stata aperta un’inchiesta... 7003 della linea 14. Le due vetture procedevano in direzione centro.

Guardate nell'immagine a fianco: a qualcuno pare un tram accartocciato, questo? Lasciamo anche perdere il bilancio da brividi. Tanto per essere catastrofici quando c'è di mezzo un tram.

Invece, sulla Roma-Lido, una delle tanto decantate frecce del mare si è piantata prima di Ostia Antica, in provenienza da Ostia, scaricando sulla massicciata tutti i passeggeri.

Un rivoluzionario autobus elettrico (una misteriosa faccenda)

13 luglio. Abbiamo per caso trovato sul sito di Bredamenarinibus in data 30 ottobre 2006 questa sorprendente notiizia.

Zeus, il bus anti-smog con la Zebra nel motore. Accordo tra Trambus Electric e BredaMenarinibus per un nuovo veicolo elettrico. ...Un accordo commerciale tra BredaMenarinibus e Trambus Electric per lanciare sul mercato un bus elettrico che raggiunge i 130 chilometri di autonomia grazie al cloruro di sodio (sale da cucina): Zeus il minibus alimentato con batterie Zebra. Un prototipo di Zeus... è stato esposto in occasione della prima domenica ecologia, il 24 settembre scorso, su via dei Fori Imperiali a Roma. In seguito a questo accordo il prototipo diventerà una nuova linea di produzione industriale.

Ma guarda un po'! Chi avrebbe mai pensato che Trambus, oltre a non-gestire (esiste un verbo negazione di "gestire"?) il trasporto pubblico romano, si lanci pure in altre attività societarie? Per quanto riguarda il nuovo autobus ecologico, ci dicono che è stato presentato il 24 settembre (domenica ecologica) in via dei Fori Imperiali: fin'ora non se ne era sentito parlare, qualcuno per caso l'ha visto? Seguono alcuni particolari del nuovo e rivoluzionario mezzo.

Trambus Electric e BredaMenarinibus, infatti, hanno modificato un veicolo già in produzione, il M200 E-Zeus, adeguandolo alle esigenze di un mercato più competitivo: maggiore autonomia delle batterie e quindi migliori prestazioni su strada. Il minibus Zeus, lungo 6 metri, può trasportare fino a 30 passeggeri ed è quindi più capiente rispetto ai comuni veicoli elettrici, che raggiungono massimo i 25 posti. Per le caratteristiche tecniche e la versatilità di guida, inoltre, Zeus ben si adatta ai centri urbani ... Le batterie Zebra montate sul veicolo, prodotte in Svizzera dalla Mes-Dea, sono al cloruro di sodio-nichel (cioè a base di comune sale da cucina) consentendo uno smaltimento pulito al termine del loro ciclo di vita.

Veramente, avevamo sempre saputo che le batterie al Ni-NaCl sono caratterizzate dalla fastidiosa necessità di dover essere tenute, durante il funzionamento, ad una temperatura tra 270 e 350°C (adattissime quindi per mezzi di trasporto). Ad ogni modo, è passato quasi un anno dalla presunta presentazione e di Zeus-Zebra neanche l'ombra.

Circa Trambus Electric, alcune notizie ce le dà l'articolo citato, chiarendoci che

...Trambus Electric è la società del Gruppo Trambus, l’azienda di trasporto pubblico locale che detiene in Europa la più consistente flotta di veicoli elettrici [la solita balla, già altre volte propinataci] e che studia nuovi mezzi di trasporto a basso impatto ambientale e sviluppa sistemi di manutenzione in global service.

Una nota. - Sul sito di Trambus Electric (www.trambuselectric.it), tra gli obbiettivi che questa società si fissava all'inizio del 2005, figura Assistenza a: 36 bus elettrici medi, 30 filobus da 18 metri; Inizio attività probabile nella seconda parte del 2005 (maggiori certezze si ripongono nel 2006). A parte le certezze, maggiori o minori, riposte nel 2006, il numero 36 ci fa tornare in mente una notizia analoga del novembre 2005 sull'ordinazione di 36 autobus elettrici di media grandezza, da una certa ditta GEV (che dovrebbe essere in realtà la ZEV, costruttrice dei Gulliver U500), dei quali non si è più sentito parlare. Avrebbero forse dovuto essere questi, gli Zeus-Zebra?

