tram e trasporto pubblico a Roma

La rete tramviaria dei Castelli romani

Lungo la via Appia fino a Velletri e Lanuvio

 

Il collegamento a Velletri
L'avvio del servizio da Roma a Velletri; la diramazione per Lanuvio
La rete dei Castelli nel 1920

Il collegamento a Velletri

Anche se nel suo progetto iniziale la rete dei Castelli dovrebbe essere costituita dalle linee aperte all'esercizio entro il 1907, ossia dalle Roma-Grottaferrata, Frascati-Squarciarelli-Marino, Marino-Albano-Ariccia-Genzano e dalla diramazione per Valle Oscura con la funicolare per Rocca di Papa, tuttavia il Consiglio provinciale di Roma già nell'aprile del 1901, nella concessione dei terreni per le prime linee, impegna la STFER alla presentazione di un progetto per il prolungamento della tramvia da Genzano a Velletri.

In realtà Velletri, pur risultando isolata dalla rete dei Castelli, già dispone di un collegamento con Roma attraverso la ferrovia che arriva a Segni e che si collega con la Roma-Napoli via Cassino e proprio la presenza di questo collegamento ferroviario rende facilmente prevedibile che un collegamento tramviario tra Velletri e Genzano per un itinerario verso Roma attraverso Marino e Grottaferrata avrebbe ben poche possibilità di non essere passivo; si tenga conto, infatti, che la durata del viaggio da Velletri a Roma sarebbe di circa due ore e mezzo a causa della limitata velocità dei mezzi, delle numerose fermate e degli incroci regolati dal primitivo sistema di segnalazione adottato. Oltre ciò, la tratta Genzano-Velletri lungo la via Appia, di 11,5 Km, avrebbe un apporto di traffico, ancorché modesto, dalla sola cittadina di Lanuvio, peraltro abbastanza distante dalla via Appia.

Una iniziativa locale per un collegamento con Genzano si era già avuta a Velletri con l'incarico dato dal comune a certi ingegneri Tosi e Medina per lo studio di una linea ferroviaria da Genzano, piazza del Plebiscito, a porta Romana a Velletri, con un tracciato in sede propria che sarebbe risultato lungo circa tredici chilometri; il costo preventivato, tra costruzione della linea e materiale rotabile, fece abbandonare l'idea della linea, che d'altronde non avrebbe migliorato gran che il collegamento con Roma attraverso la rete tramviaria, anzi vi avrebbe aggiunto la necessità del trasbordo a Genzano.

Dovendo onorare l'impegno preso nel 1901, alla STFER non resta che por mano al progetto del collegamento tramviario tra Genzano e Velletri al quale associa però una nuova linea lungo la via Appia tra Albano e Roma, oltre ad una diramazione per servire il centro di Lanuvio, realizzandosi in sostanza una seconda parte della rete dei Castelli, con un collegamento diretto Roma-Albano-Ariccia-Genzano-Velletri e diramazione per Lanuvio. Ma la cosa non si annuncia semplice, in primo luogo per l'impegno finanziario per la società, visto che per le sole tratte di binario da realizzare si prevede una spesa di 1.100.000 lire (via delle Cave-Albano) e di 590.000 lire (Genzano-Velletri); la STFER chiede quindi un notevole contributo finanziario pubblico alla provincia di Roma ed ai comuni interessati, anche in vista dello scarso traffico che si prevede per la nuova linea. Tutto ciò avviene nel 1910, ma i primi accordi di massima sul collegamento erano già stati firmati l'anno precedente.


La linea STFER sulla v. Appia.

Sorgono in seguito numerosi problemi, primo tra i quali il sottopasso della ferrovia Roma-Albano, lungo la via Appia, di particolare difficoltà per l'insufficiente altezza del manufatto che non lascia spazio al passaggio delle vetture ad imperiale e si renderà necessario l'abbassamento di un paio di metri circa del livello della sede stradale in corrispondenza del sottopasso; la STFER si impegna, inoltre, ad eseguire a proprie spese i lavori che si sarebbero resi necessari a seguito di una eventuale elettrificazione della Roma-Albano (installazione di reti protettive e attraversamento della linea di alimentazione). Ma ancora: in uscita da Genzano verso Velletri il binario non può correre, se non a fronte di un maggiore onere finanziario, sulla strada esistente ed è necessario predisporre una variante per una strada laterale, in seguito denominata Appia Vecchia (da alcune parti si legge Appia Antica, con ovvia confusione delle località).

