tram e trasporto pubblico a Roma

Ultime dalla rete romana di trasporto pubblico

Anno 2015, gennaio-giugno

[luglio-dicembre][indice]


Se ne apre una, si ferma l'altra

29 giugno. Da Roma Capitale News.

In servizio le nuove 6 fermate della Metro C. Capolinea a “Lodi”.

 e più sotto:

Metro B interrotta, stop all’intera linea per inconveniente tecnico.

Metro C a p. Lodi

27 giugno. "Muoversi a Roma" annuncia l'inizio dell'esercizio della tratta Centocelle-p. Lodi della metro C per dopo domani 29. Pur apprezzando la stringatezza dell'annuncio e l'assenza dei toni trionfalistici ai quali eravamo abituati, non possiamo non sorridere sulla conclusione del comunicato:

Con l’apertura del nuovo tratto e la definizione del programma di avvicinamento a San Giovanni e poi a Colosseo/piazza Venezia, ora la sfida del Campidoglio è quella di stabilire con certezza il piano per prolungare l’infrastruttura oltre il Tevere, fino a Prati.

Circa l'avvicinamento a San Giovanni possiamo anche essere d'accordo, ma per quanto riguarda il "piano per prolungare l'infrastruttura" ecc. non ci aspettiamo nessuna certezza.

Ancora sul filobus dell'EUR

18 giugno. Sulla Nomentana circolano in prova alcuni dei filobus per l'EUR. Adesso si tratta di vedere cosa hanno intenzione di fare, se in attesa del completamento dei lavori all'EUR li utilizzeranno o no sulla 90; in ogni caso se tutti i 45 dovessero essere ricoverati a Monte Sacro insieme agli attuali, dovrebbero essere messi uno sull'altro come si fa con i letti a castello; come minimo finiranno a rottame tutti o parte dei precedenti.  C'è anche da osservare come, in mancanza del famoso cavalcavia sul GRA, la così detta "rete" dell'EUR si riduca ad una breve linea per la quale il quantitativo di 45 vetture è a dir poco eccessivo.

16 giugno. Sembra che siano arrivati a Roma e ricoverati nella rimessa Monte Sacro due dei 45 filobus per la famigerata rete dell'EUR. Restiamo in attesa di novità, tenendo d'occhio il programma che ci hanno illustrato il 12 u.s..

Filobus dell'EUR, detto anche "corridoio"

12 giugno. L'assessore Improta ha dato delle risposte ad una serie di questioni sull'oramai fantomatico filobus dell'EUR postegli in una intervista; lasciando perdere tutto il burocratese rimbalzo di domande e risposte, ecco qui i vari punti toccati.

a) A che punto è la fase di realizzazione e per quale data si prevede l'entrata in esercizio del Corridoio per Tor Pagnotta.

Il Corridoio Eur Laurentina-Tor Pagnotta è in fase di completamento nello specifico: sono in via di completamento gli impianti nel deposito di Tor Pagnotta e delle sottostazioni elettriche;  sono di prossima istallazione i pali per l’illuminazione elettrica e trazione nell’abitato di Tor Pagnotta Due; restano alcuni completamenti edili ed impiantistici in quanto subordinati alla realizzazione della rotatoria tra via Laurentina e via di Tor Pagnotta e del sottopasso di via Laurentina in carico alla società Parsitalia (opere di urbanizzazione del piano di recupero Laurentino) ed alla realizzazione del viadotto sul GRA in carico al consorzio Tor Pagnotta Due. Dal programma di integrazione delle attività in capo sia a Roma Metropolitane sia alla società Parsitalia ed al consorzio Tor Pagnotta Due, l’intero corridoio verrà completato, dal punto di vista infrastrutturale ed impiantistico, entro marzo 2016. L’entrata in esercizio del nuovo sistema avverrà a valle della fase di pre-esercizio, secondo le modalità fissate dal MIT (USTIF).

b) Per quale motivo non viene installata la linea elettrica aerea.

I tempi di installazione della linea aerea sono relativamente brevi e non determinano particolari criticità sulla tempistica realizzativa. E’ previsto che l’istallazione della linea aerea avvenga nell’ultima fase del processo realizzativo e ciò, soprattutto, per ridurre cautelativamente i rischi di furto nel periodo in cui la linea è mantenuta inattiva.

c) Come sono utilizzati attualmente i mezzi di trasporto a suo tempo acquistati.

I filobus compresi nell’appalto saranno trasferiti a Roma entro il prossimo mese di settembre per completare le prove cosiddette dinamiche e per essere autorizzati al servizio.

d)  Il perché non sia presente nei siti informatici interessati (Assessorato e Roma Metropolitane) una chiara e trasparente rendicontazione: della somma impegnata per legge, della spesa sinora effettuata, della somma ancora residua.

Il Quadro economico dell’opera e le corrispondenti coperture sono riportati nelle due Ordinanze Commissariali di approvazione del progetto e del relativo quadro economico: n.85/2008  e n.405/2011, entrambe presenti sul sito istituzionale di Roma Capitale (https://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?jp_pagecode=uff_comm_tra_ord.wp&ahew=jp_pagecode). L’evoluzione economica dell’appalto ha finora rispettato i vincoli imposti dallo stanziamento iniziale.

e) A carico di quale Ente o impresa privata si sta realizzando il cavalcavia sul GRA.

Il viadotto sul GRA è prevista dalla Convenzione per l’urbanizzazione e l’edificazione del Piano di Zona, stipulata dal Comune di Roma ed il Consorzio Tor Pagnotta Due, la cui realizzazione è a completo carico del medesimo Consorzio senza oneri per l’Amministrazione.

f) A che punto è il ventilato progetto di prolungamento, del Corridoio, sino a Trigoria e quali influenze temporali negative avrebbe circa i tempi della tratta in fase di realizzazione (ovviamente non ne dovrebbe avere).

L’appalto in corso di esecuzione prevede l’attestamento del corridoio Laurentino nell’abitato di Tor Pagnotta Due dopo aver oltrepassato il GRA. In tale medesimo appalto è anche prevista la realizzazione di un secondo corridoio, EUR-Tor de Cenci, attualmente ancora in fase di progettazione definitiva. Non rientra nell’appalto in corso, però, il cosiddetto “prolungamento a Trigoria”, per il quale esiste già il progetto definitivo da sottoporre a iter autorizzativo. Si tratta di un intervento indipendente da quello del corridoio principale, la cui realizzazione non comporta alcun condizionamento sull’appalto in corso.

Naturalmente, visti i precedenti in generale, siamo un po' restii a dar credito alle parole del nostro Improta; ma non si sa mai, tutto può accadere.

A proposito, la data promessa per l'avvio dell'esercizio della metro C fino a Lodi si avvicina: come mai i competenti organi non emettono un proclama? Per tacere poi della linea tramviaria Lodi-S. Croce che, se non andiamo errati, già il 6 febbraio ci era stata data "in progettazione di dettaglio", insieme alla p. Vittorio-Fori Imperiali...

Tamponamento e malattia

5 giugno. Ecco cosa succede a Roma:

  1. "E’ stato un tamponamento e va capita la dinamica. Di certo è bizzarro, sicuramente c’è stato un errore umano". E' il commento del nostro assessore Improta all'incidente avvenuto stamane sulla linea B della metro. Chissà quale errore non è umano.
  2. La Termini-Giardinetti è chiusa per eccesso di macchinisti in malattia: che sia l'inizio della manovra di shut-down per la linea?

Altri interessanti commenti.

Da parte del nostro Improta abbiamo ancora:

Un treno vecchio ha tamponato un treno di nuova generazione, non tenendo conto delle indicazioni sia luminose che di altro tipo che c'erano...In queste situazioni ci sono anche i feriti "tattici"...

Chissà cosa intende con "treno vecchio", forse ultraottantenne? E di che generazione è l'altro? Circa i feriti tattici (supponiamo siano i finti feriti), una volta tanto siano d'accordo col nostro assessore. Da parte sua, il responsabile della comunicazione dell'ATAC, oltre ad accennare alla immancabile inchiesta da parte dell'azienda (inchiesta, i risultati della quale, se ci saranno, verranno tenuti accuratamente occultati), ha affermato che

...il problema comunque, non è dato dall’età dei vagoni... Non ci sono stati feriti tra gli autisti.