Rispunta il concorso di idee

12 luglio. Pare che il presidente dell'ATAC e altre ineffabili autorità abbiano "discusso con i cittadini" (quali?) la questione, già da tempo ventilata, della riqualificazione delle aree dei depositi tramviari (come dicono loro), in particolare di quello di porta Maggiore (l'unico che abbiamo).

Ventitremila metri quadrati fra Porta Maggiore e via Prenestina che dovranno cambiare faccia. E' la superficie del deposito Atac dei tram di Porta Maggiore che, dismesso, diventerà una nuova parte della città...

Perchè oggi non è parte della città.

Si è partiti con un concorso di idee che finirà ad ottobre e che detterà le linee guida del progetto. "I lavori inizieranno non prima del 2008 - ha detto Vento - poi 46 mesi circa per essere terminati"...

Se il "concorso di idee" finisce il suo lavoro a ottobre, comincerebbero forse immediatamente i lavori? No, comincerebbero l'anno seguente (cioè subito dopo). Ma si smentiscono loro stessi, aggiungendo:

Per cominciare i lavori bisogna aspettare il nuovo deposito del centro carni dove saranno spostati i tram.

e questo ci conferma che quella di oggi altro non è che l'oramai abituale chiacchiera che lanciano per farsi, a modo loro, pubblicità: come si può pensare che per il 2008 sia già in funzione il deposito del centro carni, del quale oggi non esiste niente?

Una osservazione. Se in futuro la rete tramviaria romana dovrà veramente contentarsi dell'unico deposito del centro carni, è chiaro che la stessa è destinata ad un prossimo smantellamento, dal momento che lo stesso deposito sarebbe in posizione assolutamente periferica rispetto a tutta la rete. Quanti chilometri al giorno farebbero, ad esempio, le vetture della linea 8 per uscire e rientrare dal deposito? Se veramente si volesse mantenere e potenziare (è una parola loro) la rete tramviaria, occorrerebbe pensare quanto meno ad un secondo deposito e in proposito si era parlato, anni fa, del ripristino del deposito Vittoria (piazza Bainsizza), ma ovviamente è tutto caduto nell'oblio.

Ancora la voce dei pedoni

12 luglio. Nel maggio 2000 il sindaco era Rutelli, che ci diceva, nelle 50.000 copie di Roma per te, n. 24/2000, che nello stesso anno era previsto il finanziamento di opere pubbliche per un ammontare complessivo di 2.006 miliardi di lire. Di questi, 842 miliardi (41 %) si dovevano concentrare nel settore della mobilità e fra le opere più rilevanti erano in programma:
  • la costruzione della linea B1, piazza Bologna-Conca d'oro;
  • la tramvia Termini-Vaticano-Aurelia;
  • la tramvia Caravaggio;
  • il prolungamento delle linee A e B della metropolitana;
  • la progettazione e l'avvio della realizzazione della linea C della metropolitana;

oltre ad altre dodici opere. Subito dopo, nel 2001, compare Veltroni come sindaco il quale, nel suo programma per Roma Per una città più semplice da vivere, dopo aver scritto che per il centro storico di Roma la rivoluzione dei prossimi dieci anni si chiama trasporto su ferro. Con la linea C e poi con la quarta linea metropolitana, il centro storico potrà dipendere sempre meno dal traffico privato (pag. 8), prosegue nel capitolo Una città che si muove meglio con Continua la cura del ferro, scrivendo (pag. 45):

  • appaltare entro la fine del 2001 e completare entro cinque anni la diramazione Bologna-Conca D'Oro della linea B, le tratte S. Giovanni-Alessandrino e piazza Venezia-S. Giovanni della nuova linea C per completare la progettazione del tratto successivo entro il 2003;
  • completare, entro cinque anni, l'ammodernamento e il potenziamento della linea A;
  • varare rapidamente i progetti per la razionalizzazione della rete tramviaria e la sua espansione verso zone più esterne;

oltre ad altre cinque opere. Per essere beati occorre credere, obbedire e... come nei periodi bui. E' progresso? E' democrazia? Fin'anche al Quirinale viene investito una pedone su strisce pedonali ben visibili e presenza di vigili urbani. Beati è i pedoni che, in questa Roma, riescono a tornare a casa sano e salvo; e sono pochi.

