tram e trasporto pubblico a Roma

Ultime dalla rete romana di trasporto pubblico

Anno 2010, luglio-dicembre

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Una metropolitana (leggera) Roma-Latina e altra facezia

23 dicembre. Da "Il Tempo" di oggi (pag. 31). Il ben noto comitato No corridoio Roma-Latina per la metropolitana leggera ha risposto con un esplicito e senza appello no alla proposta, presentata presso un cinema parrocchiale di Pomezia, di una autostrada a pagamento Roma-Latina, contrapponendovi l'idea di una metropolitana, ovviamente leggera, per l'area a sud di Roma. Tra i sostenitori della proposta troviamo, altre a vari sindaci e simili, una nostra conoscenza: il signore dei cinque anelli, che presenta un progetto di metropolitana (leggera) sull'esempio di Barcellona. Confessiamo la nostra ignoranza circa questo impianto, ma certamente, vista la provenienza della proposta, sarà tecnologicamente avanzato e di ridottissimo impatto ambientale. Anche se si tratterà di un viadotto continuo in cemento armato, sostenuto da massicci piloni anch'essi in c.a., come quello proposto per la via Palmiro Togliatti.

Dallo stesso giornale (pag. 5), una perla a proposito della pseudo manifestazione svoltasi ieri a Roma da parte dei sedicenti studenti

Il tram numero 3 che parte dalla Prenestina e fa il giro di tutta Roma, viene bloccato in deposito nelle prime ore della mattina.

In cinque righe di testo sul giornale, almeno tre errori: il 3 non è più (purtroppo) un tram, non parte dalla Prenestina, non fa il giro di tutta Roma (magari avessimo un tram che fa il giro di tutta Roma!).

Addenda. - Dal collega avv. Donzelli apprendiamo che durante la manifestazione di No corridoio ecc. il nostro signore dei cinque anelli ha esposto un vasto programma di mezzi di trasporto per l'area pontina, del quale ci piace riportare qui una parte per la sua magniloquente inconsistenza e imprecisione.

Poi ha preso la parola il Prof. Tamburino che, con l'aiuto di efficaci diapositive, ha presentato in modo dettagliato il progetto M3: Mobilità Metropolitana Meridionale. la proposta si basa su tre principi fondamentali: 1) la mobilità moderna si sta sviluppando verso l'intermodalità; 2) la mobilità sostenibile deve essere sempre più integrata in un tessuto di riqualificazione urbana; 3) per tutto questo devono essere adottate le tecnologie più avanzate. Il progetto M3 consiste nella realizzazione di una vera e propria RETE DI TRASPORTO PUBBLICO SU FERRO NELL'AREA PONTINA. Si tratta di una metropolitana leggera di superficie basata sul vettore "Treno.-Tram" che può utilizzare sia i binari del treno che quelli del tram. Un tram a guida magnetica "Il Phileas" già in uso in Francia, Germania e Spagna.

A parte le oramai consuete intermodalità, mobilità sostenibile, riqualificazione, integrazione e tecnologie avanzate, non si capisce una cosa: come possa un tram a guida magnetica utilizzare anche i binari ferroviari, oltre al fatto che il Phileas non è assolutamente "già in uso in Francia, Germania e Spagna": il Phileas ha avuto una modesta applicazione, tutt'ora più sperimentale che pratica, nel suo paese di origine, l'Olanda*.

* A parte che sembra di prossima installazione a Pescara, con quali vantaggi rispetto ad un normale filobus non è chiaro a nessuno; mentre ne sono a tutti chiari gli svantaggi, primo tra i quali adottare un sistema proprietario, con tutti gli aggravi economici che ne deriveranno.

Binario tronchino

21 dicembre. Su tutti i giornali si legge che una bomba o qualcosa di simile è stata trovata su una carrozza (loro dicono, al solito, vagone) della metro B, parcheggiata su un binario tronchino. Chissà se c'è qualche giornalista capace di spiegarci in cosa consiste questo nuovo tipo di binario.

Al solito

12 dicembre. Un branco di idioti sottosviluppati ha attaccato, a quanto pare, un treno della Roma-Giardinetti, riempiendolo di scarabocchi; sembra che l'eroico gruppo di attacco avesse un complice all'interno del treno, che avrebbe azionato il freno di emergenza al momento opportuno. Un piano in piena regola.

Su "Il Giornale" all'articolo è associata una immagine di un treno della metro B. del resto altrettanto massacrato. Chissà, come fanno? Avranno un sacchetto contenente fotografie di treni e ne tireranno fuori una a casaccio?

Corso Francia

9 dicembre. Da EuropaConcorsi. Due architetti hanno elaborato un piano di sistemazione (anzi di riqualificazione come sembra debba dirsi oggi) per corso Francia, prevedendovi anche una linea tramviaria, anzi un tram verde (come deve essere oggi ogni impianto che si rispetti); prevedono però delle difficoltà per la connessione alla rete attuale, che non dovrebbe essere tanto difficile da raggiungere in via Flaminia (Andrea Lesti).

P.S. - Un tram su corso Francia era stato proposto anche nel 1993.

Una rettifica

7 dicembre. Le 50 vetture autobus Breda Menarini alle quali si riferisce l'articolo sul Messaggero di cui alla precedente segnalazione non sono gli articolati, ma i 50 Bredamenarini 230 del gruppo 1401-1450 che sembra abbiano dati tanti di quei fastidi da dover essere radiati entro cinque o sei anni (la 1426 è stata cannibalizzata già dopo tre anni). In ogni modo, anche l'acquisto dei Breda articolati non sembra sia stato dei più felici.

La Corte dei conti ci ha messo il naso: era ora

5 dicembre. A quanto pare, si veda l'articolo apparso sul Messaggero di ieri, la Corte dei conti ha indagato sugli allegri acquisti effettuati dalle precedenti giunte, in particolare per i disastrosi tram Roma 2, per i due tram articolati a nove elementi acquistati non si è mai capito perchè e mai fatti circolare, per gli infelici autobus articolati Breda, gloria e vanto del Rutelli, che non sono 50 come dice il giornale ma ben 240. L'inchiesta coinvolge numerosi personaggi a noi già fin troppo noti e ne prendiamo atto con soddisfazione, restando in attesa di sviluppi.

Vogliamo però fare qualche osservazione sui tram Roma 2. Da alcuni parti si afferma, quasi a giustificazione di chi ha acquistato i rotabili, che il disastroso risultato dato da queste vetture (sulle 52 acquistate fanno oggi servizio, anche dopo una serie di pesanti interventi presso il costruttore, solo quelle impiegate sulla linea 8, non più di 15) è dovuto al fatto che le stesse non sono adatte alla rete romana. A parte il fatto che le caratteristiche della rete romana sono le stesse di altre reti italiane, tutti sanno che le vetture tramviarie si ordinano in base ad uno specifico capitolato compilato dal committente che raccoglie, tra l'altro, proprio tutte le caratteristiche della rete sulla quale dovranno circolare (raggi minimi di curvatura, pendenze massime, dimensioni dell'interbinario, tipo di rotaie utilizzate, ecc.); quindi i casi possibili sono tre:

  1. il capitolato è stato sbagliato: cosa improbabile, visto che lo stesso è quello già utilizzato per varie generazioni di tram acquistati dall'azienda;
  2. la ditta costruttrice non ha seguito il capitolato: cosa ancor più improbabile:
  3. il capitolato è corretto, la ditta costruttrice lo ha seguito, ma i tram si guastano per altre cause, ciò che appare come la cosa più probabile.

Indipendentemente da quanto sopra, riteniamo però che il committente abbia forti responsabilità per altri due punti della questione.

  1. Ricordiamo che l'ordinativo iniziale era per 70 vetture articolate a tre casse a piano parzialmente ribassato, ossia con piano ribassato per circa il 75% della lunghezza della cassa e i due carrelli motori di estremità sotto un piano rialzato (tram tipo Roma 1). Consegnate le prime 28 vetture che, nonostante alcuni inconvenienti, hanno dato risultato discreto, l'ordinativo è stato interrotto per continuare con altre 50 vetture analoghe, ma a piano completamente ribassato (tipo Roma 2); questa decisione fu presa, possiamo dirlo senza tema di essere smentiti, solo per una questione di facciata, per seguire, anzi per sopravanzare, la moda oramai dilagante del piano completamente ribassato, per far vedere quanto l'amministrazione capitolina era all'avanguardia, ecc.; decisione funesta, completamente sbagliata, presa senza nemmeno voler dare ascolto al parere del costruttore, la Fiat, che metteva in guardia contro le complicazioni meccaniche, all'epoca non del tutto risolte, delle ruote motrici sotto un pianale ribassato. E a giustificazione della decisione si portava il solito vecchio e trito motivo della maggiore accessibilità per gli handicappati, quasi che ad un handicappato non sia sufficiente poter accedere e spostarsi facilmente lungo il 75% della vettura; no, l'handicappato ha anche il diritto di andare dietro la cabina di guida a vedere come si porta il tram.
    Ma non basta: accanto alle 50 vetture di cui sopra, che si presentano con sette elementi articolati e otto assi virtuali, l'ATAC ordina anche due vetture allungate, due mostri della lunghezza di più di 42 metri, a nove elementi e dieci assi virtuali, che dopo la consegna non usciranno mai dalle officine centrali, nemmeno per un giro di prova e saranno poco a poco demolite senza aver mai percorso un chilometro di binario.
  2. I rotabili di cui sopra sono stati ordinati completamente alla cieca, con una leggerezza e un dilettantismo senza precedenti, trattandosi di una meccanica non ancora sperimentata in Italia, senza aver prima messo in servizio qualche prototipo da tenere in prova per la percorrenza e il tempo necessari, come è sempre stata buona pratica in tutte le aziende tramviarie.