Ma, egregio Presidente, è possibile che Ella parli ancora di "vagoni" riferendosi ad una metropolitana e chiami "autisti" i macchinisti dei treni?

Roma-Giardinetti, da UTP

1° giugno.

Le sibilline dichiarazioni dell’assessore Improta vanno interpretate come segue:

Data prevista di attuazione: il giorno del poi dell’anno del mai. Stessa fine delle dichiarazioni circa il TVA, il Togliatti, il Caravaggio e tutti i variegati elenchi di future linee tramviarie, di cui non si è visto neanche un metro di binario. Solita politica dei due tempi: intanto si smantella, poi si vedrà. L’ATAC ha informato le associazioni degli utenti che anche con l’apertura della metro C a Lodi verrà mantenuto il servizio della ferrovia fino a Giardinetti fino a nuovo ordine. Ordine che, allo stato, non è stato emanato e che potrebbe provenire esclusivamente dalla Regione Lazio. Il Comune di Roma non ha alcun potere decisionale sulla linea (però può sobillare la Regione, aggiungiamo noi).  UTP, Roberto Donzelli

Aggiungiamo: il riferimento al così detto tombamento del Vallo ferroviario, di cui si parla almeno fin dal 2007, è un chiaro indizio che costoro hanno in mente proprio la procedura indicata dai colleghi di UTP.

Destino della ex Roma-Fiuggi

31 maggio. In una mail che l'assessore Improta ha inviato al presidente della I^ Commissione bilancio di Roma Capitale troviamo alcune interessanti notizie circa il futuro della Roma-Giardinetti.

Con l’apertura della linea C è conseguente che la funzione che la ferrovia ha svolto fino ad oggi debba essere rivista, ma in nessuno degli scenari futuri di mobilità che si stanno elaborando si intende rinunciare a mantenere un sistema su ferro lungo l’attuale tracciato, almeno fino a Centocelle, considerato che oltre è in completa sovrapposizione con la metropolitana. Si tratta quindi, anche in relazione all’avanzamento della Metro C, di riconsiderare le finalità trasportistiche* di questa infrastruttura che, piuttosto che essere ridimensionate, dovranno far parte di un nuovo contesto di riorganizzazione dei servizi che parte dall’area del Policlinico e dell’Università Tor Vergata, e lungo l’asse della Casilina raggiunge il centro della città e la stazione Termini.

Ok, anche se l'ultima parte del discorso è vaga e non crediamo affatto alla volontà di non rinunciare alla ferrovia, anzi siamo sicuri che la segreta intenzione dei nostri è di chiuderla al più presto.

Nel breve periodo si tratterà di migliorare l’attuale servizio, garantendo la massima sinergia con la Metro C ed attestando i servizi a Centocelle.

Attenzione al significato che si dà alle parole: per i nostri, "breve periodo" può significare sia tempo zero, nel qual caso la linea è chiusa immediatamente dopo il raggiungimento di S. Giovanni (se non di p. Lodi) da parte della metro C, come pure tempo infinito se la situazione attuale la si lascia nell'incertezza con la linea che si chiuderà da sola per degrado oltre ogni limite, in generale in occasione di un grave incidente. Però poi leggiamo:

Successivamente dovrà essere definito l’assetto finale che prevede la trasformazione della linea in tranvia, ipotesi che consente di cogliere, tra le altre, due importanti opportunità: integrare la linea nella rete tranviaria attuale con la possibilità di attivare nuovi servizi per collegare zone della città diverse dalla Stazione Termini...

col che non possiamo non essere d'accordo, mentre cominciamo ad avere dei dubbi leggendo il seguito:

...riqualificare la via Casilina eliminando l’attuale barriera costituita dai guardrail che proteggono la ferrovia. La riorganizzazione della via Casilina (...) consentirà una maggiore permeabilità tra i due fronti con nuovi punti di attraversamento e la riqualificazione dei marciapiedi, la realizzazione di una corsia preferenziale al centro e quindi l’eliminazione dei bus dall’attuale carreggiata laterale; di conseguenza una maggiore fluidità del traffico privato ed una minore congestione.

Ma se "riqualifichiamo" la Casilina eliminando il guardrail che protegge la ferrovia e sopprimendo di conseguenza la sede ferroviaria per farvi passare sopra gli autobus, dove passerà la rinnovata tramvia? Il dubbio si fa più forte alla fine del documento, quando leggiamo che

...è prevista la riconnessione del tracciato con l’attuale tranvia Prenestina in corrispondenza della Circ.ne Casilina, dove verrà realizzato il tombamento della ferrovia con la realizzazione di una nuova fermata e lo scambio con le Metro C Pigneto.

Quindi, in corrispondenza del tombamento della ferrovia (dello Stato o come oramai si chiama, non ex Roma-Fiuggi), la nuova tramvia dovrebbe raggiungere la via Prenestina. Ma al tombamento come ci arriviamo, visto che la Casilina è stata riqualificata facendoci passare gli autobus? A parte il fatto che, se aspettiamo il tombamento, la ferrovia si chiuderà da sola per distruzione dei materiali ferrosi a causa della ruggine. Infine, ci dicono anche che

Sul primo tema [linea oltre Centocelle] si sta approfondendo la funzionalità trasportistica* di un percorso che connettendosi con la Palmiro Togliatti devia su Via dei Romanisti verso Torre Spaccata ed oltre fino all’Università.

* Aggettivo al momento molto di moda (v. anche notizia precedente): ma, trattandosi di una linea di trasporto, quale finalità o funzionalità non è trasportistica?

Una soluzione più semplice sarebbe forse il prolungamento della linea tramviaria che oggi termina in p. delle Camelie fino alle vicinanze della fermata metro di Centocelle. Ma per carità, sarebbe troppo facile e immediato e poi poco trasportistico, ben diverso da una serie di riqualificazioni, rigenerazioni, rivisitazioni...

Cortina di silenzio e rigenerazione

30 maggio. La cortina di silenzio che sembrava essere scesa sul futuro del trasporto su rotaia romano (non più promesse, proclami, mappe più o meno cervellotiche...) sembra essersi sollevata con un documento messo in rete dal comune sui futuri o futuribili collegamenti con la zona della ex Fiera di Roma: ma è una delusione, visto che il documento in questione risale al gennaio-febbraio 2014 e sembra quindi più che altro una ennesima presa per i fondelli. Una cosa notevole però c'è ed è un nuovo termine inventato dai nostri parolai, che va ad affiancarsi ai già abusati "riqualificazione", "rivisitazione" e simili: rigenerazione. Il titolo del documento è infatti:

Piani di fattibilità e sviluppo dei relativi programmi di rigenerazione nelle aree di intervento da candidare all'inserimento nell'Agenda Urbana Nazionale per l'accesso ai fondi comunitari.

Un esempio di ermetismo da far invidia a certi discorsi dei critici d'arte (programmi relativi a che? e che cosa è la Agenda Urbana Nazionale?), che non si chiarisce certo con il sottotitolo:

Programma di rigenerazione dell'Area strategica di intervento "Roma-Fiumicino". Approfondimento area ex Fiera di Roma.

L'area strategica deve essere una cosa importante, se merita la maiuscola.

Lasciando perdere la prima parte che con l'usuale stile magniloquente non dice in sostanza niente di nuovo, con una pianta poco comprensibile per la simbologia che mostra una notevole estensione di futuri "corridoi" serviti da non si sa quale veicolo (tra i quali spunta però un impianto a fune, progetto preliminare redatto, si noti bene), tra schemi e dati vari arriviamo a quello che dovrebbe essere il nocciolo del documento: la presentazione di due alternative per un collegamento tramviario dalla zona Ostiense alla zona dell'ex Fiera di Roma. Le quali due alternative sono una alternativa Colombo, piazzale Ostiense-via Ostiense-via Cristoforo Colombo-piazzale del Caravaggio, e una alternativa Marconi, per la quale, non riuscendo a capire bene quello che c'è scritto, riportiamo testualmente le parole del documento:

...il servizio si svolge tra le zone della ex Fiera di Roma e la stazione di Piramide (P.le Ostiense) passando per Viale Marconi, Via Ippolito Nievo e Viale Trastevere, instradandosi poi sull'attuale percorso della linea tramviaria 3 fino al capolinea di Thorwaldsen.