Vito De Russis, Associazione Diritti dei Pedoni

Linea aerea in via Nazionale

10 luglio. Ogni tanto qualcuno si sveglia e mette bocca sulla questione del tram in via Nazionale; oggi è la volta del soprintendente ai beni culturali del comune, che se ne esce con queste illuminate parole:

Nel progetto di ristrutturazione di via Nazionale, se vogliamo che ci passi il tram, dobbiamo evitare di inserire troppi pali e fili che possano alterare l'estetica della prima strada di Roma capitale... E' importante esaminare la questione combinando le esigenze di mobilita' della citta' con l'esigenza di salvaguardare l'immagine di una citta' storica.

Fino al 1966 in via Nazionale c'era il bifilare filoviario, ben più invasivo di una linea aerea tramviaria di oggi, che adottando le nuove tecnologie si può presentare estremamente leggera. Sarà, ma questo risveglio di interesse sul tram in via Nazionale ci sa tanto di chiacchiera fine a sè stessa, come la teleferica tra EUR e Magliana.

Una aggiunta. Ma anche il Calamante si mostra compiaciuto della cosa (dal Messaggero di oggi 11 luglio):

Apprendo con piacere le dichiarazioni del soprintendente La Rocca sull'ipotesi di prolungamento del tram 8 a Termini e condivido con lui l'opinione che si debba di mettere a punto un progetto perfettamente compatibile con il valore storico, architettonico e culturale di via Nazionale. Con Atac abbiamo concordato di rivedere il progetto iniziale al fine di rendere sostenibile l'inserimento della rete d'alimentazione dei tram senza impatti per l'estetica. Portare il tram in via Nazionale con tutte le tutele chieste dalle soprintendenze rappresenterebbe un doppio successo: trasportistico, con un sistema in grado di portare migliaia di passeggeri l'ora, ma anche ambientale grazie all'eliminazione di centinaia di bus e all'abbattimento dell'inquinamento acustico e dell'aria. Per questo, conto di presentare in breve tempo il nuovo progetto alle soprintendenze.

Interviene poi una certa associazione chiamata Cesmot a mettere il becco nella faccenda, non si sa a che titolo e con quale autorità, dicendo però delle fesserie:

...Per reinserire la linea tramviaria lungo l'importante strada romana vogliamo solamente ricordare l'esempio di Bordeaux, dove nel centro storico i tram già da parecchi anni transitano senza alimentazione aerea, e quello che si sta realizzando a Firenze, dove la futura tramvia attraverserà piazza del Duomo alimentata autonomamente. Senza dimenticare gli esempi di Padova al Prato delle Valli o di Roma stessa, dove il filobus giunge a Termini ad aste abbassate.

Circa il sistema APS di presa  di corrente a terra, si informino a Bordeaux sui costi di installazione e manutenzione dell'impianto; per quanto invece riguarda l'alimentazione autonoma ad accumulatori, non crediamo che all'ATAC o Trambus o come si chiama abbiamo voglia di riprovarci, dopo l'esperienza del 90.

Ribadiamo la nostra opinione: sono tutte balle, non faranno niente.

Incidente sulla metro A dell'ottobre 2006

10 luglio.

Il mancato rispetto della velocità di 15 chilometri orari da parte del treno investitore e il mancato funzionamento del sistema automatico della frenatura di emergenza, disinserito nei minuti immediatamente precedenti all'incidente, sono tra le cause dello scontro tra i due convogli della metropolitana avvenuto il 17 ottobre dello scorso anno nella stazione piazza Vittorio, della linea A.

E' quanto ha stabilito la commissione di inchiesta nominata dal ministro dei trasporti, confermando ciò che era apparso subito evidente, nonostante i maldestri tentativi di nascondere la verità insistendo su una presunta deficienza dei freni del convoglio (e contraddicendo anche una incauta dichiarazione dell'esimio Ministro dei trasporti subito dopo l'incidente...).

Basta con i mezzi di superficie o sotterranei!

