tram e trasporto pubblico a Roma

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Anno 2004

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Ma quanti tram su gomma ci vogliono rifilare?

30 dicembre. Il 2004 si chiude con la promessa di rifilarci non più uno, ma due "tram su gomma", per uno dei quali il termine tecnologicamente avanzato sembra del tutto insufficiente.

Tram su gomma n. 1Ecco qualche stralcio di quel che ci racconta il Messaggero.

Via libera della giunta capitolina al nuovo tram su gomma che collegherà il capolinea Laurentina della metro B con Tor Pagnotta e, successivamente, con Trigoria. Il corridoio della mobilità costerà complessivamente 37 milioni, con partecipazione di privati, e, nel primo tratto, sarà lungo 3,9 chilometri.

Quindi non si tratta di quello, già fin troppo noto, di Tor de' Cenci; è uno nuovo, che costituirebbe poi il prolungamento della metro B oltre Laurentina. Cosa c'entri il corridoio della mobilità che sembrava dover essere tutt'altra cosa, non è noto.

Adesso ci vorranno quattro mesi per la progettazione definitiva dell’opera, affidata ai tecnici dell’Atac, e altri due per espletare la gara. Quindi saranno aperti i cantieri, che lavoreranno per 18-24 mesi.

E si segue:

...Tram su gomma, guidati da un sistema magnetico posto sotto il manto stradale, viaggeranno entro 30 mesi sulla Laurentina, dal capolinea della metro B al nodo di scambio di Tor Pagnotta, per poi proseguire nella seconda fase verso Trigoria... La soluzione del tram su gomma, già attiva a Eindhoven in Olanda e in alcune città francesi, è stata preferita a quella del prolungamento della metro B o della realizzazione di una linea tramviaria anche per le caratteristiche tecniche dei mezzi.

Questa è assolutamente nuova. Finora, parlando di tram su gomma (continuiamo a chiamarli così) costruiti o in fase di costruzione, che sarebbero quelli di Nancy, Caen e da noi (putroppo) di Padova e L'Aquila (mah! sarà...), ci si riferiva a sistemi a guida meccanica su una specie di rotaia centrale; di guida magnetica non se ne è mai parlato, salvo che nell'esperimento di Stream a Trieste, che dapprima ha fatto ridere tutti e poi è completamente fallito. Qui ci si riferisce invece ad un sistema che è stato studiato in Olanda, appunto a Eindhoven (mai utilizzato invece in città francesi), città nella quale è stato proposto quale collegamento con una vicina località, ma che sembra ancora ben lontano dalla pratica realizzazione, dal momento che una prima linea attivata nei primi mesi del 2004, già in settembre dello stesso anno manifestava dei problemi (è da notare che gli olandesi, più onesti di noi, chiamano questo veicolo semplicemente "self steering bus with magnetic guidance", ossia autobus a guida automatica magnetica); per maggiori dettagli si veda in http://www.scienceblog.com/community/older/2001/C/200113329.html oppure, per chi capisce l'olandese, in:
http://www.xs4all.nl/~rajvdb/lra/n_index.html?n_htm/n_kt_overige.htm~main

Per progettare queta linea di autobus a guida automatica (finiamola una volta per tutte di chiamarlo tram, su gomma o non su gomma), ai tecnici dell'ATAC basterebbero quattro mesi (vedi sopra), mentre in 30 mesi ossia due anni e mezzo, il nuovo e impareggiabile veicolo già correrebbe per la sua strada! Sono ammirabili il coraggio e la faccia tosta che l'ATAC e il comune dimostrano imbarcandosi in previsioni sulla costruzione di un sistema del quale, è presumibile, nessuno a Roma, e tanto meno i tecnici dell'ATAC, conosce niente che vada al di là di qualche generica definizione. E tutto ciò dopo quanto è successo e seguita a succedere con una cosa ben meno complessa quale è il filobus 90*. Naturalmente...

... Si tratta poi, è stato spiegato, di veicoli a basso impatto ambientale, essendo alimentati con un sistema ibrido a metano ed elettricità. Grazie alla possibilità di utilizzo del gas combustibile, questi mezzi possono essere utilizzati per percorsi ulteriori, anche fuori dalle linee elettrificate: si pensa, per esempio, a un servizio per la zona del Laurentino 38.

Tram su gomma n. 2. Risorge dalle ceneri anche il primitivo tram su gomma, quello di Tor de' Cenci; ecco, infatti, sempre dal Messaggero:

Seppur con caratteristiche tecniche diverse, a Roma è in attesa di decollare anche un’altra linea di tram su gomma: quella che collegherà l’Eur con Tor de’Cenci. A ottobre è arrivato il via libera della Regione, dopo anni di polemiche e discussioni tra Campidoglio, Municipio XII e comitati di cittadini...Il mezzo,in questo caso, è un vero e proprio tram su gomma che viaggerà su una corsia riservata grazie a una guida meccanica sistemata sull’asfalto...

Quindi, questo è un vero "tram su gomma". Seguono i soliti trionfalistici discorsi, sui quali è meglio sorvolare. Per fortuna, sempre dalla stesso Messaggero, si apprende che per la linea di Tor de' Cenci...

...Manca ancora il nulla osta del ministero dei Trasporti, prima di passare per la definitiva approvazione del consiglio comunale.

Speriamo che il competente (?) dicastero blocchi una volta per tutte queste chiacchiere.

* Per il quale si prevede ora che il preesercizio sulla tratta di Monte Sacro inizierà a fine marzo (ma noi ci permettiamo di dubitarne).

La sottostazione di alimentazione del filobus resta dov'è (menomale)

26 dicembre. Una notizia positiva, anche se ce ne siano accorti in ritardo, sul famigerato filobus 90: la sottostazione di p. dell'Ateneo Salesiano non sarà spostata, nonostante le pretestuose proteste di certa gente; il 20 ottobre scorso si leggeva, infatti, quanto segue sul sito ATAC .

Nessuno slittamento nella realizzazione della filovia 90, da largo Labia a stazione Termini... è il risultato delle decisioni assunte dalla Commissione Consiliare Trasporti del Comune di Roma... Pomo del contendere, la sottostazione di alimentazione della linea elettrica realizzata in piazza dell'Ateneo Salesiano e giudicata negativamente per l’impatto ambientale. Manufatto di cui i residenti chiedevano lo spostamento in via Ugo della Seta. Spostamento che, però, se attuato subito, avrebbe provocato ritardi nel collaudo della filovia e dei mezzi, nonché nell’addestramento degli autisti...

Cosa potrà mai avere a che fare la posizione della sottostazione con l'addestramento degli autisti, lo sanno solo loro...