Già alla fine del 1910 si aprono i cantieri per la nuova linea, insieme ad alcuni lavori di ampliamento del deposito di via Appia, quali ampliamento delle rimesse, totale ricostruzione dell'officina, costruzione di un magazzino e ricostruzione della palazzina degli uffici, ritenuti necessari per il ricovero e la manutenzione dei rotabili che si sarebbero dovuti aggiungere al parco aziendale.


Velletri, p. Garibaldi.


Velletri, viale dei Volsci e via Ponte Rosso.

Le percorrenze chilometriche e il piano tariffario che avrebbero caratterizzato la rete dei Castelli dopo l'apertura della Roma-Albano-Velletri, secondo le previsioni della SFTER, sono riportati nello schema che segue.

percorso lungh. Km tar. ord. tar. rid.
I cl. II cl. I cl. II cl.
Roma-Grottaferrata-Marino-Albano 30,8 3,15 2,05 2,10 1,35
Roma-via Appia-Albano * 18,5 2,59 1,58 1,30 0,79
Roma-Grottaferrata-Marino-Albano-Velletri 46,4 6,50 3,97 3,25 1,99
Roma-via Appia-Albano-Genzano-Velletri * 30,4 4,20 2,57 2,10 1,28
* Dati di previsione elaborati dalla STFER.

L'avvio del servizio da Roma a Velletri; la diramazione per Lanuvio


Roma, v. Principe Umberto, 1912 c.

Il 2 marzo 1912 ha luogo una corsa inaugurale da Roma ad Albano, mentre il 4 successivo è aperta all'esercizio la linea da via delle Cave ad Albano, che risulta lunga 18,8 Km. In partenza dall'innesto sulla linea per Grottaferrata, in corrispondenza dell'attuale piazza Cesare Cantù, il binario passa inizialmente a destra dell'attuale via Appia, transitando in località Cessati Spiriti e tornando sull'Appia in località Acqua Santa; seguono le località Quarto Miglio e Appia Pignatelli ed un breve tratto in sede propria, lungo circa 2000 metri, per il sovrappasso ferrovia per Velletri e Segni presso Santa Maria delle Mole; si transita a Capannelle, dove in seguito sarà costruito l'ippodromo, a Tor di Mezza Via, a Ciampino e a Capanne di Marino; infine, superata la lunga tratta in forte pendenza di Frattocchie, la linea giunge ad Albano, dove si innesta con la preesistente linea proveniente da Marino. Il tram Roma-Albano impiega circa un’ora all’andata e 57 minuti al ritorno, passando, con una pendenza media del 50‰, da 180 metri di altitudine a 384 metri al raddoppio di precedenza di Albano.

Simultaneamente alla costruzione del nuovo collegamento è completato l'ampliamento del deposito di via Appia in Roma con la costruzione del secondo capannone di ricovero e delle relative officine: Sono anche aggiunte alla linea due sottostazioni di alimentazione, una adiacente al deposito e l'altra ad Albano.

Secondo la stampa dell’epoca, "...quando alle 17 apparve spuntare dal fondo della via Appia il tram inaugurale, il concerto municipale intonò la sua marcia, la popolazione accorse numerosa applaudendo festante...". Tra i presenti all’inaugurazione del servizio vi era l’ing. Mario Urbinati, quello che successivamente avrebbe legato il suo nome alle motrici urbane articolate. Furono anche effettuate corse dirette da Roma (piazza Venezia) ad Albano sul percorso circolare Roma-Grottaferrata-Marino-Albano-Roma che, sembra, irritarono parecchio i sindaci di Genzano ed Ariccia, cittadine escluse da tale servizio, che per protesta non parteciparono alla cerimonia del giorno 5 per l'inaugurazione della linea; l'oggetto del contendere era essenzialmente il capolinea di piazza Venezia per le corse Roma-Albano, quando le analoghe Roma-Genzano dovevano contentarsi della stazione Termini.