Come faccia un servizio tra la ex Fiera di Roma e Piramide a interessare il percorso della 3 fino al capolinea, lo sa l'estensore del documento; se poi si vuol dire che la linea Fiera-Piramide potrebbe portare ad un servizio prolungato fino al capolinea della 3, questo può essere realizzato anche con l'alternativa Colombo.

Una piantina allegata, quasi illegibile, confonde ancor più le idee, in luogo di chiarirle. Mostra infatti: un primo collegamento (in bleu scuro a tratto) che inizia in un punto imprecisato, sulla C. Colombo, nella zona Fiera e raggiunge effettivamente il piazzale Ostiense e questa è l'alternativa Colombo; un secondo collegamento (in bleu chiaro, che dovrebbe essere l'alternativa Marconi) che invece sembra partire proprio dalle vicinanze della ex Fiera e che passando presumibilmente per viale Marconi sembra instradarsi su una via parallela a viale di Trastevere, immettendosi poi sulla linea del 3 all'incirca in corrispondenza della vecchia stazione.

A questo punto uno pensa di aver capito male o a un errore sulla pianta: ma non è così, da una successiva descrizione dettagliata dei percorsi, risulta proprio che l'alternativa Marconi si dirama dalla linea che percorre viale Trastevere in via Ippolito Nievo* e poi, per via Ettore Rolli** arriva in viale  Marconi!

Seguono accurate valutazioni trasportistiche (anche questa è una parola attualmente molto in uso tra i nostri) ecc. ecc.

* Passando tra i capannelli di contribuenti inferociti in attesa del loro turno presso l'Agenzia delle entrate.
** Passando nella massa di loschi individui che popolano oramai l'antico mercato romano di Porta Portese.

Metro C e discorsi poco comprensibili

20 maggio. Da Roma Capitale News.

Aprirà nel 2021 la stazione Fori Imperiali della metro C mentre per arrivare a San Giovanni bisognerà aspettare il prossimo anno: la ha annunciato il presidente di Roma Metropolitane...

Da come è messa la frase sembrerebbe che dopo l'apertura di Fori Imperiali occorrerà aspettare un anno per avere San Giovanni. Ma lasciamo perdere e registriamo questa nuova promessa a breve termine: il 2021 per Fori Imperiali. Segue un discorso abbastanza oscuro del nostro assessore ai trasporti:

Durante l'incontro, l'assessore ai trasporti di Roma Capitale, Guido Improta, ha fatto sapere che "la tratta immaginata per la metro C arrivava fino a via Ottaviano. E quello è il progetto che abbiamo presentato al ministero. E' evidente che con la prospettiva Olimpica potremmo realizzare un ulteriore sforzo per arrivare a Farnesina"...

Innanzitutto, che significa "tratta immaginata"? Ma la metro C, immaginazione a parte, non doveva arrivare a piazzale Clodio per poi proseguire, se non andiamo errati, fino a Grottarossa? ora invece scappa fuori una "prospettiva Olimpica" (un nuovo genere di prospettiva) e, con sforzo erculeo, Farnesina... Bah! Infine:

In merito invece alla più imminente inaugurazione della tratta Centocelle-Lodi, Improta ha detto che l'inaugurazione potrebbe esserci già il 29 giugno...

Ahi, ahi, un condizionale circa l'apertura di Lodi entro giugno: potrebbe esserci...

Ferrovie regionali, passaggio ad ATAC

14 maggio. Da Roma Capitale News di oggi si ha notizia che l'ATAC sollecita il passaggio delle ferrovie Roma-Giardinetti, Roma-Lido e Roma-Viterbo, oggi gestite dalla Regione, al Comune, ossia alla stessa ATAC, ciò che era noto da tempo e che appare, tutto sommato, ragionevole. Lo strano è che su Repubblica, sempre in data odierna, si legge la stessa notizia, ma in forma più completa, ossia con altri dettagli chissà perchè taciuti da Roma Capitale News, dettagli che riguardano quello che intende fare l'ATAC con queste tre linee. Eccone un estratto.

ROMA-GIARDINETTI. Per questa linea si suggerisce la riclassificazione in tranvia con la realizzazione del progetto che prevede l'attestamento del servizio all'altezza della stazione Parco di Centocelle della metro C. (...). Un modo per eliminare l'attuale doppione con la terza linea sotterranea, potenziandone il servizio mediante integrazione. La riclassificazione deve prevedere un contestuale passaggio a Roma Capitale dell'infrastruttura, compresi i due depositi di Centocelle (nota 1).

Qui si capisce poco: la linea sarebbe riclassificata tramvia, restando con le caratteristiche costruttive attuali? Ma allora di che integrazione si parla? Integrazione in che? Oppure si sottintende la completa ricostruzione della linea come tramvia urbana da integrare nell'attuale rete? L'unica cosa certa è in realtà l'inevitabile chiusura a breve termine della linea.

ROMA-LIDO. Sfumata la trattativa con i francesi della Rapt (nota 2),... Atac, con risorse certe per investimenti aggiuntivi nella misura di 180 milioni è in grado di trasformare la linea in metropolitana, con standard di qualità e regolarità del servizio e con frequenze, nell'ora di punta, inferiori a 6 minuti.

Come al solito, si confondono treno e metropolitana e si pensa di poter trasformare l'uno nell'altra semplicemente riducendo l'intervallo di passaggio dei treni (nota 3); a parte il fatto che, con l'infrastruttura attuale, l'intervallo di sei minuti appare utopico.

ROMA-VITERBO. Considerando lo stato di degrado dell'infrastruttura, si rappresenta (nota 4) la necessità di procedere alla sostituzione con bus del servizio ferroviario nella tratta extraurbana, mentre per il servizio urbano è indispensabile procedere a una profonda ristrutturazione dei binari e del materiale rotabile in modo da costruire le condizioni per essere pronti alle integrazioni con le reti di Roma Capitale.

Sulla sostituzione di autobus sulla tratta extraurbana non è possibile, viste le condizioni della linea, non essere d'accordo (ma come ci mettiamo con la ricostruzione in atto della stazione di p.le Flaminio?); quanto alle integrazioni con la rete di Roma (Capitale), si tratterebbe di capire a quali reti si riferisce l'estensore dell'articolo.

Note.
1. Il deposito di Centocelle è uno solo.
2. La società in questione si chiama RATP e non RAPT.
3. Intervallo che nell'articolo è erroneamente chiamato "frequenza".
4. Forse intende dire "si presenta".

Piano ATAC a medio termine

29 aprile. Il sito web dell'ATAC è, per noi, di scarso interesse e spesso lo trascuriamo: ma è un errore, visto che a volte è fonte di notizie straordinarie, come è accaduto un paio di settimane fa, quando ci siamo trovati improvvisamente di fronte a due strabilianti mappe del sistema di trasporto su rotaia di Roma, l'una a medio e l'altra a lungo periodo. Anche se dopo qualche giorno l'ATAC ha ritenuto opportuno, per suoi imperscrutabili motivi, cancellare dal sito le due mappe, quella a medio periodo offriva lo spunto per le interessanti considerazioni che seguono.

La mappa in questione è scarsamente leggibile, anche ingrandendo l'immagine, sia per le piccole dimensioni nelle quali è stata riprodotta, sia per alcune incongruenze presenti nella legenda; occorre quindi un po' di immaginazione per individuare alcuni dettagli; interessandoci qui in primo luogo delle linee tramviarie, per la loro identificazione ci aiuta il colore azzurro con il quale sono state tracciate. Notiamo quindi i seguenti collegamenti, per l'attivazione dei quali restiamo in fiduciosa attesa.