In questa situazione, la Commissione ha saputo trovare un punto di equilibrio: ha deciso lo spostamento della sottostazione da piazza Ateneo Salesiano in via Ugo della Seta e stabilito che il manufatto venga interrato per minimizzarne l’impatto sul territorio. Contemporaneamente, però, ha strappato ai residenti l’impegno di lasciarla in funzione fino a quando il sito di via Ugo della Seta sia utilizzabile...

In altre parole, per chi sa leggere tra le righe, la sottostazione resta e resterà sempre nel posto dove era stata inizialmente progettata e non possiamo che plaudire a questa decisione, checchè ne pensino i residenti. Si segue poi con l'usuale affermazione:

In questo modo, l’Atac potrà iniziare il pre-esercizio nei tempi previsti.

...senza peraltro specificare quali siano i "tempi previsti".

Cose da non credere e chiacchiere

12 dicembre. Solo oggi siano venuti a conoscenza di un ennesimo e gravissimo rischio che ha corso (e forse ancora corre) la nostra già martoriata rete tramviaria: in estate, il municipio di Monteverde ha avuto la geniale idea di spostare un certo mercato sull'area occupata dalla sede tramviaria della linea 8, con limitazione della stessa a l.go A. Ravizza. Ecco qualche stralcio di quanto si leggeva sul sito ATAC il 31 agosto scorso (www.atac.roma.it/news/article.asp?ID=2130&ps=5):

Due anni e mezzo di stop per i tram della linea Otto mentre il mercato di Monteverde, la circonvallazione Gianicolense e piazza San Giovanni di Dio si rifanno il trucco. È l’ipotesi formulata dal XVI Municipio in discussione alla conferenza di servizi della quale fanno parte, tra gli altri, il Comune, la Asl, gli operatori del mercato e le aziende dei trasporti e dell’elettricità. All’ipotesi di “tagliare” i tram – però – nella prima riunione della conferenza dei servizi, il Municipio ha incassato il secco “No” di Atac e del Dipartimento alla Mobilità del Comune.

...per fare spazio ai venditori, verrebbe demolita la rete elettrica di alimentazione del tram e smantellate fermate, banchine, siepi, marciapiedi e staccionate. Sui binari ci sarà una pavimentazione provvisoria mentre nel sottosuolo della corsia preferenziale troverà posto un intreccio di cavi, tubi e raccordi che porteranno luce, acqua e allacci fognari ai banchi del mercato.

In altre parole: la completa distruzione di un tratto della nostra migliore linea tramviaria, tratto che - è ovvio - poi non vedrebbe mai più la luce, altro che due anni e mezzo. Da non credere: il comune fa una cosa, un municipio tenta di distruggerla. Speriamo che la conclamata fermezza di ATAC e comune non si sciolga, alla fine, come nebbia al sole.

Oltre a ciò, ecco qualche chiacchiera colta in ambiente capitolino: il famigerato tram su gomma all'EUR è finanziato ed è prossimo l'inizio dei lavori (con buona pace di negozianti e commercianti); si farà anche il prolungamento della Roma-Lido a Torvaianica, se pur a binario unico, sciocchezza già detta (con buona pace degli ambientalisti da strapazzo e degli ineffabili Verdi). Staremo a vedere. Intanto il filobus 90 è in un mare di guai e secondo autorevoli voci si sarebbe in ritardo di un anno sul programma (ma quale programma? ne hanno fatti a decine, sempre raccontandoci l'imminente inizio di qualcosa, che poi non si è vista).

ing. Stanga

20 novembre. Ci piace riferire qui due tra le varie amenità che si sono sentite durante un discorsetto tenuto di recente da uno dei nostri esimi amministratori.

...un noto tecnico costruttore di tram, l'ingegner Stanga...

Si sarà certamente trattato di un personaggio che ha dato il nome ad una certa località nei pressi di Padova, dove sorgono appunto le Officine meccaniche della Stanga, costruttrici di tram.

...a San Francisco è stata importata la tecnica tranviaria romana...

E' chiaro che, essendo Roma la città dei sette colli, appunto per la stessa sarà stata sviluppata la trazione funicolare, proprio così come è stata poi applicata ai tram di San Francisco.

(Commento: in che mani siamo!).

Spazio tra i "vagoni"

18 novembre. Dal Messaggero di oggi:

La metropolitana di Roma «pericolosa» per tutti gli utenti. Sono le conclusioni dei periti nominati dal pm Maria Bice Barborini nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Giampiero Cassio, il non vedente caduto dalla banchina e travolto da un convoglio. Secondo i tecnici, lo spazio tra i vagoni dei treni è troppo ampio.

Ma questi periti hanno una pur vaga idea di quali siano i fattori che determinano la distanza tra due carrozze ferroviarie adiacenti? Forse credono che "lo spazio tra i vagoni" possa essere grande, piccolo, medio, ecc. a seconda dell'umore del progettista dei rotabili. Ma possiamo stare tranquilli: d'ora in poi saranno i magistrati a stabilire quanto devono distare le due carrozze adiacenti della metropolitana.

Prolungamento della Roma-Lido?

25 ottobre. Dal Messaggero di oggi si apprende che sarebbe in atto uno stanziamento di 127 milioni di euro per il prolungamento della ferrovia Roma-Lido fino a Torvajanica. Sarebbe una buona notizia, se veramente si potesse vedere  realizzato un progetto di cui si parla  oramai da più di 50 anni. E' comunque consolante il fatto che, almeno fino ad ora, non sono riemerse le innumerevoli stupidaggini che si dissero nel convegno del 5 febbraio u.s., sia da parte dei vari relatori ufficiali, che da parte degli ineffabili Verdi (binario unico, trasformazione della linea in metropolitana, "vagoni dei trenini" costruiti in modo da poter prolungare la Roma-Lido a Rebibbia sui binari della linea B, monorotaia, trenino su gomma, ecc.).

Rispunta il sedicente tram su gomma

17 ottobre. Sembrava che il pericolo del cosidetto tram su gomma (che di tram non ha proprio niente, oltre il nome che gli hanno appioppato) fosse stato scongiurato per Roma, ma invece non è così, come ci racconta Il Messaggero di oggi:

Dieci chilometri, da Tor de’Cenci alla stazione Eur-Magliana della metro B. È il percorso del nuovo tram su gomma progettato dal Comune di Roma, che ha avuto dalla Regione il nulla osta per la compatibilità ambientale. Prima del via ai lavori, durata prevista 30 mesi, serve l’ok dei ministero dei Trasporti e del consiglio comunale.

Staremo a vedere, se mai il progetto partirà, i trenta mesi...; poi leggiamo ancora:

A Nancy, per inaugurare la linea in pompa magna, si era scomodata Bernadette Chirac, figlia del presidente della Repubblica francese. Ora il “tram su gomma” si appresta a sbarcare anche a Roma,... ecc. ecc.