Cable cars: siamo all'avanguardia

2 dicembre. Siamo decisamente in un momento di grandi novità: oggi abbiamo appreso quanto segue.

  1. Il tram di nuova generazione per la via P. Togliatti al quale abbiamo accennato era stato presentato il 10 novembre scorso dall'Assessorato alla mobilità e tutto sommato sembrava una proposta accettabile, anche se sulla sua effettiva realizzazione abbiamo subito posto seri dubbi; tanto più accettabile in quanto sembrava che in prima e imminente fase sarebbe stato realizzato un prolungamento della linea 14 fino alla via Casilina (ma anche qui seri dubbi circa la possibilità di passare sotto gli archi dell'acquedotto che taglia la via in questione).
    Invece no, la validità del progetto è durata solo tre settimane, essendo lo stesso immediatamente superato da altro progetto, quello del treno volante, presentato dall'Assessorato dei lavori pubblici. Che due o più assessorati vadano ognuno per la propria strada con un proprio progetto, non ci meraviglia affatto; ciò che invece sbalordisce lo raccontiamo al seguente punto b).
  2. Il treno volante sopraelevato che dovrebbe circondare Roma è un treno a trazione funicolare. Proprio così: i rotabili, privi di apparato motore, sarebbero trascinati da una fune (anzi alcuni giornali parlano di funivia, il che sarebbe ancora più surreale); mancano dettagli sui meccanismi, ammesso che gli stessi siano stati mai studiati. Accidenti, altro che San Francisco con suoi Cable Cars, noi sì che siamo all'avanguardia!

A questa ennesima fesseria in materia di trasporto urbano (alla quale hanno collaborato - cita la stampa - tecnici più o meno importanti nazionali ed esteri, oltre che architetti e urbanisti di fama internazionale) si collegheranno certamente le innumerevoli sciocchezze raccontate il 12 luglio all'ordine degli ingegneri.

Ci sentiamo comunque tranquilli: tram di nuova generazione (Tabacchiera) e monorotaia a fune (Coccia e tecnici vari) non vedranno mai la luce, né l'uno né l'altra. Ecco anche due comunicati, di U.T.P. e di FerPress.

U.T.P.; comunicato odierno.

Lo scorso 10 novembre presso l’Assessorato alla Mobilità veniva presentato alle Associazioni dei Consumatori il nuovo progetto del tram Togliatti. Un ottimo progetto, pienamente integrato nella rete, di costo molto contenuto e in gran parte già finanziato, di minimo o nullo impatto ambientale. Una estensione dell’esistente sistema tramviario, con veicoli d’avanguardia utilizzabili anche sulle altre linee. Oltre al servizio Ponte Mammolo-Cinecittà, sarebbero possibili anche ulteriori linee percorrenti tratti di Viale Togliatti con proseguimento sulla Prenestina. Inoltre una prima fase funzionale con il prolungamento del 14 a Parco di Centocelle consente un secondo sbocco verso il centro (oltre alla Roma-Giardinetti) al moncone di metro C Pantano-Parco di Centocelle previsto per il 2012.

Invece questo progetto è durato solo tre settimane, è di ieri la notizia del suo affossamento ad opera dell’Assessorato ai Lavori Pubblici, in cambio di una astrusa “funivia monorotaia sopraelevata”.

Una cosa che tutto è fuorché un tram (e chi la sostiene abbia il coraggio di dirlo), non fa sistema, non si integra con alcuna rete, resta totalmente avulsa, non consente fasi funzionali, ha un impatto ambientale devastante essendo in sopraelevata (ripetiamo da S. Lorenzo all’Acquedotto Alessandrino?), introduce una ulteriore, e dubbia, tecnologia incompatibile con tutte quelle esistenti (metro, tram, ferrovie). Un’idea del genere è irrealizzabile e non si farà mai, né si deve fare; però intanto impedisce la realizzazione del tram Togliatti.

Evidentemente diverse parti dell’Amministrazione non parlano fra di loro.

Le Associazioni dei Consumatori, nel protestare per questo improvviso voltafaccia, invitano tutti i cittadini a continuare a sostenere il progetto tranviario, già oggetto di una delibera di iniziativa popolare, senza prestar credito a qualsiasi diversivo per affossarlo o fantasioso non-tram.

Si vuole capire per quale motivo quando l’Assessorato alla Mobilità fa ottimi lavori molto concreti, qualcun altro fa di tutto per smontarli proponendo cose improponibili. Come già accadeva nell’epoca Veltroni.

Ci si chiede quale “parentopoli” ci sia dietro questa costosissima giostra da luna park.

Le Associazioni (segue elenco).

 

Roma: una monorotaia volante per la periferia romana? No dei consumatori.

(FERPRESS) - Roma, 2 DIC - Presentato a Roma un progetto per realizzare una monorotaia sollevata da terra, a 5 metri dal suolo, che non avrebbe interferenze con il traffico. Il collegamento, illustrato da Francesco Coccia direttore del dipartimento dell´assessorato ai Lavori pubblici e alle Periferie si chiamerebbe "Gronda Orientale", sarebbe realizzabile in 3-4 anni e costerebbe, per otto chilometri di tacciato, circa 500 milioni di euro. La linea automatica, la prima realizzata in Italia in ambito metropolitano, correrebbe sospesa tra il Grande Raccordo Anulare e la ferrovia interna collegando le varie periferie romane.

In particolare la prima tratta verrebbe realizzata lungo la via Palmiro Togliatti, dove attualmente vi è il "corridoio della mobilità" che va da Cinecittà a Ponte Mammolo; questo corridoio ha, allo stato attuale, registrato parecchie contestazioni per la forte incidentalità tanto che una petizione popolare ne ha chiesto una radicale trasformazione.

Immediata la reazione delle associazioni dei consumatori all´idea del "treno volante"; in particolare l´Osservatorio Regionale Trasporti, che non più di qualche settimana fa era stato convocato, presso la sede dell´assessorato della Mobilità , ha sottolineato in una nota che in quella sede era stata presentata una diversa soluzione per risolvere i problemi del corridoio della mobilità della Togliatti. La soluzione ipotizzata prevedeva la realizzazione di una sede tramviaria, nello square centrale della tangenziale, con l´impiego di materiale rotabile innovativo (e utilizzabile anche su altre linee) dotato di batterie, risolvendo in tal modo il problema dell´impatto visivo della linea aerea nella zona dell´attraversamento dell´Acquedotto Felice che interseca, appunto, la Palmiro Togliatti.

I consumatori, che avevano apprezzato la proposta, hanno sottolineato come la fattibilità economica della tramvia presentata dall´Assessorato alla Mobilità sia più contenuta nei costi dell´ipotesi "treno volante".

L´Osservatorio evidenzia, inoltre, nell´ipotesi loro presentata, la positività di una strategia basata finalmente sull´integrazione tramviaria in tutta la città cosa che riporterebbe la capitale all´interno di quel percorso virtuoso di potenziamento del trasporto pubblico in sede fissa, cosa invece che il "treno volante" non garantirebbe assolutamente in quanto dotato di una tecnologia incompatibile con tutte quelle esistenti (metro, tram, ferrovie).

Pubblicato da LG il giorno 2/12/2010 alle ore 16:42 Lorenzo Gallico cell. 340 785 4444

Una proposta. Visto che siamo in tema di comiche del trasporto pubblico, suggeriamo all'Assessorato ai lavori pubblici di prendere in considerazione anche un sistema proposto, in un passato alquanto remoto (negli anni Settanta), da un noto professore di tecnica ed economia dei trasporti.

Sull'asse della linea, a due rotaie od anche monorotaia, corre un albero sostenuto da appositi cuscinetti e filettato in modo da formare una vite senza fine che si estende lungo tutto il percorso; le vetture sono dotate di un dispositivo che si impegna nella vite, onde ruotando l'albero, le vetture stesse si pongono in movimento traslatorio, in un senso o nell'altro a seconda del senso di rotazione dell'albero. Ma non basta: ad opportuni intervalli il passo della filettatura si riduce gradatamente per poi riprendere sempre gradatamente il valore iniziale; è chiaro che, giunto il treno in corrispondenza di uno di questi punti a passo ridotto, la sua velocità potrà ridursi ad una valore tale da permettere, pur senza arresto, la salita e la discesa dei passeggeri.

Tacciamo il nome dell'inventore perchè il sistema proposto è chiaramente il risultato notturno di una serata di bagordi.

Ci risiamo con la monorotaia (ma adesso è un treno volante)

2 dicembre. Da Repubblica del 1° c.m., "Un treno volante introno a Roma":

Una 'circolare' che corre sospesa tra il Gra e la ferrovia interna collegando tutte le periferie romane. Questo il progetto allo studio dell'assessorato ai Lavori pubblici e alle Periferie di Roma Capitale illustrato dal direttore del dipartimento Francesco Coccia, nel corso del convegno all'Ara Pacis 'Ritorno alla città', 'Back to the city life', con
architetti e urbanisti di fama internazionale, invitati dal Comune di Roma a formulare proposte progettuali sulle periferie della città.

Ci risiamo. Architetti e urbanisti non sognano altro che monorotaie e sopraelevate; dopo i vaneggiamenti dell'ordine degli ingegneri ci sono adesso questi di fama internazionale (!) a proporci una circolare "tra il GRA e la ferrovia interna": ma quale ferrovia interna? Ma si seguita;

L'idea del treno, che Repubblica.it mostra in anteprima, sarebbe già concretizzabile nel tratto della Palmiro Togliatti che va da Cinecittà a Ponte Mammolo. "Si tratta di un treno automatico una sospeso a 5-6 metri da terra che non toccherebbe il suolo e non avrebbe interferenze con il traffico - spiega Coccia - Si è pensato di fare un anulare, come le vecchie circolari che giravano intorno alla città, una monorotaia su gomma dislocata tra la ferrovia interna e il Gra che serva tutti i quartieri principali della periferia romana distribuendo i traffico delle metropolitane che vanno verso il centro".

