tram e trasporto pubblico a Roma

Comunicati e simili, anno 2021

Comunicati, 2020

Sulla ferrovia ex Roma-Giardinetti: pubblichiamo anche se non siamo d'accordo sull'opportunità di mantenere in esercizio la linea.

I brani presentati in carattere corsivo sono liberi commenti del webeditor.

27 maggio. Da CeSMoT, solita Giardinetti.

Comunicato Stampa - Ferrovia Roma Giardinetti. Bene le verifiche in corso ma futuro linea resta incerto. Apprendiamo con soddisfazione che in questi giorni ATAC sta svolgendo delle prove / verifiche lungo la tratta Centocelle - Giardinetti della ferrovia Roma - Giardinetti, da anni vergognosamente sospesa proprio per volontà di ATAC e Regione Lazio. Tuttavia, come dice il proverbio, una rondine non fa primavera: in questi anni abbiamo ascoltato fin troppe chiacchiere sul futuro della linea, senza che si arrivasse mai a qualcosa di concreto. Lo stesso faraonico PUMS lascia aperti fin troppi dubbi sul futuro della ferrovia. Appare evidente che finora nessuno voglia prendersi la responsabilità di decidere il futuro di questa linea, preferendo avventurarsi in demagogici progetti. Oltretutto riteniamo che non debba essere ATAC a gestire in futuro la linea, visto che in questi anni l'azienda è riuscita ,complice l'inerzia della regione Lazio, ad affossare le tre ferrovie ex concesse. Continuiamo ad attendere, come CeSMoT, che qualcuno decida di metterci la faccia definendo chiaramente il futuro della linea, anche perchè, con l'attuale parco mezzi disponibile, la riapertura della tratta Centocelle - Giardinetti, seppure doverosa, in assenza di progetti per il futuro, non faccia altro che prolungare l'agonia della linea, privando i cittadini di una infrastruttura strategica ed ecologica. Omar Cugini, Presidente. 

24 maggio. Roma-Giardinetti: Gualtieri ascolti il territorio, serve soluzione immediata per mobilità del versante Casilino.

"Il candidato a Sindaco del centrosinistra Roberto Gualtieri ascolti la voce dei cittadini, comitati e associazioni del versante Casilino, diversamente dall’Amministrazione uscente, che da tempo chiedono, prima ancora della tranvia Termini-Giardinetti-Tor Vergata, l’immediata riattivazione dell’esercizio della tratta Centocelle-Giardinetti dell’attuale ferrovia ex-concessa Roma-Giardinetti. Secondo quanto ratificato dall’Assemblea Capitolina lo scorso giugno, con l’approvazione all’unanimità della mozione 60/20, avallato dalla Regione Lazio, resasi disponibile a riaprire la linea in via transitoria (nota 1)."
È quanto riferisce in una nota l’Associazione TrasportiAmo, aderente all’ORT-Osservatorio Regionale sui Trasporti, insieme a Legambiente Lazio e ad altre realtà. La scelta dello scartamento e dell’itinerario, il progetto, nel suo insieme, affascinano ma fino a un certo punto. Il popoloso quadrante ora ha bisogno di risposte immediate, rispetto alle ataviche carenze infrastrutturali, all’esigenza del distanziamento fisico e alle criticità della Metro C, incapace a soddisfare la domanda di mobilità: per via della frequenza treni e dell’attestamento a San Giovanni. Condizioni che influiscono negativamente sulla qualità del servizio e della vita dei pendolari. La riattivazione della tratta ferroviaria fino a Giardinetti, 3 chilometri in tutto, rappresenta un’alternativa valida e sostenibile (nota 2). Permette di raggiungere il nodo di Termini in meno tempo, di alleviare i carichi con la Metro A al nodo di San Giovanni, di arrivare direttamente ai presidi sanitari presenti lungo la Casilina, di creare un vero nodo di scambio con la Metro C stessa e, infine, di eliminare i bus sostitutivi. E sì perché mentre teniamo chiusa la ferrovia paghiamo il servizio sostitutivo, poco capiente e inquinante: tutto il contrario dei principi della green economy o della transizione ecologica (nota 3). La linea sospesa è perfettamente funzionante, serve poco per rimetterla in piedi. Anche perché nel recente passato sono stati spesi soldi, pubblici, per la sua manutenzione e la messa in sicurezza degli attraversamenti stradali. La stazione di Giardinetti è pressoché nuova, costata circa 4 milioni di euro. Siamo d’accordo con Gualtieri sulla necessità di portare a compimento l’ampliamento della rete tranviaria (nota 4), ma sulla Giardinetti gli sconsigliamo di sentire campane stonate e forvianti. Per cui ci rendiamo fin da subito disponibili a un confronto, serio, insieme ai cittadini e a tutte le realtà che si battono per questa causa, onde gli aspetti significativi di questa travagliata vicenda.