A parte Bernadette, perchè non si vanno a guardare quello che in realtà sta succedendo a Nancy ed a Caen, altra città nella quale hanno avuto la felice idea di installare un obbrobrio simile? In ogni modo, per avere una panoramica dei guai che ha dato a Nancy il sedicente tram, guardate ad esempio, in:

http://www.infodujour.com/scripts/act_lst.php

immettendo per la ricerca la voce tram; ne troverete delle belle.

Di questo passo...

9 ottobre. ...altro che filobus per l'anno nuovo, anche se in edizione ridotta a Monte Sacro. Ecco cosa appare il giorno 6 c.m. sul notiziario in rete del IV Municipio (http://www.municipio4.it/notizia.asp?id=1021):

P.za A. Salesiano: stop ai lavori eco mostro...
Verranno bloccati i lavori per il completamento della costruzione della centralina elettrica che dovrebbe fornire elettricità al nuovo filobus 90. E' stato infatti votato all'unanimità del consiglio comunale un ordine del giorno che blocca i lavori. Soddisfatti i cittadini che erano stati ricevuti da alcuni consiglieri e che da sempre hanno chiamato la centralina "mausoleo dell'indecenza".

La "centralina elettrica", per chi non lo avesse capito, è una sottostazione di alimentazione per il filobus; prima di trovarle un nuovo posto, rivedere il progetto almeno per quanto riguarda il passaggio di cavi e simili e sedare altre sommosse popolari, passerà sicuramente qualche mese. E poi, ringalluzziti dal successo ottenuto contro la "centralina", chissà quante modifiche chiederanno ancora i cittadini, sempre beninteso a mezzo di ben architettate manifestazioni di piazza, nel prosieguo dei lavori. E dire che ci avevano promesso la linea attiva da l.go Labia alla stazione per questo autunno!

Nuove (buone?) per il tram

1° ottobre. Sul Messaggero di oggi troviamo alcune notizie che dovrebbero essere di buon auspicio per i tram, ma il condizionale è d'obbligo dopo le innumerevoli promesse mai mantenute nel passato. Innanzitutto:

Via libera al progetto per il nuovo deposito dei tram dietro l’attuale Centro carni, in un’area abbandonata ai lati [di] via Severini. «In Italia - ha spiegato il presidente di Atac, Mauro Calamante - negli ultimi cinquant'anni non c’è precedente per un’opera di questo tipo...

Ma certo, in Italia, negli ultimi 50 anni, i tram si sono solo soppressi. Ma seguitiamo:

Questa struttura potrà ospitare 85 jumbo».

Siamo alle solite: i tram, per loro, sono solo i "jumbo", cioè gli articolati gruppi 91 e 92 (ma la finiranno una buona volta con questo ridicolo nome?).

Secondo Atac, si tratta di una svolta per il quadrante est della Capitale, «insieme al corridoio della mobilità di viale Palmiro Togliatti».

A parte la svolta per il quadrante, rispunta il corridoio della mobilità, che sembrava dimenticato. Poi:

Questa opera crea le premesse per liberare l’area di Porta Maggiore dall’attuale deposito, la cui collocazione centrale fra edifici abitati, non è più sostenibile in una città moderna. Toglieremo l’impianto di Porta Maggiore - ha aggiunto Calamante - ne costruiremo un altro a San Paolo.

A parte il fatto che non si vede quale fastidio dia l'attuale deposito di porta Maggiore, si spera che lo stesso non venga eliminato prima della costruzione di quello di S. Paolo (del tutto ipotetico, per il quale non si fanno previsioni e del quale non si è finora mai parlato: sarà quello del canile promessoci nel 2002 e, naturalmente, dimenticato?), altrimenti il parco tramviario romano dovrà ridursi agli 85 tram (scusate, jumbo) che entreranno nel nuovo deposito di cui sopra. Ma il meglio viene in ultimo:

Avremo in centro anche il prolungamento della linea 8 della [cioè alla] stazione Termini.

Ma guarda: e chi ci pensava più?

Seguito al discorso un po' nebuloso

30 settembre. Dal Messaggero di oggi apprendiamo che i timori per la linea C non erano infondati; infatti:

Il Cipe non ha esaminato il progetto relativo alla Metro C di Roma. In verita la questione non era ieri all' ordine del giorno, e non è stata neanche esaminata «fuori sacco», come richiesto dall' assessore comunale alla Mobilità, Mario Di Carlo. Il progetto, relativo all'intera tratta della Metro C, potrebbe forse essere esaminato entro fine mese.

Apprendiamo anche che:

Entro sei mesi tutti i treni della metro B invece saranno dotati della copertura tra un vagone e l'altro...

Non è chiaro di che copertura si tratti, per quanto leggendo più oltre sembra di capire che vogliano chiudere lo spazio tra una carrozza e l'adiacente per evitare incidenti: ritorniamo quindi al pezzo di bandone che fino a 40 anni fa circa abbiamo ammirato tra motrice e rimorchio dei tram (ved. immagine a fianco)?
Ma anche per il solito filobus si hanno nuovi ostacoli, se:

Un centinaio di cittadini ha bloccato, ieri notte, i lavori per il filobus nel cantiere del parcheggio Pup in piazza Ateneo Salesiano a Montesacro... Motivo della rivolta è il monolite in cemento, di oltre 400 metri cubi, realizzato d'agosto al centro della piazza e che fungerà da centrale elettrica per il filobus 90.

Il monolite di cemento sarà un prefabbricato per una sottostazione di alimentazione (la "centrale elettrica"): andiamo bene, se già necessita spostare una sottostazione contestata a furor di popolo.

Un discorso un po' nebuloso

29 settembre. E' quello che oggi si legge sul Messaggero. Sembra infatti, innanzitutto, che si sia costruito un nuovo deposito per la linea A ad Osteria del Curato, dove gia' se ne trova uno; in realtà non c'è nessun nuovo deposito, ma si tratta di un ampliamento di quello esistente. Naturalmente:

È una struttura all'avanguardia - ne ha spiegato le caratteristiche Veltroni - con il deposito di Magliana rappresenta una punta di diamante a livelli europei...

Sarà pure il diamante europeo, il nuovo deposito: almeno speriamo che sia protetto contro le incursioni dei grafomani sottosviluppati. Seguono le solite rosee previsioni su traffico e frequenza dei treni, mentre poco più sotto si legge:

I vecchi vagoni della linea A andranno ad aggiungersi a quelli della linea B...

Ma i rotabili, che i nostri chiamano "vagoni" con un termine che sembra risalire ai primordi della ferrovia, della B non sono differenti per molti aspetti da quelli della A tanto da non essere ad essi accoppiabili? Vedremo sulla B treni di diverso tipo o sottoporranno a radicali modifiche i "vagoni" della A? Staremo a vedere.

Nei convogli non ci sarà più separazione tra vagone e vagone - ha sottolineato il presidente dell’Atac Mauro Calamante - e ciò eviterà che si ripetano tragedie come quella del non vedente morto dopo essere caduto sui binari per errore.