Ah ecco, sulla Togliatti, proprio dove il Tabacchiera ci propone ora un tram di nuova generazione. Ma qui si tratterebbe di un treno automatico, ovviamente su gomma (guai a parlare di ferro) sospeso, chissà come, a cinque o sei metri da terra e anulare, "come le vecchie circolari che giravano intorno alla città": ma quando mai si sono avute circolari intorno alla città? Ritorna daccapo la "ferrovia interna" che evidentemente il Coccia sogna di notte.... Ma ancora:

Il treno automatico, il primo realizzato in Italia in ambito metropolitano, correrebbe dalla Cassia ai Prati Fiscali, da Colli Aniene a Pietralata, dalla Casilina alla Prenestina per arrivare alla Tuscolana, all'Eur, alla Magliana e ai Colli Portuensi. "Sul tratto della Palmiro Togliatti il progetto è già concreto - spiega il Direttore del dipartimento per le Periferie - perché esiste già la sede. Si chiamerebbe 'Gronda Orientale' e sarebbe realizzabile in 3-4 anni e costerebbe, per otto chilometri, circa 500 milioni da finanziare con progetto di finanza".

Sulla Palmiro Togliatti è quasi tutto fatto, esiste già la sede: ma quale sede? Sulla Togliatti esiste una specie di giardinetto al centro della strada, se questa è la sede per  la gronda orientale stiamo freschi. Il tutto è realizzabile in tre o quattro anni... quando si prevedono due anni solo per costruire un doppio binario tramviario lungo 300 metri.

Nell'articolo, leggibile in http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/12/01/news/un_treno_volante_intorno_roma_si_potrebbe_gi_fare_sulla_togliatti-9735150/, si può anche ammirare una anteprima della gronda: la solita copia dell'Alweg di buona memoria, un trenino accroccato su una massiccia struttura di cemento armato che, in base al principio che deve essere sospesa, non mostra nessun pilone di sostegno (ci saranno appositi palloncini a tenerla su).

Pur risparmiando al lettore le chiacchiere architettonico-urbanistiche che compongono il resto dell'articolo, non possiamo esimerci dal citarne un tratto di notevole comicità:

Il professor Paolo Portoghesi ha pensato ad una piazza nel quartiere di Torrenova, "centro civico-commerciale-istituzionale" separato dal parcheggio intermodale di fronte alla stazione da una torre di 25 piani simbolo della "nuova centralità".

Perchè Torrenova necessiti di un grattacielo (che ci si farebbe con i 25 piani?) potrebbe, forse, spiegarcelo il Portoghesi, insieme al significato della "centralità" che dovrebbe anche essere "nuova" (ma pare che la centralità sia ora di moda...).

Forse ha ragione il collega Cugini: avranno trovato, in qualche cassetto, degli pseudo progetti dell'era veltroniana (non che oggi facciano di meglio...).

Roma Laziali-Giardinetti: si accettano scommesse

26 novembre. Da Roma Mobilità:

Voragine via Giolitti, interrotta Roma-Giardinetti.
A causa di una voragine che si è aperta attorno alle 11,30 di stamani nella sede dei binari della linea Roma-Giardinetti il servizio tra Porta Maggiore-angolo via Prenestina e il capolinea di via Giolitti è sospeso. Resta regolare il servizio tra Porta Maggiore e Giardinetti. Sul posto è in corso un sopralluogo dei tecnici per verificare l’entità della voragine. Non è stato disposto un servizio sostitutivo di navette perché sulla direttrice  sono presenti linee ordinarie del tram 5, 14 e bus 105.

L'oggetto delle scommesse è: riaprirà mai la Roma Laziali-Giatdinetti? Ovvero: il problema di cosa fare dell'ultimo brandello della Roma-Frosinone si è forse auto-risolto?

Contrordine. Nonostante la voragine e il pessimismo di chi scrive, il servizio sulla tratta è ripreso regolarmente, come dimostra l'immagine a fianco, ripresa oggi 27 novembre (P. Dadderio).

Ultime dal Tabacchiera

23 novembre. Da Repubblica del 22 c.m., ecco le ultime esternazioni del nostro Tabacchiera.

Per risolvere il nodo del corridoio della mobilità sulla Palmiro Togliatti si sta lavorando all'idea di un tram di nuova generazione, quasi una metro leggera,

Ahi, ahi! Qui ci riscappa il Translohr o altra vaccata simile. Il Tabacchiera annuncia poi:

...la possibilità di realizzare "cinque anelli tranviari", di cui si dovrà valutare anche la interconnesione con la metro.

Questa storia dei cinque anelli è stata ripresa da un discorso di un certo architetto, noto appunto come "il signore dei cinque anelli".

E' nostra intenzione presentare al sindaco - anticipa Tabacchiera - un progetto per far passare un tram nell'area centrale del Ponte della Musica, in cui attualmente è previsto un corridoio vuoto tra le due aree pedonali.

Questo si era già sentito, ma ci permettiamo di dubitare sulla serietà della proposta.

Rumore del tram

3 novembre. Nemmeno è stato inaugurato con pompe degne di un avvenimento eccezionale, che già il capolinea di piazzale Flaminio dà luogo alla protesta dei locali a causa del rumore che fa il tram.

Degno di un esperto di trasporto urbano su rotaia il discorso del Tabacchiera (a noi già noto per altre sue esternazioni):

Gli interventi riguarderanno in particolare: l’elettrificazione dello scambio al capolinea di piazzale Flaminio,...

Ma perchè, lo scambio non è già a comando elettrico? Per spostare l'ago il conducente deve scendere alla vettura armato di paletto come ai bei tempi della SRTO? Ma seguitando a leggere si capisce ancor meno:

...con la sostituzione della cassa di manovra, così che lo scambio non avvenga più meccanicamente bensì sia azionato dal conducente della vettura, eliminando così il rumore provocato dall’ abbattimento degli aghi dello scambio...

Quindi esiste una cassa di manovra, cioè lo scambio non è a comando manuale, come forse il Tabacchiera crede. Però restiamo perplessi leggendo che sostituendo (con cosa?) la cassa di manovra lo scambio non sarà azionato meccanicamente, ma dal conducente (boh! forse prima era azionato dallo spirito santo). Come si farà, poi, a eliminare il rumore dell'ago agendo sulla cassa di manovra, sarà ancora lo spirito santo a suggerirlo al Tabacchiera*.

...e l’irrorazione costante delle rotaie con un “film” d’acqua al capolinea e lungo il percorso nelle zone dove è necessario per abbattere lo stridio provocato dal passaggio del tram.

Va bene, torniamo al vecchio sistema dell'acqua nella gola delle rotaie (che però adesso si chiama film); solo che via Flaminia non è in pendenza come via Aldrovandi, dove una volta scorreva l'acqua nelle rotaie; qui si formerà un bellissimo ed ecosostenibile pantano (i locali protesteranno quindi per le zanzare). Ma ancora:

Gli interventi saranno anticipati da un controllo dell’entità del rumore, realizzato da una società leader nelle rilevazioni acustiche, ...

Certo, seguitiamo a dare lavoro a società esterne, naturalmente leader (nel settore)...

A parte il fatto che suggeriamo ancora una volta al Tabacchiera, visto che non capisce un acca degli argomenti di cui si occupa, di rivolgersi, prima di parlare, a qualcuno che ne sa più di lui, secondo la nostra modesta esperienza il problema del rumore dei tram, già segnalato per l'8, è irrisolubile, essendo dovuto alla pessima meccanica di quegli obbrobri di vetture che si sono comprati, con i carrellini a ruote indipendenti e altre baracche. Se sul 2 si potessero mettere in servizio le Stanga, nessun residente si lamenterebbe più del rumore (come non si lamentavano col vecchio capolinea: che colpo di genio spostarlo!).

* Una ipotesi. - Ragionando sull'incomprensibile discorso del Tabacchiera, ci è venuta un'idea. Partendo dal presupposto che il rumore di cui si parla sia quello dell'ago dell'ultimo scambio a molla prima dell'arresto al capolinea, che è impegnato di tallone successivamente 2x8 volte in pochi secondi (dalle 2x8 ruote di una vettura), all'ATAC dovrebbero aver pensato ad uno scambio a doppio comando, ossia comandabile elettricamente sia lato punta come usuale che lato tallone. In tal modo, dal tram in avvicinamento, il conducente sposta lo scambio da prendere di tallone sul tracciato diritto e il tram vi transita senza muovere l'ago, mentre alla ripartenza il conducente dovrà azionare lo scambio per riportarlo in direzione deviata. Troppo geniale per i cervelli dell'ATAC, ma chissà...

Sulla questione del capolinea dell'8, da parte di U.T.P.

25 ottobre.

INTERROGATIVI TRAM 8

26-12-2010 ore 12 il Sindaco Alemanno presenta il prolungamento del tram 8 a Piazza Venezia. 

L’UTP vorrebbe sapere:

I.) Si fa un referendum in merito allo spostamento del capolinea del tram 8 a Botteghe Oscure. Ma qual è esattamente l’alternativa? Lasciarlo dove sta? Sembra ovvio, ma non è detto chiaramente; occorrerebbe dirlo. O c’è qualche retropensiero non dichiarato, visto che c’è qualcuno che vuole comunque togliere il tram davanti al teatro?