  1. La linea Verano-v.le della Regina-v.le Parioli-v. XVII Olimpiade-v.le Angelico-p. Risorgimento, che dovrebbe essere l'oramai noto tram della Musica detto anche delle Scienze.
  2. Una diramazione dalla stessa per v. Tiburtina fino a S. Maria del Soccorso, che sembrerebbe seguire il v.le dell'Università, invece di imboccare direttamente la Tiburtina dal Verano (non si vede l'utilità di questa linea, completamente parallela alla metro B).
  3. La linea 3 che, giunta al Colosseo, abbandonerebbe l'attuale percorso, transitando invece per v. dei Fori Imperiali fino a congiungersi, traversando (chissà come) p. Venezia, con l'attuale 8 in v. delle Botteghe Oscure; non è chiaro se le due linee sarebbero fuse in un'unica linea o resterebbero separate, come pure è oscuro il significato del tratto nero indicato con "Venezia-VENEZIA" (capolinea del tram-fermata metro), troppo breve per essere una navetta ecologica o simile.
  4. La linea p. Vittorio-l.go C. Ricci, anche se quest'ultimo nome non appare sulla pianta (anzi, la linea sembra innestarsi su quella di v. dei Fori Imperiali), già largamente propagandataci. Anche qui una linea nera, denotata "FORI IMPERIALI-Nazionale-Tritone", indicherà probabilmente una navetta elettrica o simile mezzo ecocompatibile, così come il tratto nero "SPAGNA-Villa Borghese-Via Veneto".
  5. Una linea che, provenendo da un punto imprecisato, passa per p.ta Maggiore, prosegue fino al Colosseo e da qui, sul percorso dell'ex 3, giunge dapprima a Piramide, seguitando poi per v. Marmorata, v. Induno, v.le di Trastevere; successivamente, con un percorso imprecisato, passa nei pressi della stazione di Trastevere e si divide in due rami: uno che per la basilica di S. Paolo termina in una località indicata come "ex Fiera" e l'altro, probabilmente per v.le Marconi, in località "Marconi".
  6. Una linea in partenza da p. Risorgimento, con percorso non identificabile, che taglia l'attuale 8 a p. S. Giovanni di Dio e prosegue fino all'EUR (Palasport).
  7. Una diramazione dalla stessa per Corviale.
  8. Una linea che da p.le Prenestino segue dapprima approssimativamente il percorso della ex ferrovia Roma-Fiuggi fino a Giardinetti, deviando poi per raggiungere un capolinea a Tor Vergata; sarebbe il famoso tram sostitutivo dell'ex Roma-Fiuggi, che però dovrebbe attendere almeno mezzo secolo per vedere la luce, dovendosi prima tombare il vallo ferroviario.
  9. Il collegamento p. Lodi-v.le C. Felice, che abbiamo lasciato per ultimo in quanto chiaramente già defunto.

Sarebbe interessante capire il significato della linea in nero a tratteggio "EUR MAGLIANA-Magliana": forse una funivia o un mezzo ettometrico? Bella la tratta ferroviaria Valle Aurelia-Vigna Clara (un minimo di decenza avrà sconsigliato, all'autore della pianta, l'indicazione dell'anello ferroviario) e peccato che non ci abbiano indicato anche le numerose linee filoviarie in costruzione e in progetto.

Infine: che ne è della linea 1 che, gloria dell'attuale amministrazione, sembrava proprio in dirittura di arrivo?

Non solo di tram...

24 aprile. ...ma anche di filobus è pieno il futuro di Roma, visto quanto leggiamo su RomaToday del 21 u.s.. Innanzitutto, dal presidente di Roma Metropolitane apprendiamo che le linee filoviarie dell'EUR da una sono diventate due:

Una volta terminato il corridoio della mobilità da Laurentina a Tor Pagnotta è in progetto la realizzazione di un secondo tragitto attraverso il quale i fìlobus percorreranno le zone di Spinaceto, Mezzocammino e Torrino per poi collegarsi alle infrastrutture esistenti.

mentre il nostro assessore Improta non è da meno nell'avere importanti notizie per noi tutti, visto che

ha annunciato di avere in cantiere la realizzazione di un corridoio da Jonio a Porte di Roma...

anche se non è chiaro da che mezzo sarà percorso questo corridoio (ma potrebbe anche essere previsto che lo si debba percorrere a piedi). Ma ancora, tornando al presidente di sui sopra:

...Entro febbraio 2016 verranno rimessi in circolazione alcuni dei 45 fìlobus acquistati da Roma Metropolitane e attualmente parcheggiati in un deposito” ha spiegato Salé. “Per la prima parte del Giubileo alcuni di questi mezzi finiranno ad incrementare il servizio della linea 90”. Altri invece “transiteranno sul corridoio della mobilità tra la stazione metro Laurentina e Tor Pagnotta la cui consegna è prevista entro il febbraio del 2016”. In fase di costruzione “anche un nuovo deposito a Tor Pagnotta”.

Come, "rimessi" in circolazione? forse hanno già circolato e non ce ne siamo mai accorti? Ma comunque, attenzione: non tutti i 45 filobus ordinati e consegnati in un passato oramai remoto, ma solo "alcuni" di essi saranno messi in servizio così, uno qua e uno là, più o meno a caso, per esempio sulla linea 90 che avrà così il privilegio di dover esercitare tre tipi di mezzi: filobus a motore ausiliario termico, analoghi a batterie e, ovviamente, autobus, il tutto già a giubileo iniziato cioè entro qualche mese; per la linea dell'EUR ci prendiamo invece un po' più di tempo, aspettando il febbraio dell'anno prossimo. In ogni caso ci viene confermato, anche se in modo un po' vago in quanto a tempi, il secondo filobus dell'EUR:

Entro due anni dalla consegna del primo corridoio, dovrebbe essere pronto anche quello che collegherà le zone di Spinaceto, Torrino e Mezzocammino alle infrastrutture esistenti.

Ma, ovviamente, non tutti sembrano essere d'accordo:

Semmai decidessero di realizzarlo - ha premesso il Presidente del CdQ Tor de’ Cenci e Spinaceto - noi ci opporremo. Lo faremo con tutte le nostre forze, perché non vogliamo che vengano sperperate risorse pubbliche per un’opera totalmente inutile e che non risolve nessuno dei problemi legati alla mobilità del quadrante Tor de’ Cenci, Spinaceto, Tre Pini. Per noi l’alternativa valida esiste ed è quella di un trenino in grado di collegare l’Eur con Pomezia.

Ah, ecco, torniamo al "trenino" per Pomezia di otto anni or sono, anche se da altra parte si hanno opinioni diverse:

Diversa invece è la valutazione del CdQ Casal Brunori. “Noi, quando si parlò del progetto, durante la precedente consiliaura (?), proponemmo una variante, perchè non volevamo che il filobus passasse all’interno del nostro quartiere. In generale invece vorremmo che questo corridoio venisse raccordato con quello che passa su via Laurentina.

Quindi il filobus deve essere raccordato ad altro filobus, evitando però accuratamente di passare per il quartiere... Stendiamo un velo pietoso su tutta la faccenda.

Collegamento Valle Aurelia-Vigna Clara

10 aprile. Da Roma Capitale News del giorno 9 u.s.:

La nuova stazione Vigna Clara-Valle Aurelia sarà pronta entro il giugno del 2016: lo ha confermato l’amministratore delegato di FS, Michele Mario Elia, che questa mattina ha effettuato un sopralluogo sul cantiere insieme al sindaco Ignazio Marino e l’assessore alla Mobilità, Guido Improta.

Non si tratta della stazione chiamata "Vigna Clara-Valle Aurelia", ma del ripristino della tratta ferroviaria da Valle Aurelia a Vigna Clara, quella costruita con linea e stazioni, Vigna Clara compresa, per le celebrazioni del 1990, praticamente mai utilizzata e successivamente lasciata in abbandono semidemolita. Mettiamo nelle promesse questo collegamento.

Nota. - Attenzione, perchè qualcuno vuol confondere le acque parlando invece di chiusura dell'anello ferroviario, che come è ben noto, è tutt'altra cosa. Sulla faccenda c'è anche un comunicato delle FS, nel quale si parla di "consolidamento dell'anello ferroviario nord"; l'anello in questione sarebbe proprio quello ferroviario, mentre "consolidamento" dovrebbe indicare "rafforzamento", il che è sbagliato perchè nella fattispecie non c'è niente da consolidare o rafforzare, se vogliamo seguitare a dare alle parole il loro significato (se poi è un modo di mantenere vaga la cosa perchè è già stabilito che non se ne farà niente...). In ogni caso, il consolidamento prevede un nuovo tracciato su parte dell'anello, per scavalcare una zona abusivamente occupata: quindi non si caccia a pedate chi abusivamente occupa il suolo pubblico, ma si sposta una linea ferroviaria in progetto.