Qui non è del tutto chiara la relazione tra il fatto che le nuove carrozze sono dotate di intercomunicante per i viaggiatori e un certo tipo di incidente. E infine:

Sui destini della Mobilità romana pesano sia i tempi lunghi che l’incognita delle risorse. A partire dal ventilato tetto di spesa per i Comuni che potrebbe anche mettere a rischio la realizzazione delle opere già previste, compresa la metro C.
"Oggi è arrivato il sì tecnico della Commissione interministeriale sulle metropolitane sulla tratta “T7” - ha annunciato Mario Di Carlo - ora il Cipe dia il via libera alla metro C". A quanto pare la nuova linea non figura [tra le] opere all’ordine del giorno della riunione del Cipe di oggi ma potrebbe essere inserita “fuori sacco”. Anche se alcune tratte in realtà dovrebbero ancora passare il parere tecnico del pre-Cipe.

dal che si evince che nubi oscure sembrano addensarsi sul destino della linea C, che non è mai stato chiaro.

Graffiti o scarabocchi

3 settembre. Anche il treno 831 della Roma-Pantano (ma per quanto tempo ancora dovremo seguitare a indicare questa linea con il nome di un capolinea che è ben lungi dall'essere raggiunto?) è stato deturpato dai soliti idioti sottosviluppati (ma c'è anche qualcuno che invece li chiama artisti, come chiama espressione di arte la sistematica distruzione di beni pubblici quali i treni). Adesso ci si chiede: la Roma-Pantano dispone di due aree di deposito recintate che, come tali, dovrebbero essere facilmente sorvegliabili, come avviene per i depositi dell'ATAC. Se l'ATAC riesce, evidentamente con una adatta sorveglianza, ad evitare il danneggiamento dei rotabili, perchè lo stesso non dovrebbe essere possibile al Cotral (o come accidenti si chiama adesso)?


(P. D'Adderio, 2004)

Interessanti dichiarazioni

30 agosto. Ecco cosa ci dice il nostro sindaco Veltroni, sul Messaggero di oggi.

Noi abbiamo fatto la Ztl, le pedonalizzazioni in Centro storico, rimesso il filobus, convertito i bus dal gasolio al metano.

Il filobus sarà pure stato rimesso, ma evidentemente è come l'araba fenice (che ci sia ognun lo dice, dove sia niun lo sa); ma non si vedono neppure gli autobus a metano (anzi, da come dice il sindaco, sembrerebbe che tutti i bus, cioè gli autobus, a gasolio siano stati convertiti a metano). Ma più oltre leggiamo:

A settembre le prime paline intelligenti dei bus, i nuovi treni del metrò e i primi filobus nel IV municipio.

Ma quante belle cose a partire da settembre, ossia da dopodomani. Circa le paline intelligenti, speriamo che dimostrino più intelligenza di quelle montate nel 1998 sul percorso del 225 (poi 2), che riuscirono a dare indicazioni coerenti solo per una settimana o poco più; dei nuovi treni sulla metropolitana si sa poco o niente; per il filobus nel IV municipio sarebbe curioso vedere un filobus percorrere una linea per la quale a tutt'oggi è stata piantata sì e no qualche decina di pali e nulla più.

Stanno per arrivare...

3 agosto. ...i famosi filobus: ce ne informano con un volantino distribuito nei giorni scorsi dalla beneamata ATAC, nel quale ci si racconta anche come dal prossimo autunno la linea 90 sarà attiva con le sue 11 fermate da l.go Labia alla stazione. Sarà, ma visto che in un anno e quattro mesi sono riusciti a stento a montare solo una ventina di pali verso il capolinea esterno, sembra poco probabile che la linea possa essere in esercizio già fra tre mesi (anche se il volantino non ha data, si deve arguire che "prossimo autunno" significhi ottobre del 2004 o giù di lì). Segue il consueto sviolinamento sulle qualità ecologiche dei nuovi veicoli, mentre si accenna anche alla batterie di trazione installate sui mezzi e sulla piantina allegata fa bella mostra la tratta ad alimentazione autonoma p.ta Pia-Termini.  

In realtà non ce la raccontano tutta: da voci raccolte negli ambienti tecnici, appare fin d'ora chiaro che le tanto strombazzate batterie darebbero al veicolo, utizzato nell'usuale traffico stradale, una autonomia reale pari solo al 25% di quella promessa, tanto che già ci si prepara all'installazione della rete aerea nel deposito di Monte Sacro (per l'esercizio nel quale era all'inizio prevista la sola marcia a batterie). La linea filoviaria, quando e se mai sarà completata, potrà quindi arrivare solo a p.ta Pia, costringendo i viaggiatori al trasbordo su altri mezzi per raggungere la stazione; a meno che non venga a cadere l'assurdo divieto di installazione del bifilare oltre p.ta Pia, nel qual caso però occorrerà qualche altro anno tra proteste, divieti, polemiche, ecc., per vedere finalmente completata la linea fino alla stazione.

 

Ancora sul (solito) filobus...

24 giugno. ...che come è noto procede a ritmo serrato. Lasciando perdere (per bontà d'animo) la barzelletta dell'esercizio entro maggio, ci si aspettava almeno di vedere finalmente qualcosa che somigliasse ad un inizio di costruzione della linea aerea, confortati in ciò anche da una notizia apparsa su uno di quei giornaletti che distribuiscono gratuitamente: "E' iniziata la posa dei tralicci per il filobus".  Invece no, ancora nessun traliccio, nemmeno un più comune palo; sempre qualche buca qua e là sul terreno, ad esempio in via di Monte Cervialto, ma al solito sembra che si tratti di lavori a tubi e simili. C'è poi un particolare alquanto misterioso: al primo filobus trionfalmente presentatoci tempo fa, avrebbero dovuto far seguito gli altri della fornitura che la Ganz avrebbe puntualmente completato. Invece niente, sembra che i restanti filobus si siano volatilizzati:, nessuno ne parla (veramente nessuno parla più nemmeno del filobus in generale); non li avranno nascosti da qualche parte, come i famosi tram serie 9200 accantonati da mesi  a Colleferro? E infine, deve essere arrivato a Roma qualche centinaio di nuovi autobus Mercedes (evviva la cura del ferro), che si sono visti sull'autostrada Firenze-Roma transitare sulle proprie ruote, numerati alcuni nel gruppo 7900 e altri nello 8100: bellissimo, gli 8100 (e presumibilmente anche gli 8000) sono autobus, mentre gli 8500 sono filobus (anche se per ora sembra esserci solo l'8501)!

In attesa del filobus, 60 anni fa ed oggi

11 maggio. Già una volta, or sono 60 e più anni, ci promisero il filobus: si veda l'immagine a fianco, tratta dal giornale "Il Piccolo" del 19 dicembre 1938.