II.) La scelta è tra spostare il capolinea a Botteghe Oscure o lasciarlo dove sta. Non è contemplata la terza ipotesi, che è quella che riscuote maggiori consensi: proseguimento per Via  del Plebiscito e Via Nazionale. Il capolinea dell’8 a Botteghe Oscure comporta implicitamente la cancellazione del TVA oppure è solo la separazione tra le due linee, che non pregiudica future decisioni sul TVA?

III.) Visto che la Macchina per Mettere i Binari è una sola, non sarebbe piuttosto il caso di pensare prima al ripristino del 3?

IV.) Chi dovrebbe votare al referendum? Gli utenti della linea? O anche persone che si spostano in tutt’altre zone, o che non usano i mezzi pubblici, ecc.ecc.ecc.? Solo chi lo usa o anche chi non ha interesse?

A proposito dell’idea del referendum sull’argomento, l’UTP concorda con Formigari: si farà anche un referendum per decidere se i giardini pubblici devono essere tenuti puliti o possono essere adibiti a discariche?

UTP Roma

Avv. Roberto Donzelli

Nota del webeditor. - Che questo referendum, ammesso che si farà, sia una buffonata, lo vede chiunque già per il fatto che si svolgerebbe via web, cioè sul veicolo che per la sua inafferrabilità è il meno affidabile che si abbia a disposizione per la trasmissione dell'informazione*. Oltre a ciò, lo spostamento del capolinea di un tram non è materia da referendum, che deve trattare di argomento a tutti noto e da tutti condiviso in un senso o nell'altro; qui, chi si esprimerà al referendum con cognizione di causa? Forse coloro che abitano nei pressi di largo Argentina, meno quelli che si trovano più lontano, ad esempio entro l'anello della circolare interna, poco o niente gli altri: come volete che uno che abita alla Romanina o a Fidene si interessi di dove ferma l'otto? E' poi interessante il punto IV di cui sopra: chi deve votare? Uno che abita a Grottaferrata (vallo poi a stabilire) ha diritto al voto? E uno di Velletri? E allora uno di Latina o anche di Napoli? E se, putacaso, la maggioranza fosse di no allo spostamento, che fa il nostro sindaco? Cancella tutto? In realtà è chiaro che quale che sia il risultato dell'ipotetico referendum, la via da seguire è già stata definita ed è quella di portare l'8 a piazza Venezia onde non parlare più di prolungamento a Termini o di TVA.

* Ad es., il sottoscritto già si sta preparando diciotto account anonimi, con nomi falsi, per poter votare diciotto volte e saranno diciotto "no".

Un referendum popolare (aridatece Vertroni)

22 ottobre. Ecco l'ultima del nostro sindaco::

Fra poco sarà indetto un referendum popolare per stabilire se la cravatta va annodata davanti o di dietro. Dobbiamo proprio chiedere scusa al buon Veltroni per averlo tanto dileggiato in passato!

Nota. - Un nostro tentativo di inviare un commento salace all'indirizzo sotto riportato (la sig.ra Diana Formaggio) è fallito perchè sembra che il server della posta non riconosca tale indirizzo.

Cento anni sprecati

20 ottobre. Con poco meno di un anno e quattro mesi di ritardo su quella  che si ritiene essere la data effettiva, cioè ovvero il 22 giugno 2009, l’ATAC avrebbe dovuto celebrare domenica scorsa i suoi primi cento anni; il 17 ottobre quale data ufficiale della ricorrenza ci era stato annunciato in occasione della manifestazione sui 120 anni del deposito di Porta Maggiore, poiché, come dicono gli storici ufficiali dell’azienda, è quella della prima riunione della commissione amministratrice, avvenuta appunto il 17 ottobre 1910.

Ma è davvero così?

L’individuazione del centenario nel 17 ottobre 2010 è del tutto arbitraria e priva di fondamento. La prima riunione della commissione amministratrice non corrisponde all’avvio dell’attività aziendale. L’azienda è stata infatti costituita con delibera del consiglio comunale del 22 giugno 1909: tale definitiva approvazione seguiva un lavoro della giunta comunale protrattosi per molti mesi (vedi immagine a fianco), coronato da un referendum popolare che, stante i gravi disservizi della SRTO, non poteva che approvare l'intenzione di istituire linee tramviarie municipali. Poiché la prima di queste linee fu inaugurata poco più di cinque mesi dopo, dovremmo credere che in tale lasso di tempo si sia provveduto alla sua costruzione e quella del deposito di S. Croce, all’assunzione del personale, all'emanazione dei regolamenti attuativi e ad ogni altra necessità tecnica e burocratica.

In realtà l'attività aziendale iniziò già nel mese di settembre 1909, visto che, in attesa della nomina della commissione amministratrice, l'AATM fu presieduta per circa un anno dall'assessore Montemartini, primo promotore della sua costituzione, con la qualifica di commissario straordinario. Gli uffici aziendali erano allora in largo Argentina, in uno degli edifici che sorgevano al posto dell'attuale area archeologica e se gli storici ufficiali dell'azienda avessero condotto un minimo di ricerca storica (ammesso ne siano capaci...), se ne sarebbero resi conto dai documenti dell'archivio storico capitolino, dove, ad esempio, si può consultare la pratica dell'Ispettorato edilizio relativa alla costruzione del deposito S. Croce.

Dal momento che delibera e prima riunione sono ricorrenze di uguale rilevanza, si poteva benissimo prevedere l’organizzazione di più eventi rievocativi nel periodo compreso tra il 22 giugno 2009 e il 17 ottobre 2010, nel quale sarebbe caduto l’importantissimo anniversario dei centodieci anni della linea Termini-San Pietro, ma non staremo qui a sollevare una particolare critica al riguardo. L'azienda è pur sempre libera di celebrarsi o meno e non deve certo giustificare le sue decisioni a chicchessia. Ci permettiamo però di lanciare un appello al sindaco di Roma e ai due assessori proposti alle politiche della mobilità  e culturali (il nostro Sergio Marchi e Umberto Croppi): ci sarebbe una ulteriore occasione per non far passare sotto silenzio questa ricorrenza, l'ultima in assoluto, ed è il centenario dell'inaugurazione della prima linea tramviaria municipale, che ricorre il 21 marzo 2011.

Mancano cinque mesi e qualche giorno e se le autorità preposte davvero lo vogliono si fa ancora in tempo a porre rimedio al dilettantismo e all'incapacità di chi, all'interno dell'azienda, pretende da anni di avere il monopolio della storia aziendale, dimostrando poi di non avere alcuna base per farlo (M. di Pietrantonio).

Nota del webeditor. - E' proprio un peccato che l'ATAC abbia rinunciato alla manifestazione, perchè si era anche saputo di un opuscolo che avrebbero prodotto e ci eravamo già preparati a rilevarne le sicuramente immancabili perle (visti i precedenti).

Un altro patto scellerato?

14. ottobre. Nel 2006 sospettavamo la stipula di un patto scellerato tra il Veltroni e gli idioti sottosviluppati, in un tentativo di disciplinare la sistematica distruzione, da parte di questi ultimi, delle vetture della metro. Oggi è l'Alemanno che ci promette un altro patto, altrettanto scellerato; leggiamo infatti (OmniRoma):

"Il Comune di Roma sottoscriverà un patto con i writers per liberare Roma dai graffiti". Lo ha anticipato a Shanghai il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, annunciandone la firma per il 21 ottobre con le associazioni dei "graffitari" più rappresentative...

In altre parole: alcuni delinquono e noi che facciamo? trattiamo con gli stessi onde disciplinare la loro delinquenza; sarebbe come dire che i ladri svaligiano le banche e allora noi patteggiamo con loro circa quali e quante banche sono ammesse al furto, ed esempio su base mensile. Meraviglioso, giusto a Shangai il Sindaco poteva raccontare certe cose. Il più bello è che il patto sarà sottoscritto con le associazioni dei "graffitari" più rappresentative, quasi che gli idioti sottosviluppati siano costituiti, che so, in sindacati, associazioni, enti, ecc. Se questo patto sarà veramente firmato, il sottoscritto si improvviserà idiota sottosviluppato libero e provvederà immediatamente ad una azione dimostrativa.

Un vagone della Roma-Pantano...

12 ottobre. ...sarebbe parcheggiato all'interno della stazione Anagnina della Metro. Così almeno sembra a leggere il commento al video dell'episodio di violenza avvenuto ieri in quella stazione:

...L'atrio con il giardinetto che custodisce un vecchio vagone della ferrovia Roma-Pantano,...

che sarebbe invece, come è noto a tutti ad eccezione dei giornalisti, la motrice 82 dei Castelli (segnalazione di P. Sgrulletta).

Un commento al documento UTP

22 settembre. Dal collega Dario Giacomini riceviamo questo commento al documento UTP.

La separazione dei progetti della TVA e della linea 8 non può essere giudicata positivamente. Se da una parte significa che il Comune (o quello che è adesso) ha rinunciato ad avere una visione d’insieme della rete di trasporto romana, d’altro canto io ci vedo l’esigenza di sistemare meglio il capolinea della linea 8 dato che tutto il resto è stato accantonato.

Quindi il fatto che UTP addirittura richieda la separazione delle due linee mi sembra un’incredibile manifestazione di miopia.

Questa di via IV Novembre mi giunge assolutamente nuova. Tra l’altro non è assolutamente vero che i bus non potrebbero transitare. Basterebbe prevedere la circolazione promiscua tra bus e tram nel (breve) tratto con le due curve.

Trovo velleitario e irrealistico parlare ancora di TVA: un progetto “Tocciano” definitivamente morto già con l’avvento di Veltroni. Meglio sarebbe parlare di “prolungamento a Termini della linea 8” il che evidenzia ancora quanto sia sbagliato chiedere di separare i due progetti.