Per la Genzano-Velletri, essendo stata nel frattempo iniziata, con il concorso della STFER, la costruzione della nuova strada che oggi fa parte della via Appia Nuova, si decide di soprassedere alla sede propria e di attendere la fine dei lavori stradali per installare il binario in sede promiscua. La tratta da Genzano a Velletri è quindi aperta all’esercizio l'anno successivo, l'11 settembre 1913; risulta lunga 10,6 Km e segue costantemente la via Appia mantenendosi sulla destra; transita per le località Fornaci, Pilara, Faiola e giunge ad Acqua Lucia, dove è costruita una rimessa per la piccola manutenzione e il ricovero del materiale interessato alle prime ed ultime corse sul tronco; seguono Aria Fina, Madonna degli Angeli, Ponte Rosso e si giunge al capolinea di Velletri, nella piazza Garibaldi dove è stata costruita una stazione terminale con pretese architettoniche.

La tratta è inaugurata da un treno speciale in partenza da Roma alle 9 e 30; il 16 settembre la STFER riceve un telegramma di plauso da parte degli onorevoli Giolitti, Battaglini e Ferri per l’ottimo servizio svolto sulle linee dei Castelli.

Tre anni dopo, il 6 luglio 1916, è aggiunto alla rete dei Castelli l'ultima tratta, con l'apertura della breve diramazione per Lanuvio che si distacca dalla Genzano-Velletri al 31° chilometro della via Appia, all'incirca a metà strada tra Genzano e Fornaci. La diramazione per Lanuvio è lunga 2,670 km e si svolge, tranne un tratto iniziale in uscita dalla stazione del bivio, in sede propria laterale alla strada comunale. Allo stesso tempo è raddoppiato il binario da porta S. Giovanni al vicolo delle Cave


Sull'anello capolinea di Lanuvio.

La rete dei Castelli nel 1920

Il servizio sulla rete, già nel 1920, è intenso specie nei giorni festivi, quando il tram è molto utilizzato per le gite fuori porta; da Roma a Velletri via Albano-Ariccia-Genzano si hanno nove coppie giornaliere di treni classificati diretti, senza fermate tra porta S. Giovanni ed Ercolano, alle quali si aggiungono tre coppie di omnibus delle quali una festiva.


Al capolinea di Frascati, 1912.

Ancor più significativo, per capire l’utilizzazione delle linee, è l’orario della Roma-Grottaferrata-Marino con cinque coppie feriali e nove nei giorni festivi, mentre la Roma-Albano-Marino dispone di quattro coppie feriali alle quali se ne aggiungono altre cinque nei giorni di festa. Si hanno i servizi Roma-Grottaferrata-Frascati con dieci coppie di treni feriali ed il servizio detto intercastellare Frascati-Genzano-Velletri con nove coppie. La diramazione per Lanuvio è servita da dieci coppie giornaliere di treni Genzano-Lanuvio e da altrettante locali bivio Lanuvio-Lanuvio. Infine, la funicolare di Rocca effettua una quarantina di corse giornaliere, delle quali buona parte in coincidenza con i treni alla stazione di Valle Oscura.


Frascati [21]. Nell'immagine a destra il capolinea è già stato spostato dalla posizione di origine e si nota il segnale a dischi.


Grottaferrata bivio. Poggio Tulliano, 1932.


Bivio per Valle Violata e capolinea di Valle Oscura.


Ad Albano, Ariccia e Genzano.

Con la diramazione per Lanuvio, la rete dei Castelli assume la configurazione che, salvo piccole varianti di secondaria importanza, manterrà fino al 1932, anno nel quale verrà realizzato, sulla Marino-Genzano, lo spostamento del capolinea di Valle Oscura a Valle Vergine, circa un chilometro più avanti, con la costruzione di una nuova funicolare a trazione elettrica per Rocca, in sostituzione di quella preesistente ad acqua.

Rete dei Castelli, 1920

tratta lungh. imp. Km lungh. eserc. Km coppie corse
giornaliere
Roma-Frascati 18,195 22,656* 11
Grottaferrata-Albano 10,323 10,323 10
Valle Violata-Valle Oscura 2,890 2,890 21
Roma-Albano-Velletri 34,063 38,524* 12
Roma-Albano-Marino 9
Funicolare Valle Oscura-
Rocca di Papa
0,343 0,343 21
bivio Lanuvio-Lanuvio 2,670 2,670 22
* Compresa la tratta urbana Roma-via delle Cave (Km 4,461).

Altri dati:

Immagini addizionali


Home Page presentazione rete dei Castelli

rev. D 18/05/18