Ridicolaggini di ordinaria amministrazione

21 marzo. Repubblica del 20 u.s., col titolo "Trasporti, arriva il ticket notturno contro le stragi della movida", ci illustra l'usuale lampo di genio del nostro assessore Improta, consistente nell'introduzione di un biglietto notturno per tutta la rete, valevole dalle 20 alle 5; ciò dissuaderebbe i giovani ed altri dall'uso dell'auto durante la notte, origine delle oramai abituali stragi. Ma, ci scusi assessore, ci vuole forse prendere in giro? I giovani di cui sopra avrebbero fin'ora usato l'automobile nelle loro manifestazioni delinquenziali notturne (che si devono chiamare movida, così come il biglietto deve essere ticket), solo per la difficoltà di munirsi di un titolo di viaggio, che tra l'altro è oramai solo facoltativo? Ma ancora migliore è, sempre secondo l'assessore, che

Abbiamo accolto una proposta che veniva da un processo di partecipazione con i giovani del Partito democratico - ha spiegato l'assessore capitolino ai Trasporti, Guido Improta - che ci avevano chiesto di introdurre un titolo per consentire l'uso del trasporto pubblico durante la notte.

I giovani del partito democratico, si badi bene, perchè quelli di altri partiti seguitano pervicacemente a snobbare gli autobus notturni, oltre a fregarsene dei processi di partecipazione. Ma si aggiunge anche che

Si tratta di uno strumento concreto anche per contrastare le stragi del sabato sera e per incentivare l'uso dei mezzi pubblici per le occasioni di svago e socializzazione".

Evidentemente, le manifestazioni delinquenziali sopra citate sono occasioni di svago e socializzazione. Altra brillante idea è che

...in vista del Giubileo della misericordia, che inizierà il prossimo 8 dicembre, a [cioè la] giunta capitolina ha approvato tre nuovi titoli di viaggi che saranno validi per i pellegrini e i turisti che arriveranno a Roma.

La cosa preoccupante non è che i biglietti cui l'assessore si riferisce esistono già, ma che il giubileo (della misericordia) prossimo venturo inizia, come era prevedibile, ad essere preso a pretesto per qualsiasi stupidaggine si voglia proporre. E chi userà i sedicenti nuovi ticket? è chiaro: pellegrini e turisti, i primi sembra si distinguano dai secondi per andare in giro con una specie di mantellina sulle spalle. Menomale che c'è chi ci tiene allegri.

Ci era sfuggita una primizia. Ecco cosa appare su Repubblica del 14 u.s.:

In Comune si pensa a pochi interventi rapidi ed efficaci da portare a termine: organizzare una rete di filobus a servizio del Centro e della zona nevralgica di San Pietro

Certo, una cosa ovvia, strano che nessuno ci ha pensato prima: in nove mesi scarsi mettiamo in piedi non una linea filoviaria, badate bene, ma un rete filoviaria al servizio del centro....

Anello ferroviario (per i nostri pronipoti) ed ex Roma-Fiuggi

20 marzo. Chissà se i nostri pronipoti avranno il piacere di sentirsi periodicamente raccontare la favola dell'anello ferroviario di Roma. L'ultima notizia è relativa ad uno stanziamento di 120 milioni per la realizzazione  di opere ferroviarie a Roma, tra le quali si nomina ancora il fantomatico anello. Vorremmo solo sapere di che cosa si parla: è la chiacchiera già l'anno scorso propinataci sul collegamento fino a Vigna Clara? o la vera chiusura dell'anello con costruzione di una linea ferroviaria tra Vigna Clara e il Nomentano? Nella prima ipotesi si tratterebbe di un collegamento inutile, mentre nella seconda... (lasciamo perdere).

Sul fronte della ex Roma-Fiuggi c'è una novità, ammesso che la parola "novità" possa ancora attribuirsi alle esternazioni del nostro assessore al traffico. La linea, tagliata all'incrocio con la via P. Togliatti, dovrebbe girare verso Cinecittà, per raggiungere viale dei Romanisti e poi finire, pare, a Tor Vergata. Facendo finta per un momento di credere alle parole del ns. assessore, facciamo due ipotesi: a) la linea è completamente ricostruita come linea tramviaria a scartamento normale e b) la linea resta com'è, con caratteristiche ferroviarie (scartamento ridotto e alimentazione a 1600 V). L'ipotesi a) è da scartare, visto come minimo il problema della strozzatura sulla Casilina* (e poi ve la vedete la costruzione ex novo di una lunga linea tramviaria? occorrerebbero almeno dieci anni, dopo i quali la linea avrebbe perso tutta la sua presunta utilità); nell'ipotesi b) vedremmo, ad es., una linea aerea a sospensione longitudinale tipo FS vecchio tipo con filo, corda, pendini e contrappesature, sezionatori tipo FS ecc., traversare la Casilina (naturalmente con un innovativo sistema di semafori asserviti ecc. ecc., se non con un sottovia ancora ecc.) e poi passare allegramente nelle vie cittadine.

* Risolubile, peraltro, con il tombamento del Vallo Ferroviario, come promessoci nel 2007.

Un nuovo tram!

18 marzo. Secondo il Corriere del 17 u.s. la scena a fianco sarebbe un incidente tra un tram e un autobus al Prenestino; si tratta evidentemente di uno dei nuovi tram che il ns. Sindaco ci aveva promesso!

Stazione di piazzale Flaminio

12 marzo. All'epoca del buco nel cielo della galleria della metro, l'ATAC si affrettò ad emettere un dettagliato comunicato sullo stato e sul futuro avanzamento dei lavori per la nuova stazione ex SRFN di piazzale Flaminio, pubblicando anche un dettagliato cronoprogramma, che è possibile ammirare in questa riproduzione nella quale la riga rossa indica il 1° marzo del corrente anno 2015. Ecco quello che a tutt'oggi dovrebbe essere stato completato: consegna lavori, piste di cantiere, prescrizioni sovraintendenza archeologica, rimozione esercizio commerciale esistente, potatura platani; atrio: paratie atrio, torrino, cordoli, muro reggispinta, consolidamenti calotta, microtunnelling. Se questo cronoprogramma è come quello del filobus dell'EUR...

Ultime esternazioni

3 marzo. Visto che oramai il futuro di tram e metropolitane a Roma è diventato, ad opera dei nostri amati amministratori, un oggetto da barzellette, avevamo deciso di smettere del tutto di occuparcene. Senonchè, le ultime esternazioni dell'assessore Improta sono veramente eccezionali, tanto da non poter essere ignorate; eccone qualche passo (dal Corriere del 1° marzo).

Tram su via dei fori imperiali. Il tram passerebbe sul lato sinistro della strada guardando il Colosseo» l’assessore ai Trasporti, Guido Improta, domenica mattina in un’intervista all’Ansa ha spiegato l’itinerario della nuova linea che potrebbe collegarsi con la rete elettrica. «Il tratto certo è quello fino a largo Corrado Ricci, per quanto riguarda il proseguimento fino a piazza Venezia va gestito insieme all’avanzamento dei lavori della metro C.

Quindi ci risiamo con i binari su via dei Fori Imperiali, questa volta sul lato opposto al Colosseo, sembra; dove troveranno il posto per il doppio binario, lo sanno solo loro, visto che lì c'è, tra l'altro, la stazione della metropolitana. Poi che significa il tratto fino a largo Corrado Ricci? Qui terminerebbero quindi ben due linee: quella proveniente da piazza Vittorio e questa, pare, da via Labicana, visto che "potrebbe collegarsi con la rete elettrica" (che non è quella di illuminazione), mentre del proseguimento fino a piazza Venezia è meglio non parlare. Poi si seguita con due delle usuali barzellette:

L’assessore, che vorrebbe chiudere il progetto per l’estate...

e:

... Nel frattempo dobbiamo trovare le risorse e stiamo immaginando anche un ricorso a finanziamenti privati. Improta pensa anche a magnati stranieri.

Trovateli, i magnati stranieri che vi danno i soldi! Ma si continua:

E il tram non solo ai Fori. «Dobbiamo potenziare il progetto del tram della Musica, che passa attraverso i Parioli e si ricollega al Flaminio, infine il pezzo che va a piazza Lodi, perché si ricollega alla terza linea metropolitana di Roma». «Un progetto importante» ha commentato la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi: «Speriamo che vengano individuate le necessarie risorse per realizzarlo al più presto, magari nella sua versione integrale fino a piazza Venezia. Il recupero e l’ampliamento delle linee di trasporto su rotaia rappresentano certamente la soluzione migliore per la mobilità pubblica nel centro storico».