In effetti, un simile ragionamento era già stato fatto dal web editor; la TVA è oramai nel mondo dei sogni irrealizzabili e sarebbe quindi meglio concentrare i nostri sforzi su quel poco che appare realizzabile.

Da UTP, spostamento capolinea 8

21 settembre.  Da UTP, sulla notizia dello spostamento del capolinea della 8, sotto riportata.

L’Associazione Utenti del Trasporto Pubblico, da una parte, valuta positivamente la separazione dei progetti delle linee tramviarie 8 e TVA (Termini-Giureconsulti), con il nuovo capolinea dell’8 a Botteghe Oscure.

Ma dall’altra parte, l’UTP esprime seria preoccupazione per il tram TVA, il cui percorso è previsto per Via Nazionale, Corso Vittorio e Via Gregorio VII, visto che ancora si sentono ripetere le solite ed in fondatissime affermazioni circa una supposta impossibilità di fare il tram a Via Nazionale.

In realtà - contesta l’UTP - l'impossibilità è di fare il tram nella sola Via Nazionale senza contestualmente portarlo anche per Corso Vittorio, realizzando per intero il TVA tutto insieme e non a rate.

È ora di rendere noto il vero motivo che impediva il prolungamento del tram 8 per Via Nazionale -aggiunge l’UTP- non c’entrano niente né la Sopraintendenza, né i fili, né le pendenze, né i sottoservizi segreti, né tutte le balle che sono state tirate fuori negli ultimi anni.

La verità è che la sede tramviaria in Via 4 Novembre è incompatibile con il transito degli autobus nella stessa strada, e non è possibile eliminare gli autobus, perché si tratta dell’asse Termini-S.Pietro.

Ma la soluzione non è cancellare l’ipotesi di tram in Via Nazionale - prosegue l’UTP - occorre separare fisicamente le due linee, con l’8 a Botteghe Oscure e realizzare invece l’intero tram TVA (Termini-Vaticano-Aurelio), gia progettato e previsto per il Giubileo. Solo in questo modo sarebbe possibile la totale eliminazione degli inquinanti ed ingombranti autobus da Via Nazionale, Via 4 Novembre e Via del Plebiscito. Sui binari del TVA poi in un secondo momento potrebbe passare anche l’8.

L’UTP chiede pertanto che, appena finito il nuovo capolinea dell’8, si proceda celermente anche con la realizzazione del TVA, tolta ogni ambiguità sulla sua sorte.

UTP Roma, avv. Roberto Donzelli

Situazione della Roma-Lido; addio al Bertucci; capolinea della 8

21 settembre. Dopo il ritiro dal servizio delle frecce, l'esercizio della Roma-Lido procede a stento, con continue soppressioni di treni, utilizzando 5 CAF (il sesto, l'unità 387-388, è fuori servizio dopo l'incidente con la MA050-051 dello scorso marzo: a proposito, non è che quell'incidente, del quale come usuale non si è più sentito niente, sia stato causato proprio dal cedimento della struttura della freccia?) e i 6 restanti MR500-600 che cascano a pezzi (notizie di P. Sgrulletta).

Dell'eventuale rientro in servizio delle frecce non si è più sentito niente, tutto fa anzi supporre che difficilmente rivedremo in servizio queste tanto veltronianamente celebrate meraviglie, che costate fior di quattrini per l'adattamento alla Lido, finiranno sicuramente nella ferraglia. E allora, come si procederà? Inutile chiederlo al nostro Bertucci che sembra dovrà levare le tende per motivi amministrativi (dal Messaggero del 20 corrente; lasciando l'ATAC eviterà però di essere giustiziato dalle legioni di assalto dei capolinea): che peccato, contavamo tanto sulle nuove linee tramviarie che ci aveva promesso.

Infine, sembra oramai prossimo lo spostamento del capolinea della 8 a via delle Botteghe Oscure, con tanti saluti al prolungamento a Termini (dal Corriere del 20 corrente, notizia di P. Diamanti).

Sull'incidente sulla metro A dell'ottobre 2007

19 settembre. Chiesto il rinvio a giudizio per quattro persone nell’ambito dell’inchiesta aperta dopo il tamponamento tra due convogli della metropolitana nella fermata di piazza Vittorio Emanuele la mattina del 17 ottobre 2006. Ci dispiace che tra i quattro ci sia anche il macchinista che, se ha passato il rosso permissivo a velocità eccessiva, non lo ha sicuramente fatto di sua iniziativa.

Un luna park trasportistico

15 settembre. Abbiamo appreso che il 15 luglio u.s. vi è stato un incontro al Campidoglio con alcune associazioni (URIA, Foedus e Gruppo Ambiente: per maggiori informazioni si veda in rete) che hanno presentato il progetto per la costruzione di un "Corridoio Colombo Metro Sud-Ovest"; chi avesse voglia di leggersi i soliti interminabili, altisonanti e ampollosi discorsi che si sono tenuti in questo incontro può andare in
 http://www.oice.it/adon.pl?ct=doc&doc=320151. Noi ci contentiamo di esaminarne qui un piccolo passo.

Il progetto “Corridoio Colombo”comprende tre importanti opere pubbliche realizzabili con la finanza di progetto, senza finanziamento pubblico
Si tratta di un sistema di trasporto a guida vincolata su monorotaia “People Mover”, in parte sospeso ed in parte sotterraneo, totalmente automatizzato, con una capacità di 10.000-12000 passeggeri ora per direzione.

Ecco, una monorotaia; avevamo già osservato come al momento siano molto in voga, sul fronte chiacchiere (che è poi l'unico attivo, visto che il fronte opere è fermo da tempo immemorabile), le monorotaie. Questa però è una monorotaia in parte sospesa, cioè tipo teleferica, e in parte sotterranea, ossia si suppone con rotaia inferiore; però è anche indicata come People Mover e si tratta di capire cosa intendano con questo termine, che per sè stesso si adatta a qualsiasi mezzo di trasporto di persone, anche un triciclo essendo a rigore un People Mover; in realtà negli ultimi tempi People Mover è stato spesso utilizzato per denotare particolari forme di mezzi di trasporto, come tapis roulant e simili, ma non riteniamo che sia questo il caso.

Viceversa, negli anni Novanta è stato sviluppato in Inghilterra un sistema di trasporto urbano che, dal nome della ditta che lo proponeva, si chiamava Parry People Mover: altro non era che un mini-tram, circolante su binario convenzionale con vetturette di ridottisime dimensioni e sua caratteristica era di essere azionato da energia accumulata in un volano, secondo un sistema che, sperimentato in Svizzera negli anni Cinquanta con esito fallimentare, seguita ad essere periodicamente riproposto come toccasana per far camminare i tram senza l'odiato filo aereo. Benchè ampiamente pubblicizzato come il solito sistema del futuro, il Parry non ha avuto applicazioni degne di rilevo: l'unica tratta realizzata sembra essere un collegamento di circa 1 km attivo nella cittadina di Stourbridge per collegare la stazione ferroviaria al centro urbano. Se il rotabile previsto per la nuova monorotaia è simile al Parry, non ci siamo con la capacità di trasporto sopra dichiarata.


Il Parry People Mover.

Il sistema ha una lunghezza di circa 25 Km con 15 stazioni e collega, il nuovo Centro Congressi con la nuova Fiera di Roma passando lungo la via Cristoforo Colombo, il canale della Lingua, e la futura centralità Acilia Madonnetta.
La linea metropolitana proposta è di “ultima generazione” ed ha un impatto ambientale minimo e il minor costo di realizzazione e di gestione.

Chissà in che consiste una "centralità". Figuriamoci poi se potevano mancare l'ultima generazione e l'impatto ambientale minimo; ma si aggiunge anche il minor costo di realizzazione e gestione (minori, ma di che? Ci viene in mente il Translohr: "L'impianto della rotaia di guida? Basta scavare per venti centimetri". E si è visto).

Una osservazione. Ma è possibile che a nessuno delle varie URIA, Foedus ecc. non sia venuto in mente che, prevedendo due rotaie invece di una, le cose si semplificherebbero molto per arrivare dal Centro congressi ad Acilia (anzi, alla centralità di Acilia)?

Che ne sarà della Roma Nord?

12 settembre. Sul Messaggero del giorno 11 scorso è apparso un articolo sulla situazione della Roma Nord, i lavori di ammodernamento della quale, promessici dal Veltroni in uno dei suoi proclami tre anni fa, non sono ancora partiti. Dell'articolo ci interessa solo questa frase:

...Replica dell’assessore ai Trasporti, Francesco Lollobrigida: "E’ vero, c’è una riflessione in corso, per comprendere anche l’utilità dell’opera..."

Ecco, siamo a questo punto: dopo tre anni, si discute ancora sull'utilità dell'opera, ossia sull'utilità di mantenere l'esercizio sulla ferrovia. Di bene in meglio, dopo la Roma-Pantano tocca alla Roma Nord (notizia da Francesco Ferruti).

11 settembre 1960-11 settembre 2010. Cinquantenario di una chiusura incompleta

11 settembre. Da U.T.P.