La promessa di allora fu puntualmente mantenuta; quella di oggi (anzi di vari anni fa) lo sarà? Mah!

Pali e preesercizio filobus

1 maggio. Ci avevano promesso che entro i primi giorni di aprile sarebbe iniziata l'installazione degli "speciali" pali per il filobus 90. Siamo a maggio e di pali, ovviamente, non si vede ombra (stendiamo un velo pietoso sullo stato di avanzamento dei lavori); ciononostante, restiamo in fiduciosa attesa del preesercizio che, come ci è stato promesso, inizierà entro maggio.

Entreranno in servizio dodici vetture acquistate quattro anni fa

27 aprile. Ecco quanto si legge oggi sul sito dell'ATAC (Trasporti e Mobilità):

Per i dodici jumbo-tram acquistati dall’Atac prima del Giubileo il “riposo forzato” nella rimessa Tor Sapienza sta per terminare.

Non è innanzitutto chiaro di quali "jumbo-tram" si tratti. Prima del Giubileo, che si è avuto nel 2000, è iniziata la fornitura delle 9200, a tutt'oggi per motivi non chiari non conclusa. Adesso spuntano dodici motrici che si troverebbero in "riposo forzato" da "prima del Giubileo", il che vuol dire quattro o cinque anni fa, nella rimessa di Tor Sapienza.

E’ stata infatti bandita la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori di realizzazione della nuova area di ricovero all’interno della rimessa Prenestina. Dopo la “bocciatura” del progetto per il deposito di Trastevere, da parte della sovrintendenza ai Beni Archeologici, e i ritardi per la realizzazione di quello che sorgerà nei pressi del nuovo Centro Carni lungo la Prenestina,...

quale? e quello del canile che fine ha fatto?...

...Atac e Trambus hanno trovato una nuova collocazione e hanno messo a punto il progetto che consente l’utilizzazione delle vetture “Roma 2”, mai entrate in servizio.

Quindi, fallita ogni possibilità di aprire al momento nuovi depositi, per le dodici motrici ferme da quattro e più anni si cerca spazio nelle officine centrali, che oramai sono sempre più deposito che officine, per la qual cosa è stata bandita una apposita gara di appalto. Seguono altre amenità, dopo le quali si legge:

I tempi per la consegna dell’opera? Cinque mesi, a partire dal 31 maggio, data in cui scadranno i termini per presentare un’offerta... In totale, saranno sei le nuove postazioni, in grado di ospitare le dodici vetture destinate ad entrare in servizio sulle linee che servono la Prenestina, per aumentare l’offerta di trasporto su ferro, in una zona in cui se ne avverte il bisogno.

Bene, ricapitolando: quattro o cinque anni fa abbiamo acquistato dodici motrici rimaste fin'ora inutilizzate perché non si sapeva dove ricoverarle. Ma adesso, fra un anno circa (e gli anni diventano quindi cinque o sei, se tutto va bene) i dodici tram potranno finalmente essere utilizzati per aumentare l'offerta su ferro per la zona Prenestina (in base alla "cura del ferro" sempre promessaci). Meglio tardi che mai.

Motrice danneggiata in incidente

27 aprile. All'interno delle officine centrali giace da più mesi la vettura 9213, gravemente danneggiata su un frontale. A poca distanza dalla stessa si trovano i relitti delle due vetture da 40 metri incautamente acquistate nel 2000 e utilizzate poi solo come sorgente di ricambi per le altre 9200. A nessuno viene l'idea peregrina che si potrebbe utilizzare una delle quattro semicasse estreme delle 40 metri per rimettere in servizio la 9213? 

Basta con questo filobus!

30 marzo (dal sito ATAC, Trasporti e mobilità).

A ritmo serrato i lavori per la 90 Express "pulita"...

Tanto serrato questo ritmo non sembra essere, visto che in un anno (per l'esattezza dal 31 marzo 2003) non sono riusciti ad installare un solo metro di bifilare.

C'è stata anche una visita al filobus che presto circolerà di nuovo a Roma, lungo il percorso dell¹attuale linea 90 Express...

Visita al filobus? Quale? Presto? Bah! Poi si cita invece una visita a Budapest, nella quale i presidenti delle due repubbliche si sono intrattenuti con qualcuno dei nostri esimi amministratori:

...sono saliti sui mezzi silenziosi e non inquinanti, che la Capitale ha acquistato dall'azienda ungherese Ganz Transelektro. A riceverli, il presidente di Atac spa Mauro Calamante e il suo omologo ungherese. "Il filobus di Roma trasporta l¹Ungheria in Europa - ha dichiarato alla stampa internazionale il presidente Calamante - dal momento che l¹ingresso nell'Ue dell¹Ungheria è fissato per il primo maggio e che proprio a maggio cominceranno le prove tecniche di pre-esercizio nel territorio del IV Municipio Montesacro"....

Sta fresca, l'Ungheria, se per entrare in Europa deve aspettare le prove del filobus di Roma! Segue poi la solita filastrocca sui pregi e sulle meraviglie del nuovo filobus, per la quale filastrocca i nostri non si preoccupano più nemmeno di cambiare le parole, che sono sempre le stesse già propinateci negli anni passati.

... Un mezzo lungo 18 metri, in grado di trasportare 153 passeggeri per vettura e di camminare sia attaccato alla rete elettrica, sia sganciato, tramite batterie con un'autonomia di 10 chilometri. Una innovazione che consentirà di "aggirare" gli ostacoli urbanistici all¹allestimento della linea aerea. Secondo il cronoprogramma, dopo le prove tecniche, l¹entrata in servizio della tratta Largo Labia-stazione Termini, è prevista entro la fine del 2004.

Chi sa cosa è il cronoprogramma: sicuramente qualcosa di sincronizzato via satellite. Ma altro ci si promette:

...I lavori di installazione della rete filoviaria 90 Express procedono a ritmo serrato. Prende sempre più forma il deposito di Montesacro che sarà la casa dei nuovi 30 bus senza fili di fabbricazione ungherese.

Curioso il fatto che i filobus siano diventati bus senza fili: che prendano l'energia via radio? Lasciamo perdere il seguito (che del resto ognuno se lo può gustare sul sito ATAC), ma vogliamo soffermarci ancora su due particolari essenziali:

... entro i primi giorni di aprile inizierà l¹installazione dei pali di sostegno "speciali"...

(che avranno di speciale i pali?) mentre:

... Atac, Servizio Giardini e II Dipartimento hanno superato anche i problemi relativi alla salvaguardia delle radici dei platani.

Menomale, almeno le radici degli alberi stanno tranquille. Sarebbe veramente il momento di dire basta a questa catasta di sciocchezze (e bugie) che oramai quasi mensilmente ci raccontano su questo famigerato filobus.