10 luglio. E' la parola d'ordine del Campidoglio, che non riuscendo più a far correre autobus, tram e metropolitane, pensa di spostare i romani a mezzo di teleferiche. Ecco l'ultima trionfale presentazione del Veltroni.

Una vera e propria cabinovia urbana, come quelle turistiche di Barcellona, Medellin e Hong Kong, ma con una "vocazione" più orientata al trasporto pubblico. Sarà la cabinovia che sorgerà nel quartiere Magliana, destinata a facilitare i collegamenti tra via dell'Impruneta e la stazione Magliana della linea B della metropolitana e della Roma-Lido. Il progetto, presentato oggi in Campidoglio dal sindaco di Roma Walter Veltroni e messo a punto da Roma Metropolitane, prevede un costo di circa 12 milioni di euro e un tracciato di 650 metri, che sorvolerà l'area a ridosso dei due argini del Tevere con un tempo di percorrenza di poco più di due minuti. La cabinovia avrà il costo di un biglietto dell'autobus o della metro. Ci saranno 32 cabine da otto posti ciascuna, alle quali sarà possibile accedere ogni 10 secondi, con una capacità di trasporto di circa 4mila passeggeri all'ora.

I tempi di realizzazione? Un gioco da ragazzi:

I lavori inizieranno entro la prima metà del 2008, e si potrà vedere realizzata l'opera entro la metà del 2009. Il sindaco ha posto l'accento anche sul fatto che si tratta di un'opera vantaggiosa perché «a ridotto inquinamento, ridotti tempi di attesa e di realizzazione, velocità di esecuzione e alta capacità di trasporto».

Ma è possibile che al Campidoglio nessuno faccia presente al povero Veltroni che le cabinovie non possono funzionare da trasporti di massa? A parte che il conto non torna: se parte una cabina con 8 passeggeri ogni 10 sec., in un minuto partiranno 48 passeggeri e in un'ora 2880, non 4000 come proclamato; come risolverebbero poi i vari problemi di illuminazione, condizionamento, sicurezza, ecc. lo sanno loro (cioè non ne hanno la minima idea, dato che l'importante è lanciare chiacchiere).

Giornalisti e tram

9 luglio. Un recente risveglio di interesse, se pur solamente a chiacchiere, sulla questione tramviaria, ha prontamente allarmato la classe degli oppositori al tram, che si esprimono a mezzo della penna di un giornalista de "Il Giornale" in data 8 c.m., il quale parla dei guai del trasporto romano che purtroppo tutti conosciamo, ma sui tram aggiunge poche righe talmente piene di imprecisioni e stupidaggini, da evidenziare chiaramente con quale mentalità ci si presentano le notizie.

La cura del ferro non funziona nemmeno dentro il Raccordo anulare. Il tram «8», che in precedenza aveva regalato incidenti spettacolari, deragliamenti, trenta feriti in una botta sola,...

L'incidente del marzo 2001 seguiterà per l'eternità a fornire materiale per imputare al tram le peggiori malefatte, ma quali siano gli altri incidenti spettacolari...

...ha subíto ulteriori traversíe: il lotto dei treni è stato ritirato,...

Quale sarebbe il "lotto dei treni" ritirato? La linea 8 è stata esercitata all'inizio con le Socimi, passate ad altre linee all'arrivo delle Cityway I e II.

...sostituito con 80 nuovissimi jumbo-tram (per una spesa di circa 150 milioni di euro)...

Ma quali? le 28 Cityway I e le 52 Cityway II?

...che però non erano adeguati all’«armamento a terra» delle strade cittadine. Così, anche questi sono stati tolti di mezzo, piazzati in depositi presi in affitto, revisionati con ulteriore aggravio di spesa, e lentamente rimessi in circolazione.