Con grandi celebrazioni il 25 agosto scorso il Comune di Roma ha commemorato il cinquantenario dell’apertura delle Olimpiadi del 1960 a Roma.
L’Associazione Utenti del Trasporto Pubblico intende invece commemorare la chiusura di tale evento, l’11 settembre 1960. Anche se in realtà le Olimpiadi non sono mai completamente terminate: i sensi unici del Lungotevere, dichiarati “provvisori” per il solo periodo dei Giochi, tuttora permangono dopo mezzo secolo, con immenso fastidio agli utenti del trasporto pubblico.
Mentre il Comune ha celebrato le infrastrutture realizzate per le Olimpiadi, l’UTP richiama viceversa quelle distrutte. Con le Olimpiadi del 1960 è stato sfasciato il sistema di trasporti pubblici di Roma.
Con vari espedienti sono stati fatti saltare gli itinerari chiave della rete tramviaria (Corso Italia, Lungotevere) [dettagli nella nota], portando poi ulteriori distruzioni a catena.
In tal modo i cittadini sono stati privati di un sistema di trasporto comodo, non inquinante, di grande capienza e munito di sedi riservate e protette (quella del Muro Torto-Corso Italia era quasi una metropolitana), rimpiazzato con piccoli, scomodi, inadeguati ed inquinanti autobus, perché era stato deciso che i Romani dovevano andare in automobile, e si è visto con quali conseguenze.
Onde evitare ogni equivoco, l’UTP precisa che la propria iniziativa è finalizzata solo a rammentare lo scempio compiuto, senza entrare nel merito della candidatura olimpica per il 2020. Sarebbe comunque doveroso, in prospettiva di tale nuova Olimpiade, riparare i danni cagionati da quella del 1960. Il Sindaco Alemanno ha già annunciato le possibilità di tram sia sul Lungotevere che al Muro Torto; aspettiamo che alle parole seguano i fatti.

UTP Roma - avv. Roberto Donzelli

Nota. - La strada di scorrimento veloce Corso Italia-Muro Torto fu decisa alla chetichella nell'estate del 1959, con un vero e proprio colpo di mano. Secondo la prassi per le decisioni che la giunta preferisce non discutere, la questione fu portata al consiglio comunale alla vigilia delle ferie estive; l'assemblea capitolina dava il via ai lavori con eccessiva disinvoltura, non vi fu alcuna discussione in aula, nessun esame preliminare; il programma veniva approvato il 10 luglio 1959, e gli atti, di competenza consiliare, relativi all'attuazione delle opere, venivano delegati alla giunta, la quale conferiva gli appalti durante la stessa estate. Il 28 settembre 1959 in fretta e furia veniva soppressa la linea tramviaria.
Il 16 agosto 1960 arriva il provvedimento simbolo della devastazione del trasporto pubblico romano, l'istituzione dei sensi unici sui Lungotevere decisa dall'Assessore Agostino Greggi e disposta con Ordinanza del Sindaco n. 685, che comporta la trasformazione in autobus delle linee tranviarie ES, 23 e 28; senza peraltro neppure informare tempestivamente l’ATAC.

Una nota. Il comunicato di cui sopra è stato inviato a ANSA, Omniroma, Messaggero, Repubblica, Tempo, Corriere, giornali gratuiti; è stato da tutti censurato.

Il senso del ridicolo

9 settembre. Da "Repubblica" del giorno 8 u.s. una denuncia dell'ATAC:

Un gruppo che si definisce eversivo... incita ad uccidere l'amministratore delegato di Atac Adalberto Bertucci....

E si aggiunge anche che...

Fondato da due persone che si autodefiniscono rispettivamente 'leader maximo' e capo delle 'legioni di assalto ai capolinea' ha - così come riportato nella pagina di accesso al sito - lo scopo di indire una petizione 'per uccidere l'amministratore delegato ogni 100 treni o bus in ritardo'.

Ossia, al centesimo ritardo di un treno o di un autobus (non di un tram: quelli possono ritardare senza scatenare rappresaglie) scatta l'assassinio dell'a.d. dell'ATAC da parte di una legione di assalto ai capolinea; l'ATAC dovrà poi precipitosamente nominare un altro a.d. onde tenerlo pronto per il successivo gruppo di 100 ritardi.

Accidenti. Non abbiamo mai avuto particolare stima del Bertucci, anche perchè non si è degnato di dare risposta ad alcune nostre domande; ma da questo ad arrivare ad ammazzarlo mediante una legione di assalto ce ne vuole. Lasciamo perdere il seguito di questa ridicolaggine, anche perchè la ridicolaggine maggiore è che il Bertucci e l'ATAC prendono sul serio la cosa:

Credo sia una cosa gravissima e preoccupante e ho dato immediatamente mandato ai legali dell'azienda - afferma l'amministratore delegato di Atac spa, Adalberto Bertucci - di tutelare la mia immagine e quella di Atac in tutte le sedi opportune. Trovo incredibile - prosegue Bertucci - che un gruppo del genere, che incita all'odio e alla violenza, venga tollerato ecc. ecc.

Al Bertucci e all'ATAC, come minimo, difetta il senso del ridicolo.

Per leggere tutto il comunicato dell'ATAC (ne vale la pena, si tira in ballo perfino la democrazia, e come poteva mancare?):

http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/09/08/news/l_atac_denuncia_su_facebook_gruppo_eversivo_contro_l_azienda-6883486/?rss&ref=HRPE-3

Una aggiunta. Nell'articolo su Repubblica si dice anche che il gruppo "...vanta già 67 iscritti tra i quali una sezione locale di una conosciuta associazione nazionale di consumatori". Pare che l'associazione di consumatori in questione sia la Federconsumatori di Salerno e non si capisce proprio perchè a Salerno i consumatori siano tanto attenti alle vicende del trasporto pubblico a Roma.

Le Frecce del mare si spuntano

14 agosto. A quanto pare, le tanto decantate veltroniane Frecce del mare sarebbero in difficoltà; tutti gli undici treni sono stati ritirati dalla circolazione per motivi di manutenzione ordinaria, dicono all'ATAC; alla faccia della manutenzione ordinaria, diciamo noi. Corre invece voce che le frecce soffrano di gravi difetti alla struttura, rotture, cricche o simili. Non sarà per caso una conseguenza di aver fatto svolgere ai treni un tipo di servizio per il quale non erano previsti? Sulla Roma-Lido sono intanto ricomparsi i treni Fiat, orgoglio e vanto dei nostrani idioti sottosviluppati (quelli che scarabocchiano i treni, se qualcuno non lo capisse).

Non sono affari nostri, ma...

10 agosto. Da una pubblicazione che si chiama iBinari+CityRailways (il titolo è tutto un programma).

Tra le tante critiche che sono piovute sul Civis, quella che possa essere "sismogenetico" potrebbe apparire un azzardo estivo. La denuncia mossa dal presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Enzo Boschi, riguarda i microtremori che il transito delle vetture potrebbero generare e i loro possibili effetti sulle strutture medioevali del centro storico di Bologna con particolare riferimento alla Garisenda e alla torre degli Asinelli.

Vorremmo chiedere al Boschi, che fin qui ci era noto per essere un esperto di vulcani e simili, come mai sarebbe il Civis a demolire Bologna e non un altro qualsiasi mezzo gommato di trasporto urbano, ad esempio uno dei tanti filobus articolati che circolano. Misteri dei vulcanologi.

Ancora sul progettando tram

6 agosto. Dal collega Donzelli riceviamo e pubblichiamo.

Il tracciato del Tram della Musica, insieme agli altri progetti tramviari dell'attuale amministrazione comunale, è stato presentato alle Associazioni dei Consumatori (e l'UTP-Assoutenti c'era, in persona di Donzelli, Bariletti e Gallico, mentre Omar Cugini NON C'ERA, perché la sua non è un'associazione di consumatori) in un incontro tenutosi presso l'Assessorato alla Mobilità.
Le varie ipotesi tramviarie sono ancora allo studio e i tracciati non sono compiutamente definiti, per cui ancora non sono in grado di anticiparne tutti i contenuti. Ci sono comunque quattro sistemi con percorsi a doppio anello più una circolare vera e propria.
La gestione di questi sistemi, simili più alle linee I/II dell'AATM (poi 26/27) che non ai vari neri/rossi, lascia perplessità, comunque l'importante è fare i binari, poi si possono gestire anche in maniera radiale (il 23 è già espressamente previsto).

Non vogliamo entrare in polemiche e liti. Cugini e Donzelli sono entrambi nostri colleghi, ognuno con i propri pregi e difetti. Circa il tram, stiamo affacciati cioè a vedere quello che succede.

L'itinerario della progettanda linea tramviaria

5 agosto. Sembra, da "Il mondo dei treni", che l'itinerario del progettato tram sarebbe il seguente: p. Risorgimento-v.le Angelico-ponte della Musica-v. G. Reni-Auditorium-v. G. Del Monte-v. F. Civinini-v. L. Luciani-v.le B. Buozzi (lato Belle Arti)-v. Flaminia-ponte Matteotti-v.le delle Milizie-p. Risorgimento.

Già questo itinerario mostra il dilettantismo con il quale si parla - dire "si progetta" è ancora prematuro - di questa linea. Per raggiungere piazza Risorgimento le due linee, giacchè di circolare si tratta e si spera sia a doppio binario (ma sarebbero capaci anche di pensare al binario unico, come quando volevano dirottare i tram in villa Borghese per evitare via Aldrovandi), dovranno transitare entrambe in via Ottaviano; indicando con X e Y i numeri che assegnerebbero alle linee, un utente posto ad una fermata in via Ottaviano si vedrebbe passare davanti, provenienti da piazza Risorgimento, la X e la Y dirette entrambe al Flaminio, ma una via ponte della Musica e l'altra via ponte Matteotti; mentre sull'altro binario vedrebbe ancora le X e Y dirette a piazza Risorgimento, ma provenienti l'una dal Flaminio via ponte Matteotti e l'altra via ponte della Musica.  Torniamo al sistema dei doppi anelli, come per le linee 31 nero e 31 rosso del 1916; ma allora il tram era l'unico mezzo di trasporto ed era diversamente considerato, ora i romani si sfogherebbero con una serie di colorite espressioni.