Ultime dalla Roma Pantano

29 marzo (P. Dadderio). Il treno urbano 068+424+071 dopo aver subito la completa riverniciatura, qualche mese fa, ora è stato ricoperto quasi totalmente da una pellicola che riporta la pubblicità di un supermercato (è la prima applicazione poubblicitaria su rotabili della Roma-Pantano: almeno hanno coperto gli osceni graffiti, ved. immagini a fianco).

Ultimi avvenimenti. Gennaio: è stato sostituito l'armamento su entrambi i sensi di marcia a p.le Labicano (incrocio con le linee ATAC). Febbraio: i treni 062+420+064 e 069+426+067, sono stati dotati di condizionamento per le cabine di guida; dopo l'articolata 831 è entrata in servizio anche la 835. Marzo:  è entrata in servizio la 833; il treno 069+425+066 è stato dotato di condizionamento come sopra (i treni urbani condizionati per il macchinista sembrano quindi essere quattro: gli 01, 420, 425, 426, indicando solo i numeri della motrice); si sta provvedendo alla sostituzione dell'armamento tra le fermate Subaugusta e Granili.

     

Ma c'è altro (Daniele Rossi). Circa la costruzione della linea C della metro che, come è noto, dovrebbe interessare l'ultima parte del percorso della Roma-Pantano, le cose appaiono sempre più oscure, se, come si legge in uno dei soliti comunicati:

... L'opera comporta anche un complesso programma di riqualificazione dell'intera area interessata, eliminando di fatto i tre passaggi a livello che spaccano in due il quartiere di Torrenova. In quel tratto, infatti, è previsto il passaggio sotterraneo dei treni.

Fino ad ora la previsione era di arrivare in sotterraneo fino all'altezza della attuale stazione di Torrenova, poi uscire all'aperto (per tale soluzione la fermata a Torrenova avrebbe dovuto essere eliminata e non è quindi chiaro perché stiano lavorando alla stessa); si sottopassavano quindi due delle tre intersezioni a livello (v. dei Ruderi di Torrenova e v. della Fattoria di Torrenova), mentre sarebbe stata chiusa quella di v. del Torraccio di Torrenova (si veda sul sito del Comune di Roma). Ora si parla di sottopassare tutte le tre intersezioni: si andrebbe quindi in sotterraneo fino a Grotte Celoni?

Prolungamento linea tramviaria 8 e filobus 60

5 marzo. Da notizie più o meno ufficiose si apprende che si è definitivamente abbandonato il progetto di prolungare l'8 alla stazione Termini. Infatti non appare più accettata l'idea di installare i binari in via Nazionale, la quale via dovrebbe invece essere percorsa dal futuro filobus 60. A parte il fatto che aspettiamo ancora e aspetteremo chissà quanto la famosa linea 90, viene da chiedersi perchè mai la Sovraintendenza antichità ecc. dovrebbe consentire la posa del bifilare in via Nazionale, avendola invece negata da porta Pia a piazza dei Cinquecento e in ogni caso il 60, che percorre anch'esso la Nomentana, dovrebbe arrivare con le famose batterie da porta Pia a piazza Esedra. La cosa è quindi abbastanza confusa. Circa il tram 8, visto che via Nazionale non è più utilizzabile, è stata avanzata la proposta di farlo passare in via Cavour; chissà come farebbero a scavalcare via dei Fori Imperiali, in tunnel o con un sovrappasso? E' ovvio che il tanto decantato progetto dell'8 a Termini (insieme alla famosa TVA, Termini-Vaticano-Aurelio), ancora promessoci alla solenne presentazione del nuovo filobus, è stato oramai messo in soffitta.

Guasti sulla metropolitana

3 marzo. Ecco cosa ci racconta, tra altre cose, il direttore generale di Met.Ro circa la valanga di guasti che sta sommergendo la linea A della metropolitana.

Si è spezzato un mollone che tiene in tensione i cavi della rete aerea di alimentazione... Potrebbe trattarsi di un pezzo fallato.

Chissà cosa significa fallato; forse avrà a che fare con il fallo, noto accessorio ferroviario.

O, più probabilmente, del fatto che come tutta la linea A, quei molloni sono continuamente sottoposti ad un carico di lavoro eccessivo. Ogni giorno trasporta 450.000 passeggeri invece dei 250.000 per i quali è stata progettata: i treni sono vecchi e si rompono più spesso...

Chissà cosa c'entra il numero dei passeggeri trasportati (sui quali ci sembra ci sia un bel po' di esagerazione) con il carico sui molloni, che a quanto parte servono per tendere il filo di contatto. Circa i treni che sono vecchi, osserviamo che quelli della linea A datano dal 1980, ossia hanno circa 24 anni, che non sembrano poi tanti per un rotabile ferroviario. L'esimio direttore ignora, a quanto pare, che i treni Sprague-Thomson della metro di Parigi furono costruiti in varie serie dal 1903 al 1926, e che nel 1970 erano ancora per buona parte in servizio, senza notevoli inconvenienti; analogo discorso si potrebbe fare per i rotabili della metro di Berlino e di altri impianti ancora.

Poi, circa le possibili cause di rottura dei carrelli:

La curva tra le stazioni Flaminio e Lepanto è un punto critico: ci sono troppe vibrazioni. C’è un progetto di installare sotto i binari dei pannelli fonoassorbenti.

Certo, i pannelli fonoassorbenti, attenuando il rumore, salveranno i carrelli. Ma il più bello viene alla fine, quando il nostro ci dice che

Dobbiamo accordarci con i sindacati...

i quali sindacati, come è universalmente noto, costituiscono l'ente che ha la massima competenza in questioni di tecnica ferroviaria e che sicuramente daranno un valido contributo alla soluzione dei problemi di carrelli e molloni.

Ancora sul primo filobus

All'arrivo del rotabile ed alla presentazione ufficiale dello stesso è ovviamente seguita la usuale valanga di chiacchiere e proclami. Benchè nella maggior parte dei casi si siano ripetute cose già largamente sbandierate, vale la pena di esaminare un estratto dal Corriere della Sera del 20 febbraio.

Ci si informa innanzitutto sulle meraviglie ecologiche (e come sbagliarsi?) del nuovo mezzo, ripetendo dati che il Di Carlo ci propinò già due anni fa:

Ma sono i dati economici e della lotta allo smog quelli che il sindaco enumera con soddisfazione: il nuovo filobus consentirà all’amministrazione di risparmiare 18 milioni di euro, diminuirà l’emissione di andidride carbonica di 2140 tonnellate l’anno, l’ossido di azoto scenderà di 34,4 tonnelate l’anno e le polveri caleranno di 1,7 tonnellate, sempre l’anno.