Daccapo col tram della Musica (o delle Scienze), che adesso sembrerebbe dover arrivare al Flaminio (quale Flaminio? il piazzale?). Sembra poi che la signora Alfonsi faccia un po' di confusione tra i vari progetti, visto che parla di "versione integrale fino a piazza Venezia", forse attraverso via del Corso. Seguono alcune chiacchiere di ordinaria amministrazione sull'anello ferroviario e sul collegamento con Vigna Clara, mentre sul più importante argomento della metro C, il Nostro ci racconta che:

Nessuno va in vacanza se non si apre piazza Lodi... L’apertura al pubblico fino a piazza Lodi per me resta fissata a prima dell’estate. Intanto dal 2 marzo la metro C prolungherà il suo orario fino alle 21, mentre dal 30 aprile terminerà le corse alle 23.30, analogamente alle altre due metropolitane.

Il più bello viene però per ultimo (forse non a caso: si pensa che il lettore, essendo già stanco di tante eccezionali notizie, qui smetta di leggere):

E una volta aperta la metro C fino a piazza Lodi, «la ferrovia Termini-Giardinetti va riconvertita. È un’ipotesi che deve studiare l’Agenzia della mobilità. Su quel binario ammodernato ci possono mettere dei treni più moderni che da Termini vanno fino a Tor Vergata, deviando a Centocelle; il resto dell’attuale ferrovia potrebbe essere smantellato con un allargamento della Casilina o con un corridoio della mobilità, con autobus per servire i residenti della zona».

Sarebbe vano chiedere dettagli su questa "riconversione", ma possiamo stare tranquilli, perchè già si vede che avremo un moderno corridoio percorso da veloci e tecnologicamente avanzati autobus.

Filo attaccato ai lampioni. Sul Messaggero del 1° marzo abbiamo trovato questa strabiliante affermazione:

Dobbiamo definire il tracciato del tram dei Fori, con la conferenza dei servizi chiusa nei tempi più brevi possibili, a cavallo dell'estate. C'è la possibilità di alimentarlo con la rete elettrica tradizionale, 'attaccandosi' ai lampioni.

Qui non si può nemmeno ridere, per il filo del tram attaccato ai lampioni. Mi chi scrive ha una minima idea di cosa sia una linea di contatto per trazione elettrica?

Otto mesi? No, ci eravamo sbagliati...

19 febbraio. ...i mesi sono 40 e sono quelli che, a quanto pare, servono per terminare i lavori della funicolare di Rocca di Papa. Non solo, quindi, dai circa otto mesi inizialmente preomessi dal Zingaretti per la durata dei lavori (termine lavori 7 luglio 2014) si è passati a quasi quattro anni, ma, a quanto pare, i costi previsti si sono almeno raddoppiati. Il tutto era facilmente prevedibile.

Osservazioni. - In realtà, il peggio deve ancora venire: dato e non concesso che arrivino a completarla, finchè non costruiranno le vie di accesso alla stazione inferiore, la funicolare resterà fine a sè stessa, a disposizione di gitanti, comitive e simili, non certo come effettivo mezzo di trasporto urbano: l'attuale stradella di accesso al piazzale è l'ex sede del tram, che poi si perde o quasi nei boschi e d'altronde costruire delle vere vie di accesso non è cosa da poco, se non altro per gli innumerevoli espropri e conseguenti cause e cavilli che ne seguirebbero. Inoltre, il capolinea superiore della funicolare è oramai troppo eccentrico rispetto allo sviluppo del paese: con il capolinea degli autobus da Roma alla stazione inferiore, occorrerebbe un servizio di autobus locale e alla fine per andare a Roma occorrerebbero autobus locale-funicolare-autobus per Roma, come minimo con raddoppiamento del tempo necessario rispetto all'attuale. Il ripristino di questa funicolare è stata una delle tante opere di facciata di sindaci e amministratori: ricordiamoci la promessa iniziale del Zingaretti, "entro 200 giorni gli abitanti di Rocca riavranno la loro funicolare", dichiarazione da sola sufficiente a dare un giudizio sull'intera faccenda.

Già morta...

12 febbraio. ...la linea tramviaria p. Lodi-S. Croce, senza mai essere mai nata (ma perchè, qualcuno credeva davvero che sarebbe stata costruita?), come si deduce dalle parole del ns. assessore Improta:

Quando apriremo la tratta Centocelle-Lodi della linea C – ha detto Improta – sposteremo il capolinea dell’autobus 50 express da Centocelle, dove si trova ora, a Lodi per far arrivare le persone a San Giovanni e Termini Con l’apertura di Lodi elimineremo anche il bus 105...

Bellissimo, poi, il fatto che da altra fonte ci avevano appena annunciato che per la linea in oggetto erano in corso "studi trasportistici preliminari" e, anzi, che la stessa era in fase di "progettazione di dettaglio". Circa l'eliminazione del 105, la cosa ci sembra quanto meno problematica.

Usuali poche ma confuse idee

6 febbraio. Da fonti non ufficiali, una serie di strabilianti e stravaganti notizie, che tutte mirano a darci una rosea visione del futuro tramviario di Roma, Da MetroxRoma:

Il Campidoglio ha fatto pervenire all’Unione Europea una richiesta di finanziamento pari a 700 milioni. Con essa il Comune mira a far finanziare tutte le sette nuove linee tramviarie annunciate mesi fa dal sindaco di Roma, Ignazio Marino. A parlarne è stato il presidente dell’agenzia Roma servizi per la Mobilità, Carlo Medaglia. “Sui tram l’agenzia sta lavorando su una progettazione preliminare di tutto il pacchetto delle nuove linee annunciate” – ha spiegato. “La richiesta unica di finanziamento di fondi europei è di 700 milioni per tutti i nuovi tram romani”.

Fin qui la notizia potrebbe essere solo una comica: 700 milioni per 7 linee, in media 100 milioni a linea. Ma si segue:

"La valutazione strategica sui nuovi tram la sta facendo il primo cittadino” ha chiarito Medaglia, il che vuol dire che sarà Marino a dire da quali linee partire e quando. Agenzia, intanto, sta lavorando sugli studi trasportistici preliminari mentre per le prime tratte che partiranno, ovvero Lodi-Santa Croce e Piazza Vittorio-Fori Imperiali, si è in fase di progettazione di dettaglio.

Quindi, a parte che aspettiamo che il ns. am. Sind. ci dica quale tram correrà per primo e quale per secondo ecc., "Agenzia" (ma chi è questa sig.na Agenzia?) è già nel dettaglio per due linee, che rapidità. Le idee ci si confondono un po' quando ci si elencano le linee in questione, che sarebbero tram della Musica, via Tiburtina, viale Marconi, ex Fiera di Roma, Lodi-Santa Croce, p. Vittorio-Fori Imperiali, Pigneto; che sarebbero per es. "viale Marconi" ed "ex Fiera di Roma"? E riscappa fuori la linea del Pigneto? e quella sulla Tiburtina della quale non si mai capito dove andrebbe a sbattere?

Unico commento possibile: poche ma confuse idee e una gran voglia di prenderci per i fondelli.

Fine della Roma-Fiuggi

26 gennaio. Preferiamo chiamare "Roma-Fiuggi" il resto di quella che fu una bella ferrovia e lasciare da parte il ridicolo "Roma-Giardinetti". La notizia, riportata da un articolo del "Il Tempo" del 25 u.s., è tutt'altro che nuova: è evidente che, se la linea in oggetto ha qualche parvenza di utilità oggi che la metro C si ferma a Centocelle, perderà completamente significato quando la stessa arriverà a piazza Lodi. Ecco qualche interessante passo dell'articolo in questione.

Entro l’estate, infatti, la Regione Lazio dovrebbe cedere l’infrastruttura al Comune di Roma, che ne decreterà la chiusura poco dopo l’apertura della tratta della Linea C della metropolitana che porta fino a piazza Lodi. Considerando che i treni driverless di Ansaldo dovrebbero raggiungere il nuovo capolinea entro luglio (ma più probabilmente se ne parlerà a settembre), a meno di ripensamenti il trenino giallo dovrebbe togliere il disturbo al massimo entro il 2016. L’idea è condivisa da Regione, Comune e Atac.