Oltre a ciò, dove metterebbero i binari a piazza Risorgimento per il capolinea delle X e Y in un senso e nell'altro?

Una osservazione. I ponti di Roma hanno avuto fin'ora nomi di antichità classica o rinascimentale, nomi di re e di principi, nomi di personaggi illustri: è mai possibile che per il nuovo ponte si debba scegliere l'insulso nome di ponte della Musica? Ci viene in mente ciò che accadde anni fa, quando nella generale* commozione e cordoglio per la morte del cantante Battiato, gli si voleva intitolare l'auditorium allora in costruzione!

Una correzione. Il collega Ferruti ci corregge: era Battisti, non Battiato.

*  Commozione e cordoglio di tutti tranne che del sottoscritto, al quale di Battiato non fregava proprio niente.

Un buona notizia, anzi ottima

4 agosto. La gara per la metro D è temporaneamente sospesa. La nostra ignoranza non ci ha permesso di approfondire, nel profondo burocratese dei vari comunicati, i veri motivi di questa faccenda, ma la cosa ci fa piacere, anzi ci riempie di gioia facendoci sperare che questa ennesima offesa a Roma sia, per lo meno, procrastinata. Ecco un estratto dal comunicato di Roma Metropolitane.

Con una ulteriore missiva indirizzata al Sindaco in data 29 luglio 2010, l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture ha reiterato le perplessità, già espresse in una precedente nota del giugno scorso puntualmente controdedotta* da Roma Metropolitane, sullo schema di project financing della linea D della metropolitana di Roma, deliberato dal Consiglio Comunale nel gennaio del 2005.
L’Autorità ha evidenziato, come, a suo avviso, tale procedura sia accompagnata da consistente aleatorietà tanto da farne dubitare il vero interesse pubblico...
Il Consiglio di Amministrazione di Roma Metropolitane, riunitosi quindi in seduta ordinaria il 3 agosto 2010, si è visto costretto a deliberare la sospensione temporanea della gara in atto.

* Chissà come si fa a controdedurre una nota.

Roma punta sul tram... (potrebbe essere un proclama di Veltroni)

2 agosto. Infatti, finora si è visto. Ma ecco cosa troviamo in Trasporti e mobilità (28 luglio).

Roma punta sul tram. Se il ritorno del tram 2 segna il nuovo look di piazzale Flaminio, si pensa di riattivare la linea 3 e sul tram 8 il sindaco Gianni Alemanno annuncia una consultazione cittadina: allo studio è infatti il prolungamento fino a Botteghe Oscure e dunque il cambiamento del capolinea che dovrebbe traslocare da largo Argentina.

Lasciamo perdere il look di piazzale Flaminio e osserviamo invece che lo spostamento del capolinea della linea 8 a via delle Botteghe Oscure segna l'abbandono definitivo del prolungamento a Termini. Questa è la verità che è allo studio. Che cosa ci sia poi da consultare per una tale quisquilia, Alemanno dovrebbe spiegarcelo; perchè non ci consulta invece sul ripristino del tram sulla 3? Ma si seguita:

Oggi si è iniziato da piazzale Flaminio che torna ad avere il tram 2, nuovo, moderno, e soprattutto con un percorso a misura d'uomo... La linea tranviaria nuova va da piazza della Marina a Piazzale Flaminio che si apre sulla Porta del Popolo.

Il tram 2 non è nuovo perchè già c'era prima, è stato solo spostato il capolinea di qualche decina di metri e per costruire 300 metri di doppio binario ci hanno messo un anno (ma era stabilito nel cronoprogramma, che è stato rispettato e questo è l'importante); che significa poi "moderno"?  (perchè, prima era antico?); il tram 2 è adesso "a misura d'uomo" (ma qualcuno sa esattamente cosa significa questa fregnaccia?); anche la linea tramviaria, oltre il tram, è nuova perchè va da piazza della Marina a piazzale Flaminio (e prima dove andava?). Seguono altre sciocchezze, come l'aver aumentato da 15 a 18 i cicloposteggi (una nuova e moderna parola): ma sai ai romani quanto gliene frega di avere tre cicloposteggi in più!

Chiude in gloria il Tabacchiera, parlandoci del ripristino del tram 3:

E nell'ottica di puntare sul tram per la mobilità cittadina non inquinante e soprattutto che fluidifica il traffico Tabacchiera ha spiegato che "la questione del ripristino del tram 3 c'è stata sottoposta da poco e entro settembre capiremo se ripristinarlo o meno, ritengo di sì".

Il tram si scopre non solo non inquinante, ma anche fluidificante. Ma a chi è stata sottoposta da poco la questione del tram 3? Come "da poco", se sono anni che se ne parla? Menomale che lui ritiene di ripristinarlo; se lo ritiene lui...

Comunque, tutto il comunicato ci ricorda il proclama emesso da Veltroni al ripristino del servizio per Pantano, quando ci voleva far credere di aver aperto una nuova linea.

Allora, sul nuovo ponte installano il binario?

31 luglio. Sul progetto tramviario sotto segnalato, il nostro Alemanno ci fa sapere che...

La conclusione dei lavori per la realizzazione del Ponte della Musica, l'infrastruttura che unisce via Guido Reni alla zona del Foro Italico, è prevista tra circa 8 mesi.... Si tratta di un'opera dal grande valore tecnologico ed architettonico. Faremo passare un tram su questo ponte.

Se è vero che intendono instradare una linea tramviaria sul ponte, durante la costruzione dovranno installare i binari. Se non lo faranno, come è molto probabile (e dopo ci racconteranno che il binario è previsto in un secondo tempo, secondo il cronoprogramma... bla... bla), saremo di fronte ad una ennesima promessa non mantenuta.

Un progetto tramviario

30 luglio. Da "Trasporti e mobilità" del 30 luglio; riportiamo integralmente la notizia.

Un nuovo ponte sul Tevere riservato a pedoni e trasporto pubblico, nello specifico una linea di tram che collega Prati all'area dell'Olimpico per proseguire verso viale Regina Margherita. Ad annunciare la novità, ieri, è stato il sindaco Gianni Alemanno durante un sopralluogo ai cantieri del Ponte della Musica (l'apertura è prevista a primavera 2011), l'infrastruttura progettata alcuni anni fa per collegare l'Auditorium con l'area del Foro Italico.

"C'è un progetto nel Piano regolatore e in quello strategico della Mobilità Sostenibile - ha detto il Sindaco - per una linea tramviaria circolare". A conferma di quanto anticipato da Alemanno, i lavori in corso sul ponte che prevedono il sedime per le rotaie del futuro tram. "Questo progetto - ha aggiunto - sarà importante non solo per le Olimpiadi del 2020 ma anche per il quartiere Flaminio dove ci sono molte ex caserme dismesse che devono essere riqualificate". Il percorso della nuova tramvia, infatti, prevede il passaggio anche su Guido Reni e nella zona delle ex caserme.

Il progetto della tramvia circolare trae origine dal "Piano Urbano Flaminio-Foro Italico" recepito poi dal Piano Regolatore Generale del Comune e lo studio della futura tramvia è in corso negli uffici dell'Agenzia Roma Servizi per la Mobilità in un più ampio ragionamento sulla rete tram-viaria della città. In questo scenario si inserisce anche l'intervento di riqualificazióne della linea 2 che proprio oggi, dopo un anno di lavori, verrà inaugurata con il suo nuovo capolinea di via Flaminia all'incrocio con piazzale Flaminio.

Stiamo a vedere, dopo le innumerevoli promesse veltroniane... Stiamo comunque in attesa delle prime proteste di residenti, commercianti, idioti, imbecilli e simili, con ben orchestrate e democratiche manifestazioni di piazza contro il tram.

Manifestazione per il ripristino del tram sul 3

30 luglio. Lo scorso 28 si è tenuta a piazzale Flaminio una manifestazione della ADP, Associazione dei pedoni, per chiedere il ripristino del servizio tramviario sulla linea 3. Ma altro ci vuole: lì non c'è niente da fare, in viale Carlo Felice, sul binario esistente, il tram non può passare e la costruzione di un altro binario sarà, come al solito, rimandata a data da stabilire. D'altra parte, quegli ottusi del municipio II si oppongono alla svolta a sinistra su via Emanuele Filiberto del tram proveniente da via Labicana. Con 300 metri di binario in viale Manzoni il problema si risolverebbe, ricalcando la tratta percorsa dal tram dei Castelli, fino all'intersezione con via Principe Eugenio e via di porta Maggiore.

Ci risiamo con le funivie

29 luglio. Se qualcuno pensa che le funivie o teleferiche veltroniane [1] [2]  fossero state definitivamente accantonate, si sbaglia. Ecco infatti cosa si legge su "Il Tempo" del 17 u.s.:

...nuovi progetti e infrastrutture per la mobilità, come la conclusione dell'iter per la realizzazione della funivia che porterà turisti e romani dalla Magliana (Villa Bonelli) a San Paolo «sorvolando» il Tevere.

Meraviglioso, ci risiamo.

Svio metro B

28 luglio. Oggi, nel tardo pomeriggio, si è avuto uno svio, volgarmente detto deragliamento, sulla metro B presso Laurentina. Nessuna notizia sulla stampa, segno che il degrado della metro B è tale che uno svio non è considerato evento degno di segnalazione.

Fermata Chiesa Nuova (Metro C)

23 luglio. E' ufficiale: la fermata Chiesa Nuova della futuribile Metro C è stata soppressa. Con un gran balzo, gli utenti passeranno da largo Argentina a San Pietro e se qualche incauto pedone si troverà, per esempio, a largo Tassoni, sarà invitato ad una salutare passeggiata a piedi per accedere alla tecnologicamente avanzata metropolitana.