Con il filobus avremo anche una migliore illuminazione pubblica (ma che c'entra?), mentre lo stesso sarà, per fortuna, poco visibile:

i quartieri interessati ai lavori ne riceveranno anche il beneficio di una migliore illuminazione pubblica, mentre - assicura il Campidoglio - l’impatto visivo sarà minimo.

Dopo la consueta promessa della filoviarizzazione di ben altre e numerose linee, ritroviamo il sogno dell'ATAC e i corridoi della mobilità:

Alla linea 90 - ha aggiunto l'assessore alla Mobilità Mario Di Carlo - seguiranno il 30 e il 60, e abbiamo trovato già le risorse per le prime 5 linee che diventeranno filobus. Abbiamo anche chiesto alla Regione i fondi per realizzare "il sogno dell’Atac", cioè il centro storico ad inquinamento zero». L’arrivo dei filobus andrà di pari passo con la riqualificazione dei «corridoi della mobilità» altra novità che consentirà una diminuzione delle polveri dando più spazio ai pedoni.

Ma la vera sorpresa arriva in ultimo: anni fa si discuteva sull'autonomia che i nuovi filobus avrebbero avuto in marcia a batterie (una cosa che oggi sembra indispensabile) e c'era che chiedeva 6 km, ch i sosteneva che ne sarebbero stati necessari 12 o 13 e così via. Ma il nuovo filobus spiazza tutti: avrà una autonomia di ben 78 (settantotto) km: 

Lungo 18 metri, costruito in 30 esemplari da un consorzio di imprese composte dall’ungherese Ganz Transelektro Electric, più il consorzio cooperative di Bologna e la Bonciani di Ravenna, potrà funzionare ad alimentazione elettrica e a batteria nei luoghi segnalati dalla sovrintendenza, con un’autonomia di 78 chilometri: in particolare andrà a batteria tra Porta Pia e la stazione Termini.

...ma potrebbe anche arrivare ad Ostia Lido e fare ritorno, senza stendere un metro di bifilare.

Primo filobus

18 febbraio. Pare sia arrivato a Roma il primo esemplare dei famosi filobus che dovrebbero circolare sulla oramai famosa (e purtoppo fumosa) linea 90, della quale non si è ancora costruito un solo metro di bifilare. I nuovi filobus sembra saranno numerati nella serie 8500 e, non potendo pubblicare una foto del veicolo appena giunto perchè sembra sia proibito (forse per segreti militari: la foto non l'abbiamo, perchè in caso contrario la pubblicheremmo lo stesso), ci limitiamo a darne una del filobus in fabbrica.

Metro C

12 febbraio. Riportiamo alcune interessanti note sull'improbabile costruzione della linea metropolitana C, ricavate dal sito www.evaweb.org su segnalazione del collega G. Sornicola (ingrandire l'immagine per osservare meglio i dettagli).

01/2003 Metropolitana linea C. Accordo firmato tra Stato, Regione e Comune per l' appalto unico della linea C della metropolitana. Il percorso completo della linea C andrà da P.le Clodio a Torvergata ed in base ai programmi si dovrebbe ultimare nel 2007. Costo dell' opera 2.800 milioni di € che dovrebbe cominciare materialmente a fine 2003 in base a quanto annunciato dal ministro Lunardi.

07/2003 L' 8 AGOSTO ESAME DEL CIPE. Forse siamo all' ultimo esame burocratico prima di poter dare il via alla concreta costruzione della terza linea metropolitana di Roma. Dopo i pareri del Ministero dell' Ambiente, delle varie sovraintendenze, del ministero delle infrastrutture, con l' inserimento dell' opera all' interno delle 91 priorità da realizzare in tempi brevi, rimane l' esame del CIPE il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica che a tal fine si riunirà l'8 Agosto per prendere la sua decisione in merito. Della tratta completa si sono tagliate le due estremita e si delibererà solo in merito al tratto P.le Clodio - Torre Angela. I tratti ulteriori in entrambi i sensi verranno discussi ed eventualmente approvati in seguito. Il costo previsto dell' opera è di 2,892 miliardi di Euro, per il progetto completo dei 39 km e delle 42 stazioni.

Da quanto sopra apprendiamo quindi che il percorso della C, che al gennaio 2003 era p.le Clodio-Tor Vergata (veramente sulla pianta sembra Vigna Clara), a luglio dello stesso anno si era ridotto a p.le Clodio-Torre Angela; quindi, non solo niente collegamento a Tor Vergata, ma abbandono della tratta terminale Torre Angela-Pantano, dato che non è pensabile si volesse su quest'ultima mantenere lo scartamento ridotto (sarebbe stato bellissimo: a scartamento ridotto Roma Laziali-Pigneto, normale (metro) Pigneto-Torre Angela, di nuovo ridotto fino a Pantano; o pensavano di costruire a tre rotaie tutta la parte metropolitana dal Pigneto a Torre Angela?).

Poi, sulla piantina figurano gli incroci con la nostra imponente rete tramviaria, come linee 2 e 19, linea 3, ecc. oltre ad una non ben identificata linea TVA: ma TVA non doveva significare Termini-Vaticano-Aurelio o una cosa simile, ossia tra l'altro il famoso (e fumoso) prolungamento dell'8 a Termini? A Pigneto si nota poi la corrispondenza con la linea 19 (ma non passa un po' lontano da Pigneto, il 19?) oltre ad un certo "Tram Casilino", che dovrebbe essere la parte della C che resta a scartamento ridotto.

Bellissima, infine, l'indicazione CNOCA D'ORO che sta, ovviamente, per Conca d'Oro.

Buffoni!

11 febbraio. E' l'unica parola adatta. Ecco, da "Il Messaggero" di oggi:

Via Napoleone III, nuova fase. Finiti gli interventi di Italgas e Acea sotto la corsia che da via Gioberti porta a piazza Vittorio Emanuele II, è iniziato ieri lo smantellamento dei cordoli... Un intervento che creerà un'area di sosta d'emergenza per i tram senza bloccare le altre vetture; opzione necessaria anche in vista di un futuro prolungamento del tram 8 fino alla stazione Termini ed oltre.

Come si prevedeva. Ma il più bello dell'articolo (sorvolando su tutte le scemenze intermedie) è la conclusione: il futuro prolungamento dell'8 a Termini ed oltre, quando tutti sappiamo benissimo che del prolungamento dell'8 sia pure di qualche decina di metri per un nuovo capolinea non se parlerà mai.

Una serie di stupidaggini...

6 febbraio. ...è quella che comincia con il convegno ”Trenino Roma-Ostia: il futuro è la metropolitana” tenutosi all’Hotel Kursaal domenica 1° febbraio (già il termine "trenino" poco depone a favore della professionalità di chi ha promosso il convegno).

Quasi centotrenta milioni di euro per trasformare un sogno in realtà: il prolungamento della RomaLido sino a Torvaianica.