Qui c'è la massima densità di idiozie. Il discorso che i tram "non erano adeguati all'armamento a terra delle strade cittadine" (esiste evidentemente anche un armamento non a terra, ad esempio in cielo, sarà il bifilare filoviario) nasconde una balla che è stata fatta circolare per qualche tempo, forse ad arte dalla casa costruttrice per limitare la propria responsabilità sui difetti dei tram. Si tentò cioè di far credere che le Cityway II non fossero adatte alla rete romana, e di conseguenza si fossero guastate, a causa di incompatibilità con l'armamento, ad esempio per raggi di curva o angoli degli scambi. Ciò è semplicemente falso: i tram sono stati costruiti in base a un capitolato che precisa tra l'altro le caratteristiche di armamento, che d'altronde sono sempre le stesse per le nostre reti a scartamento normale (Milano, Torino, Napoli, Roma). Quando mai, poi, questi tram furono posti in depositi presi in affitto? E quali sarebbero i depositi, di privati visto che sarebbero stati presi in affitto, dotati di binari per ospitare i tram? Gli stessi sarebbero poi stati revisionati, ossia secondo il giornalista adattati all'armamento romano, e messi nuovamente in servizio. Il guaio è che le 92 sono tutt'ora quasi completamente accantonate e non sembra che possano rientrare in servizio, se tutto va bene, prima di otto mesi.

Una presa per i fondelli

7 luglio. Da InfoAtac in data 6-VII:

Una corsia preferenziale sarà realizzata al centro di via Nazionale come passaggio "pre-tram", sul quale circoleranno autobus e taxi in attesa che le soprintendenze approvino il progetto del passaggio dei tram. Ai due lati della corsia preferenziale, rimarranno due corsie a senso unico da piazza della Repubblica a largo Magnanapoli. La corsia centrale sarà larga 6,5 metri e quelle laterali 3,5 metri.

Qui tira aria di presa per i fondelli: è come dire intanto facciamo la corsia per autobus e taxi; poi ci faremo passare il tram.  Poi... cioè mai, nella loro idea. Appare chiaro che al momento di installare il binario non se ne parla e che per il futuro, chi vivrà, vedrà; la sovrintendenza salverà la situazione opponendosi freneticamente a qualsiasi tram.  L'ineguagliabile Calamante  aggiunge:

C'e' un progetto di Atac che prevede di prolungare la linea di tram 8 fino a Termini. Il progetto preliminare, approvato in conferenza dei servizi, fu bloccato dalla soprintendenza ai beni ambientali che aveva giudicato troppo invasivi i fili del tram. Abbiamo chiesto alle soprintendenze di rivedere il progetto sulla base di proposte migliorative.

Sarà...Ma siamo sempre più convinti che dietro questa chiacchiera non ci sia alcun proposito reale di portare l'8 a Termini. D'altronde, chi può mai credere che una volta realizzata la nuova via Nazionale, opera per la quale il Veltroni ci gratificherà certo di una delle sue trionfali apparizioni, si passi a risfasciare tutto per mettere le rotaie?

Si sapeva...

5 luglio. Nel consueto panegirico alla politica veltroniana, sul Messaggero di oggi si legge una dichiarazione di un assessore ai lavori pubblici sull'imminente avvio dei lavori di sistemazione di via Nazionale, che parla di "diverse soluzioni di pavimentazione, per il percorso pedonale e quello automobilistico"; manca, nemmeno a dirlo, qualsiasi accenno alla linea tramviaria che, secondo le recenti dichiarazioni del Veltroni, sarebbe stata nuovamente presa in considerazione. Come dovevasi dimostrare, dicono i matematici; restiamo comunque in attesa dell'usuale trionfalistica sceneggiata dell'inaugurazione dei lavori, à la Veltroni, ossia secondo i dettàmi del veltronismo.

Presente e futuro dei nostri tram (o di quel che resta degli stessi)

4 luglio. Dal sito di Trambus:

Una seconda giovinezza per la Stanga. Da lunedì Trambus, la società che gestisce il trasporto di superficie nella capitale, farà tornare in esercizio una delle storiche vetture Stanga completamente restaurata in economia dalle maestranze aziendali. Un lavoro di ricondizionamento radicale che - di fatto - regala una seconda giovinezza a questa vettura e ne garantisce il funzionamento ottimale almeno per i prossimi 15 anni. La vettura entrerà in servizio con nuovi allestimenti interni, nuova meccanica e carrozzeria. Inoltre, razionalizzando gli spazi di bordo, i 21 metri di lunghezza del veicolo manterranno anche lo stesso numero di posti a sedere. Il costo stimato dell'operazione di ricondizionamento del mezzo oscilla intorno ai 300 mila euro. Un notevole risparmio per la collettività visto che il costo medio di un veicolo nuovo è di circa 2,5 milioni di euro.