Una aggiunta del collega Ziccardi. - Poichè anche ARGENTINA è stata da tempo soppressa (sempre per i soliti pseudomotivi) il "gran balzo", edizione attuale del "gran tour", è soltanto da VENEZIA a SAN PIETRO, quasi a simboleggiare l'unione intima tra il potere civile e quello religioso! Non è molto, solo Plebiscito, Argentina, corso Vittorio, un ponte e poco più! I pellegrini che hanno fatto la "francigena" o il "camino" ce la possono anche fare!

Da "Il Tempo" ricaviamo quanto segue.

La prima tratta della metro C ad entrare in funzione sarà quella di Pantano-Centocelle, a fine 2011, mentre i primi treni correranno da Pantano a San Giovanni nel 2013 e fino al Colosseo nel 2015. «Ora - ha sottolineato Alemanno - tutti i lavori possono procedere per i prossimi 5 anni, fino alla fermata Colosseo, mentre ora iniziamo a lavorare per la tratta T2 che arriva fino a piazzale Clodio».

A fine 2011 si potrà pertanto percorrere, con la metropolitana, la tratta che fino al luglio 2008 era percorribile con la ferrovia Roma-Pantano; con la differenza che mentre allora si poteva andare da Pantano a Roma e viceversa, adesso bisognerà cambiare a Centocelle, probabilmente utilizzando gli autobus visto lo stato di dilabenza della tratta ferroviaria restante; al Colosseo ci arriveremo nel 2015 e non nel 2016 come prima detto (ma tanto è uguale, dato che chissà quando ci arriveremo). Dopo un discorso un po' nebuloso sulla fermata Risorgimento che, come dice il Bortoli, è attualmente in programma (che vuol dire?), il nostro Marchi chiude in bellezza, ricordando come

...l'intera linea venga costruita in Italia, dai treni alla tecnologia applicata che vedrà per la prima volta treni guidati senza autista e tramite wi-fi.

Vorremmo far presente al Marchi che chi porta un treno non è di norma chiamato autista, questo termine essendo riservato ai conducenti di mezzi gommati. Circa poi la guida dei treni tramite Wi-Fi, bah! si guideranno da una di quelle trappole per le quali oggi il pubblico impazzisce.

Monorotaie, che passione!

16 luglio. Pare che già da tempo all'ordine degli ingegneri si sia sviluppata una (insana) passione per le monorotaie; ecco di cosa si sono occupati alla riunione mensile plenaria della commissione trasporti (e figuriamoci quello che si saranno detti ad altre riunioni, non mensili e non plenarie).

In data 12 Luglio 2010 presso i locali dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Roma si è svolta la riunione mensile plenaria della commissione trasporti...

1) Esame, discussione e sintesi finale del lavoro svolto dal Gruppo di Lavoro "Approfondimento di due tracciati di Monorotaia".

La fase di studio ed elaborazione dei documenti relativi all’approfondimento, affidato al Gruppo di Lavoro all’uopo costituito, è da considerare conclusa con la presentazione in Commissione Plenaria dei risultati scaturiti dall’attività posta in essere dal Gruppo stesso.

In relazione al primo tracciato, Montesacro/Cinecittà/Eur, il lavoro presentato all’attenzione della Commissione presenta le caratteristiche di uno studio preliminare su un tracciato di base già definito dal Corridoio della Mobilità ed ipotizzato, nella versione in modalità monorotaia, dalla Monografia dell’Ordine del 2008: la documentazione definita consiste in una relazione sulla parte infrastrutturale ed una rappresentazione in slides power point; è stata anche predisposta un’ipotesi di scaletta relativa agli interventi espositivi delle parti trasportistiche e dell’analisi dei costi. Le relazioni che accompagneranno l’illustrazione delle slides dovranno essere consegnate per la prossima riunione. In questa riunione verrà anche definito il taglio da dare al Convegno di presentazione nonché la data presumibile e la Sede.

In relazione al secondo tracciato Eur/Fiumicino viene presentato un lavoro il quale, a differenza del precedente, non si espande con l’esame dettagliato dei diversi fattori, ma si caratterizza con ulteriori elementi di approfondimento rispetto alla Monografia del 2008 e sarà, comunque, fornito da una stima dei costi ed un analisi di esercizio.

ecc. ecc. In questa magniloquente prosa non si capisce molto, in verità, ma sembra di poter evincere che costoro si agitano per proporre delle monorotaie, chissà di che tipo, per risolvere il problema del trasporto pubblico romano. Ma sentite poi cosa si raccontano nelle "Varie ed eventuali".

Viene affrontato il tema della migliore Sede da scegliere per il Convegno di presentazione dell’approfondimento dei due tracciati di Monorotaia. Nasce un vivo dibattito tra i presenti sulla opportunità di una scelta di una sede “Tecnica” piuttosto che una Sede più “Politica”. Il Presidente invita tutti i presenti ad una più approfondita riflessione e rinvia ogni decisione alla prossima riunione.

Evidentemente è più facile parlare di sedi per il convegno, anzichè di monorotaie (anche perchè il tema richiederebbe una conoscenza abbastanza approfondita dei problemi del trasporto pubblico, di quello romano in particolare...). Chissà poi cosa è una sede tecnica e in cosa si differenzia da una sede politica; forse la prima è, che so io, un'officina e la seconda per esempio la sede di un partito. Fa bene il presidente ad invitare i presenti ad una più approfondita riflessione.

Comunque, non ci preoccupiamo eccessivamente, visto che l'interesse per la monorotaia è emerso nel 2007 e in tre anni non se ne è fatto niente; siamo certi che la cosa si risolverà nel modo usuale in  cui si risolvono queste iniziative: il convegno di presentazione si esaurirà nella proiezione di un enorme numero di slides di perfettissima esecuzione (in Power Point, come specificato nella relazione), accompagnata dalla distribuzione di carte che nessuno leggerà e dalle usuali chiacchiere e dopo un po' di monorotaie non si parlerà più. Ma certamente per spingersi verso la progettazione di nuovi e più tecnologicamente avanzati mezzi di trasporto.

Per parlare seriamente: auspichiamo che a nessuno dei nostri amministratori venga in mente di dar ascolto a simili baggianate.

Addenda. Il collega Donzelli ci informa che in una riunione all'assessorato, l'altro giorno, hanno dichiarato di tenere in grande considerazione le monorotaie. Ci sarebbe da chiedersi su quale base questi signori (si fa per dire) tengano "in grande considerazione" le monorotaie; siamo sicuri che non sanno nemmeno cosa è e come è fatta, una monorotaia. Ma poi, quale monorotaia? Quell'aborto di Translohr con tutte le limitazioni e gli aggravi finanziari che si è visto portarsi dietro? O pensano ancora all'Allweg degli anni Cinquanta? Alla Schwebebahn di Wuppertal? Alle monorotaie che costruiscono in Giappone? Ma forse pensano al sistema Larmanjat con trazione a cavalli.

Addenda 2. Volete vedere quali castronerie quelli dell'ordine degli ingegneri pretenderebbero di installare a Roma? Guardate qui:*

 http://www.ording.roma.it/notizia.aspx?id=5789

e, se non è abbastanza, guardate l'opinione espressa dal comune nel settembtre dell'anno scorso:

http://www.ilgiornale.it/roma/una_monorotaia_togliatti_cosi_miglioreremo_viabilita/18-09-2009/articolo-id=383701-page=0-comments=1

Pur essendo convinti che questa storia delle monorotaie finirà a p*, e non potrebbe essere altrimenti vista l'assurdità dei progetti di quelli dell'ordine degli ingegneri, c'è da preoccuparsi.

* Nota. - Tra le varie perle che disseminano i dotti documenti ai quali si rinvia, segnaliamo quella di pag. 65 dell'all. 2, dove in una tabella si legge: rivoluzioni per minuto 0,3290 rpm. Uno potrebbe pensare che si riferiscano alle rivoluzioni, per es. a quella francese o a quella russa, e potrebbe chiedersi cosa abbiano a che fare le rivoluzioni con le monorotaie. In realtà, gli eruditi estensori del documento hanno tradotto letteralmente il termine inglese revolution per minute che si abbrevia rpm e che in italiano si traduce di solito con giri al minuto e si abbrevia (non molto correttamente) con g/m; da ciò si vede chiaramente l'origine del dotto allegato. Lo stesso valore 0,3290 è poi ridicolo, vorrebbe dire che il motore (se a questo si riferiscono, perchè non si capisce) fa un terzo di giro al minuto!

Verso la chiusura della Roma-Viterbo ex SRFN

5 luglio. Preoccupanti sintomi per il futuro della tratta Civitacastellana-Viterbo della linea Roma-Viterbo ex SRFN; sono state soppresse alcune corse e voci di corridoio ne danno per scontata la chiusura dell'esercizio ferroviario. La cosa, in verità, non ci sorprende affatto, viste le caratteristiche del tracciato e il traffico che interessa la tratta in questione. Anche la restante parte della linea, da Roma a Civitacastellana, escludendo la prima tratta che oramai porta quasi esclusivamente traffico urbano, è destinata, in un futuro non immediato, alla chiusura, a meno di una improbabile completa ricostruzione del tracciato, di difficile e costosa realizzazione.

Ci piace, in ogni caso, ricordare le roboanti dichiarazioni di imminente ammodernamento della linea anche in vista della costruzione di un aeroporto a Viterbo, rilasciate nel settembre del 2008 da tale Dalia, allora assessore regionale ai trasporti, anzi, secondo il Dalia, a metà 2010, cioè oggi, avrebbe potuto essere già in funzione il detto aeroporto, con tanto di collegamento ferroviario ad alta velocità: un'ora e dieci minuti da Roma p.le Flaminio a Viterbo.


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rev. 04/01/20