E' un vecchio progetto, se ne parla dagli anni '50 e magari si realizzasse. Ma quanto segue ci lascia molto perplessi in proposito. Infatti...

La soluzione studiata fa ricorso all’uso di un solo binario che si sdoppia in coincidenza solo delle sei fermate previste. In questo modo l’impatto ambientale sarà limitatissimo: sarà occupata una fascia di sei metri di profondità, parallelamente alla via Litoranea e con interessamento quasi esclusivo degli attuali parcheggi.

Bellissimo. Vent'anni fa a Napoli progettavano una metropolitana a cremagliera, oggi a Roma si progetta una metropolitana a binario unico: ma hanno un'idea, se pure pallida, di che cosa significa una metropolitana? E poi perchè? Per ridurre l'impatto ambientale, dicono: come se l'impatto ambientale di una linea ferroviaria dipendesse poi tanto dalla larghezza della sede.

Si seguita poi seguitando a parlare, come già poco tempo fa, di "trasformazione della Roma-Lido in metropolitana", senza però mai chiarire in che cosa consisterebbe questa trasformazione, se non nell'aumento del numero di fermate. Ma ora se ne parla in contrapposizione al famigerato tram su gomma che si sarebbe dovuto realizzare a Tor de' Cenci:

Un primo strumento per la trasformazione... potrebbe venire dall’impiego dei 125 milioni di euro destinati ad un’altra opera che reputo inutile, il treno su gomma Eur-Tor de’ Cenci.

Se è vero che il tram (ora diventato treno) su gomma è tecnologicamente un obbrobrio destinato al fallimento, è però altrettanto vero che il tracciato proposto era senz'altro valido e magari avessero pensato di realizzarlo con un tram convenzionale (ma figuriamoci cosa sarebbe successo!); la Roma-Lido, ancorchè trasformata in metropolitana (?), non sembra assolutamente, per il suo tracciato, poter sostituire la prevista e, sembra, fallita linea tramviaria alla quale, tutt'al più, correrebbe più o meno parallela. Ma il meglio viene poi.

Un altro passo avanti... è stato già fatto dalla Regione Lazio che ha appena deciso di acquistare i nuovi convogli della RomaLido con lo stessa ampiezza della metro B. Così i ”trenini” potranno circolare da Ostia sino a Rebibbia...

dimenticando che i "trenini" sono in realtà, per sagoma e altre caratteristiche, treni a tutti gli effetti, ossia costituiti da rotabili ferroviari che non possono assolutamente circolare sulla rete metropolitana; nè è pensabile di instradare il materiale metropolitano sulla linea ferroviaria Roma-Lido, perchè la ridotta sagoma dei rotabili creerebbe problemi nell'incarrozzamento a livello, oltre ad altre questioni come quelle, ad esempio, dell'altezza del filo di contatto. Ricordiamoci quello che si dovette fare a suo tempo per permettere l'utilizzazione delle elettromotrici della linea A sulla Lido in via provvisoria, motrici che così modificate circolarono solo sulla Lido e sulla metro B, linea quest'ultima che però, allora, era ancora a sagoma ferroviaria.

Appare dubbio che la Regione Lazio abbia deciso qualcosa, ma successivamente (4 febbraio) si hanno altri eclatanti particolari sulla faccenda che si amplia:

...il potenziamento del trasporto su ferrovia, l'obiettivo è quello di trasformare la Roma-Lido in una linea di metropolitana, ed in questo contesto, si prevede la realizzazione, oltre alle già annunciate stazioni di Mezzocamino ed Eur Torrino, le nuove fermate di: Stagni, Dragona, Acilia sud e Meccanica romana (tra Lido Nord ed Ostia Antica). In secondo luogo, il Municipio ha richiesto il prolungamento della ferrovia sino al Villaggio Tognazzi.

Ma non tutti sembrano favorevoli al progetto; infatti (4 febbraio):

Il sindaco di Pomezia: «Un buon piano». Legambiente: «Uno spreco».

Piena identità di vedute, è ovvio; mentre per gli ambientalisti

...quel collegamento non risolverebbe il traffico sulla Pontina... perché la metro sarebbe utilizzata da pochi pendolari durante l'inverno. È una struttura che servirebbe solo d'estate, dunque antieconomica.

Ma il sindaco di Pomezia insiste e

...lancia addirittura la proposta di costruire una metropolitana di superficie dal Villaggio Tognazzi fino alla stazione di Santa Palomba.

Chissà come sarà la metropolitana di superficie da Pomezia a S. Palomba: certamente su gomma e tecnologicamente avanzata; già una volta si era proposto un filobus sullo stesso tracciato. Ma le sorprese non finiscono qui (per ora) e infatti apprendiamo (6 febbraio) che:

Verdi e ambientalisti: «Roma-Lido più lunga? No, meglio il tram».

Ma guarda, che sorpresa: ma quale tram? Qui le idee sembrano ancora più confuse, in quanto:

I Verdi chiedono, al posto del prolungamento della ferrovia, un tram o una metro leggera, monorotaia, che passi ... a ridosso della strada, con un impatto ambientale molto minore.

Chissà cosa intendono, i Verdi, per "monorotaia", forse una ferrovia sospesa o un sistema come quello proposto dal Larmanjat nel 1880 con trazione a cavalli; ma forse, come oggi si usa, per monorotaia intendono semplicemente una linea a binario unico. Ma non basta, perchè sembra si torni a proporre una specie di tram su gomma, nella forma di

Un trenino su gomma per collegare il lungomare da un capo all'altro..., moderno e caratteristico, dotato anche di aria condizionata, da far circolare sulla Litoranea dal Porto sino a Capocotta.

Che si siano ispirati ad una ridicola proposta fatta un paio di anni fa per Cagliari, con un trenino monorotaia con ruote di plastica?

 Si fa un buon lavoro e poi lo si distrugge

12 gennaio. Le linee tramviarie che dalla zona della stazione Termini raggiungono la Prenestina furono ricostruite, alcuni anni or sono, lungo via Napoleone III, piazza Vittorio Emanuele e via di Porta Maggiore, separandole completamente dal traffico automobilistico; si veda nell'immagine a destra un tratto di linea a piazza Vittorio Emanuele, con la sede tramviaria riservata.

Ora sembra però che il Comune di Roma, cedendo come sempre alle pressioni dei soliti ottusi commercianti della zona, abbia deciso di smantellare i muretti di delimitazione della sede tramviaria e di sostituirli con striscie gialle tracciate sulla pavimentazione. Torneremo quindi a vedere il tram continuamente ostacolato nella marcia da veicoli di ogni genere in transito o parcheggiati sui binari.

Di bene in meglio: ma evidentemente i commercianti di piazza Vittorio preferiscono situazioni come quella mostrata qui a destra ed il Comune è pronto a soddisfarli. 


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rev. 04/01/20