Attenzione, è anche possibile, anzi è probabile, che il "trenino giallo" sparisca senza che i "driverless di Ansaldo" abbiano fatto un passo avanti oltre l'attuale capolinea, vista la nebbia che regna su tutti i tempi della Grande Opera.

In secondo luogo, l’assessorato capitolino alla Mobilità ha dato indicazione ai tecnici di utilizzare circa 140 milioni di euro di fondi dell’Unione Europea per il progetto tramviario voluto dal sindaco Ignazio Marino: proprio quei fondi che, per metà del loro importo, si rendevano necessari per rinnovare la linea.

Per favore, lasciamo da parte gli pseudo-progetti tramviari del ns. amato Sindaco, la metà dei 140 milioni sparirà da tutt'altra parte.

Come verrà sostituita la ferrovia? I convogli (molti dei quali superano gli 80 anni di età) andranno a rinforzare il Polo Museale Atac, mentre i 60 macchinisti saranno probabilmente riqualificati su Metro A e B, da tempo a corto di personale. Per riempire il vuoto delle rotaie, poi, i municipi sono già al lavoro per un progetto di allargamento della via Casilina, con una corsia preferenziale per i bus.

Che "i convogli" finiranno al così detto polo museale dell'ATAC, che sarebbe poi quell'esiguo spazio all'aperto nella stazione di p.ta S. Paolo della Roma-Lido, nel quale alcuni rotabili sono lasciati esposti alle intemperie e dimenticati da tutti, ci appare poco credibile. E' invece certo, anzi certissimo, quello che segue: la sede del binario sulla Casilina sarà utilizzata per allargare la strada, il che, ad essere sinceri, è una cosa oramai improrogabile, almeno nel tratto che costeggia le linee FS. Con ciò si metterà fine alle innumerevoli chiacchiere sulla conversione della linea a scartamento ridotto in tramvia ordinaria. Su quello che segue nell'articolo sarebbe opportuno stendere un velo pietoso:

Marino ha chiesto di costruire altre 7 linee tram. In parte verranno sfruttati i binari già esistenti: i tratti da costruire ex novo riguardano, fra gli altri, la Lodi-San Giovanni (per collegarsi al percorso dell’attuale tram 3) e la Colosseo-Venezia (Fori Imperiali). L’altro progetto della cura del ferro voluta da Improta riguarda l’anello ferroviario di Roma. L’intenzione è di creare una situazione speculare a quella milanese, con una vera e propria metropolitana interna alla città, che colleghi le tre linee della metro...

L'autore dell'articolo è quanto meno non aggiornato: delle sette linee non si parla più, la Lodi-S. Croce (che erroneamente chiama Lodi-S. Giovanni) è destinata a finire nelle nebbie, la Colosseo-Venezia fa parte dei sogni e delle elucubrazioni notturne di molti appassionati del tram, la cura del ferro alla Improta è meglio lasciarla a certe categorie di malati...

Lodi-S. Croce, una considerazione. - In tutte le chiacchiere che si leggono su blog e simili su questo molto ipotetico collegamento, sembra che nessuno si preoccupi della possibilità che la solita sopraintendenza neghi il permesso di passare con i binari sotto gli archi tra S. Croce e via Nola (ciò che secondo noi è invece una certezza, in barba al fatto che lì un tram passava, in epoca remota).

Usuali promesse...

23 gennaio. ...quelle del nostro assessore Improta che, a proposito di alcuni fondi comunitari, ci racconta che

Vorremmo destinare le risorse comunitarie anzitutto ai nuovi tram nel centro di Roma, a partire dal collegamento Lodi-Santa Croce in Gerusalemme.

Notare il condizionale, "vorremmo". Restiamo comunque, come al solito, in non tanto fiduciosa attesa (da Roma Capitale News).

Nota. - Ci sembra di ricordare che la tratta della metro C fino a Lodi dovrebbe aprire a fine luglio 2015, diciamo fra sei mesi circa. E in sei mesi, tra appalti, gare europee, ricorsi al TAR, contestazioni di questo o quell'imbecille, impedimenti vari da parte di questa o quella sovraintendenza, errori di progettazione, rotabili che non ci sono e chi più ne ha più ne metta, riuscirebbero a completare la tramvia Lodi-S. Croce? Ma ci facciano il piacere! Nemmeno se l'apertura della tratta di metro C slittasse di un anno, ce la farebbero.
 

Una ferrovia di montagna...

11 gennaio. ...a Roma! Sembra impossibile, ma intanto, a quanto si legge sul Messaggero di oggi:

Terrore sul vagone: pendolare appeso sul treno in corsa sui viadotti.

e la notizia si conferma leggendo, nell'articolo:

Appeso come una bandiera al treno in corsa, anche quando il convoglio superava viadotti dopo viadotti. Ha rischiato di morire il viaggiatore...

ecc.. Ma poi si scopre che la ferrovia che percorre viadotti dopo viadotti non è in alta montagna ma è la solita Roma Nord e che il malcapitato aveva tentato di salire a Labaro e avrà quindi concluso il viaggio appeso alla fermata successiva, Saxa Rubra o La Celsa (non sappiamo in quale senso volesse andare). Certo, in quella tratta la linea ferroviaria compie un ardito percorso, superando profonde e selvagge vallate su alti viadotti, da fare invidia alle ferrovie retiche. L'articolo ci informa anche che gli altri viaggiatori hanno tentato di azionare il freno di emergenza, senza riuscirci: grazie, in quei treni tale freno non c'è; aggiunge anche che evidentemente il "conduttore" del convoglio aveva avviato la motrice ecc., risparmiandoci una volta tanto la "locomotiva"; ma il "vagone" resta.

P.S. - Ancora secondo il Messaggero i treni della Roma Nord viaggiano senza macchinista:

...ci dovrebbe essere qualcosa che avvisa il macchinista della situazione anomala”. Solo lui poteva fare qualcosa perché in quel convoglio di tre elementi, compresa la motrice, non c’era il macchinista.

Ma se il macchinista non c'era, come era possibile avvisarlo? In ogni caso, altro che metro C, questa si che è una ferrovia tecnologicamente avanzata!

Tram "per i Fori Imperiali"

3 gennaio. ...che non è più su via dei Fori Imperiali, al Campidoglio avendo finalmente capito, anche i più duri di comprendonio, che una linea sulla via in questione non sarebbe stata mai ammessa.

"Roma, tram ritorna su via Cavour: nuova linea per i Fori Imperiali": il Messaggero del 2 .u.s. ci dà interessanti particolari sull'ultima promessa tramviaria del ns. Sindaco, la linea tramviaria che dovrebbe partire da largo Corrado Ricci e raggiungere piazza Vittorio attraverso via Cavour e Santa Maria Maggiore (e non per via G. Lanza come avevamo supposto in base a precedenti chiacchiere e piantine). L'articolo inizia vantando pregi e vantaggi del futuro collegamento che creerebbe un "effetto rete" cambiando "radicalmente il sistema di mobilità del centro storico" anche se, per il suo più che modesto sviluppo in unione ad un percorso già attualmente coperto fino a Termini dall'autobus 75 e fino a piazza Vittorio dalla metro B, quanto proposto non potrà creare nessun effetto rete nè tanto meno influenzare la mobilità nel centro storico.

Un primo passo interessante lo troviamo proprio all'inizio dell'articolo:

Il progetto del nuovo collegamento su ferro, annunciato a fine 2014 da Ignazio Marino, nelle intenzioni del Campidoglio deve procedere di pari passo con la prosecuzione dei lavori per la metro C, destinata ad arrivare prima al Colosseo e poi a piazza Venezia.

Ahi ahi, se cominciamo a fissare i tempi basandoci su quelli della metro C rischiamo che la nuova linea da futura divenga futuribile. Si prosegue con uno sguardo nel passato:

Il primo passo in questa direzione era stato fatto nel 2009, con la riattivazione del chilometro di binari che si snoda tra piazza dei Cinquecento, la stazione Termini, via Daniele Manin e via Farini, con un anello che va a ricollegarsi con il tracciato su ferro che percorre tutta via Napoleone III fino a piazza Vittorio... L'intervento, iniziato nell'agosto 2008, era costato complessivamente sei milioni e 200 mila euro, cinque erogati dal ministero delle Infrastrutture, 1,2 dal Comune. Da questo si partirà per ampliare il progetto e rendere la linea tranviaria davvero utile a favorire la circolazione nelle aree cruciali della circolazione della Capitale.