Che all'ATAC siano bravissimi in revisioni e ricostruzioni, è noto da tempo; anzi, fino a qualche decennio fa tram, filobus e autobus uscivano dalla RG più belli che nuovi, poi la situazione è andata peggiorando... In ogni caso, non ci sembra che aver messo in ricostruzione una vettura tramviaria costituisca un avvenimento tale da giustificare la trionfale prosa con la quale Trambus annuncia la notizia; siamo al solito veltronismo, si approfitta di qualsiasi occasione, sia pur la più insignificante, per azionare la grancassa dell'autocompiacimento (vedi immissione di un treno CAF sulla Roma-Lido). Cosa significhino poi "nuova meccanica e carrozzeria" non si capisce, dal momento che non riteniamo che all'ATAC modifichino la meccanica della vettura e per quanto riguarda la carrozzeria, la condizione delle Stanga è tale da richiedere almeno la completa ricostruzione delle fiancate; è anche oscuro il discorso dei 21 posti a sedere "mantenuti razionalizzando lo spazio interno"... (bah!). Bellissimo poi il commento sul risparmio per la collettività, come se si potessero mettere a confronto un tram vecchio 60 anni ricostruito una decina di volte e un rotabile attuale nuovo. Poi si seguita:

Aspettando i Roma 1 e Roma 2. Trambus ha appreso con soddisfazione della chiusura del lungo contenzioso fra Atac e Alstom sui nuovi tram Roma 1 e Roma 2 non entrati in servizio per problemi strutturali.

Non è vero che le vetture Cityway  I e II non siano mai entrate in servizio: ci sono entrate e come, solo che, specie le Cityway II, hanno subito dato una gran quantità di noie finendo per scassarsi del tutto e mettendo in luce l'incredibile leggerezza con la quale furono acquistate. Si seguita raccontandoci, come se fosse una novità, che il servizio (avrebbero dovuto dire la parvenza di servizio che resta) sarà svolto, fino al rientro delle Cityway, con le Stanga. In ultimo, una interessante nota sul quantitativo di tram in grado di circolare:

Il parco tranviario. Trambus svolge il servizio sulle 6 linee tranviarie [che sono in realtà 5 dato che la 3 è praticamente sospesa e non se ne vede la possibiltà di riattivazione] della capitale con 84 veicoli: 13 tram modello Roma 1; 9 Roma 2; 23 tram Socimi e 39 veicoli modello Stanga, che da lunedì saranno 40. Ci sono nei depositi altri dodici Stanga a disposizione che al momento non possono essere usati per il servizio, per i quali si deciderà, a seconda delle esigenze, se procedere al restauro.

Sorvolando sui quantitativi di Cityway I e II (delle originarie 78 ne circolano 22), abbiamo 23 Socimi su un totale di 37 del gruppo e 40 Stanga dell'originale parco di 58; ci parlano di 12 Stanga ferme in attesa di decidere se demolirle o meno, col che le Stanga sarebbero in tutto 52, ossia ne mancherebbero sei.

Caos alla stazione di p.le Flaminio

2 luglio. E' di qualche giorno fa la notizia della situazione di caos generatasi alla stazione di p.le Flaminio SRFN a causa dell'assenza di molti macchinisti del primo turno. Si è detto che i macchinisti avrebbero protestato a causa dell'istituzione della ZTL a villa Borghese, che impedirebbe loro di parcheggiare l'auto nei pressi della stazione. Nonostante l'immancabile smentita da parte del solito Bianchi, noi riteniamo che la notizia risponda a verità e siamo pienamente solidali con i macchinisti. Come fa uno che abita, per es., al Quadraro o ad Acilia, ad essere a p.le Flaminio alle 5 del mattino? Con quali mezzi ci arriva? Una soluzione, ma troppo semplice per essere adottata, sarebbe di costruire un parcheggio per il personale in quella zona devastata che c'è a fianco della stazione di Acqua Acetosa e istituire poi un treno navetta per p.le Flaminio riservato al personale (ma forse sorgerebbe il problema: chi deve condurre il treno navetta come fa ad essere lì alle 5 del mattino?).


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rev. 04/01/20