L'intervento cui ci si riferisce sarebbe la realizzazione del capolinea di via Giolitti per le linee 5 e 14, inaugurato nell'agosto del 2009 dalla giunta Alemanno (cosa che prudentemente si omette di dire); quale sia poi il chilometro di binario riattivato.... Si seguita con una confusa descrizione del percorso della linea proposta:

La nuova linea, pensata dall'assessore Guido Improta e dall'Agenzia della mobilità, nascerà da piazza Vittorio, passando per via Napoleone III, via Farini, via Manin, arrivando in piazza dei Cinquecento. Dalla stazione Termini, poi e percorrerà il binario di via Cavour già esistente fino all'incrocio con via Farini.

Cerchiamo di orizzontarci un po', perchè anche la sintassi zoppica. Si parte da un capolinea di piazza Vittorio, posto non si sa esattamente dove, e si procede seguendo l'itinerario del 5 e del 14 fino al capolinea di via Giolitti e successivamente su via Cavour fino a via Farini. Naturalmente a via Giolitti, essendo il primo binario occupato dalle vetture del 5 e del 14 in sosta, la nuova linea dovrà transitare sul secondo binario, quello che non si è mai ben capito se è normalmente transitabile o no; non solo, ma dovrà effettuarvi una fermata per raggiungere la quale gli eventuali aspiranti passeggeri dovranno fare una specie di slalom tra i tram in sosta.

A questo punto la linea si distaccherà dalle attuali rotaie delle linee 5 e 14 e continuerà su via Cavour; effettuerà una prima fermata a Santa Maria Maggiore, una seconda in corrispondenza della stazione della fermata Cavour della metro B e una terza all'altezza di largo Corrado Ricci, dove sarà realizzato il capolinea.

A via Farini la linea "si distacca dalle rotaie" (prendendo il volo) e passa sul nuovo tracciato che porterà il tram a Santa Maria Maggiore e, seguendo via Cavour, al capolinea di largo Corrado Ricci. E il ritorno? Su questo i nostri non si esprimono, ma la cosa non è tanto semplice, visto che il tram al ritorno non può più passare da via Giolitti e dovrà quindi contentarsi di imboccare via Farini e poi seguire via Napoleone III fino al capolinea di piazza Vittorio, col che il collegamento con Termini va a farsi benedire, almeno per un senso di marcia.

Ci sarebbe anche un'altra possibilità, ma lo diciamo solo per scherzo: far fare ai tram provenienti da S. Maria Maggiore un cappio via Farini-via Manin-via Giolitti-via Cavour-via Farini-via Napoleone III ecc., col che sul secondo binario di via Giolitti passerebbero, in un solo senso, i tram dei due sensi di marcia della linea: una soluzione da anni Dieci.

Secondo loro

Il percorso, essendo lungo meno di cinque chilometri, sarà facile da gestire, tanto che basteranno 3 o 4 tram per garantire il servizio...

certo, con intervalli dell'ordine di mezz'ora. Segue un passo che reputiamo un errore di stampa:

Inoltre la posa di un binario singolo su via Cavour...

sperando che non pensino davvero ad una linea a binario unico; in ogni caso, la linea

pone delle ottime basi per il prolungamento dell'8 fino alla stazione Termini, vecchio progetto dell'amministrazione capitolina che, nel 2013, ha prolungato i binari da Torre Argentina a piazza Venezia.

non accennando nemmeno qui al fatto che il capolinea di piazza Venezia, il così detto prolungamento dell'8, fu opera della giunta Alemanno e che costruendo lo stesso non si pensava minimamente a portare l'8 a Termini, cosa d'altronde impossibile se non passando da via Nazionale, quali che siano le fandonie che ci racconterebbero in proposito. Poi ci rassicurano

Da largo Corrado Ricci, nel frattempo, passerà una nuova navetta elettrica dell'Atac che farà la spola tra Colosseo (metro B) e piazza del Popolo (linea A).

La navetta sarebbe la precedente "navetta dei tram" che è però diventata elettrica, un collegamento tra due linee di metropolitana con bagarozzetti a batterie. L'articolo si chiude con notizie, niente di nuovo, sull'altra futura grande realizzazione dei nostri, la linea piazza Lodi-S. Croce.

Osservazione. - Da quanto sopra e dal discorso di fine anno si deduce che tutti gli altri precedenti progetti tramviari, le sette linee ecc., sono stati azzerati.

Previsioni

1° gennaio. Visto quello che si è visto (o meglio che non si è visto) nello scorso 2014 e considerate anche le chiacchiere che ci hanno ammannito a fine anno 2014, ci azzardiamo in qualche pronostico per il corrente anno 2015.

  1. I nostri del Campidoglio, essendosi finalmente convinti che il tram su via dei Fori Imperiali non si può installare, sono ripiegati sull'idea della "navetta dei tram", collegamento autobus p. del Popolo-Colosseo che dovrebbe collegare i numerosi (!) capolinea tramviari, presenti e futuri, che si trovano nella zona compresa tra i due nodi citati.
  2. Tra questi capolinea dovrebbe essercene uno a largo Corrado Ricci, per una linea su via Cavour fino a piazza Vittorio (sembra che i nostri credano che esistano ancora i binari lungo via Cavour, v. G. Lanza ecc.). E' ovvio che una tale linea non sarà mai realizzata (possiamo immaginarci lo scavo per il binario in via Cavour e via G. Lanza?).
  3. La metro C arriverà a S. Giovanni in un tempo non prevedibile ma certo superiore a quanto resta del mandato al ns. amato Sindaco, il che lo mette al riparo dal fare azzardati progetti in proposito. Arriverà però prima a piazza Lodi, per il quale capolinea provvisorio si prevede un collegamento su rotaia per S. Croce, collegamento che, per arrivare in tempo, si dovrebbe iniziare a costruire subito; senonchè, per i motivi burocratici che tutti conosciamo, in Italia e in special modo nell'attuale Roma, in queste cose il "subito" equivale a mesi se non ad anni ed è quindi probabile che la p. Lodi-S. Croce, linea tramviaria che meriterebbe un premio per la sua brevità*, arriverebbe con un tale ritardo che sarà conveniente cancellarla. All'apertura della stazione Lodi sarà istituita una navetta autobus con un fantasioso nome, magari servita da "trenini" di autobus, che farà presto la stessa fine della sua omologa Centocelle-Termini.
  4. La famosa linea 1, che mesi fa sembrava di inaugurazione imminente tanto che l'ATAC aveva eseguito alcuni lavori propedeutici a certi scambi, si è dissolta nel nulla e ciò potrebbe ascriversi a due motivi: a) non si hanno a disposizione vetture tramviarie funzionanti in quantitativo sufficiente per esercitarla e b) la linea non servirebbe a niente.
  5. La linea 3 non arriverà mai a p. Flavio Biondo.
  6. Delle restanti linee comprese tra le famose sette, tra le altre del Tram delle Scienze detto anche della Musica che sembrava una necessità assoluta, non si sentirà più parlare.
  7. Ammesso che dall'attuale chiacchiera si passi a fare qualcosa, la metro urbana Ostiense-Vigna Clara darà luogo ad una tale massa di polemiche, visto anche che la linea sarebbe di pertinenza delle FS, che il progetto sarà certamente abbandonato.
  8. Del progetto di Green Way (o come accidenti lo chiamano) al viadotto dei Presidenti non ci interessiamo, tanto lì il tram non lo avrebbero mai costruito anche senza green way e simili frescacce.

Infine, tra le cose che è opportuno far finta di dimenticare c'è la situazione delle due linee filoviarie di Roma: la 90 (reale), oramai agonizzante come filobus essendo servita principalmente da autobus, e quella dell'EUR (immaginaria), le ultime notizie sulla quale risalgono al ridicolo cronoprogramma del maggio 2013.

* Che itinerario seguirebbe questa linea? Da via Nola passerebbe in asse su via La Spezia, finendo su un capolinea tronco in mezzo alla strada? O si infilerebbe in una traversa? O forse chiuderebbero del tutto via La Spezia prima di piazza Lodi, come hanno fatto con la via Flaminia a piazzale Flaminio? Siamo certi che nessuno se ne sarà preoccupato, tanto sono tutti convinti che non se ne farà niente.


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rev. 15/06/20