Nota 1. Almeno a chiacchiere.
Nota 2. Ahi, non ci avventuriamo nel sostenibile, altrimenti entrano in gioco anche l'eco-sostenibile e il diversamente-sostenibile (e attenzione a non cadere nell'omotranschecacchiofobia); non dimentichiamo che è imminente la transizione ecologica.
Nota 3. Appunto, lo avevamo detto, ma se si aggiunge la green economy è meglio.
Nota 4. Il dott. Gualtieri vorrebbe portare a compimento l'ampliamento della rete tramviaria? Si vede che questo ampliamento è stato già iniziato, se può essere portato a compimento, anche se nessuno se ne accorto.

19 maggio. Plauso scelta nuovo direttore ex concesse.

"Finalmente Atac SpA rende nota, nella giornata odierna, al termine di un’infinita gestazione durata mesi, la disposizione che conferisce all’ing. Alberto Vinci l’incarico di Direttore della Divisione Ferrovie (Roma-Lido, Roma-Viterbo e Roma-Giardinetti*) in sostituzione dell’ing. Giovanni Battista Nicastro. Nulla di personale con l’uscente, che resta, comunque, alla guida delle metropolitane e della rete filotranviaria, ma secondo noi era necessario un segnale di discontinuità ai vertici delle Ferrovie. È una scelta che va nella direzione che, con tutto l’ORT-Osservatorio Regionale sui Trasporti, stiamo propugnando da tempo, nella nostra interlocuzione con la Regione Lazio. Facciamo i nostri migliori auguri all’ing. Vinci, persona capace e disponibile, al quale chiediamo di riaprire un dialogo costruttivo con le associazioni e comitati dei pendolari, considerato il momento delicato delle ex-concesse, e di porre in essere ogni azione utile al fine di velocizzare le manutenzione al materiale rotabile, accelerare il processo di riattivazione della tratta Centocelle-Giardinetti**, secondo le volontà regionali, e dare nuovo corso alla conservazione e valorizzazione del patrimonio metroferroviario, partendo dal Polo Museale dell’Ostiense". È quanto riferisce in una nota l’associazione TrasportiAmo.

Plaudiamo pure e facciamo auguri, tanto plauso e auguri non costano niente. Quanto all'accelerazione del processo di riattivazione della tratta Centocelle-Giardinetti, sarà difficile, per il nuovo direttore, accelerare qualcosa che non esiste.

* Roma-Centocelle, anzi, Roma-Roma, visto che Centocelle sta a Roma.
** Accelerazione indispensabile in vista dell'imminente transizione ecologica.

4 maggio. Riunione in zoom.

Il giorno 5 p.v. si terrà una riunione in zoom sull'argomento Nuove filovie a Roma, a cura di UTP. Partecipare a tali consessi supera sia la pazienza che le modeste capacità informatiche del sottoscritto, ma chi volesse cimentarsi pare debba accedere a

https://us02web.zoom.us/j/84207898695?pwd=dTFPZVA2MlVpcEhGVDRXZWoyMUM1UT09

Buona fortuna, anche se installare nuove linee filoviarie a Roma è l'Utopia delle Utopie. E poi, scusate, non sarebbe nemmeno quello che ci servirebbe, ricominciare con sì ma senza fili, oppure con i fili ma senza pali e senza attaccarli alle mura, batterie no perchè si devono smaltire, diesel-elettrico per carità ci aumenta la CO2, allora idrogeno ma..., super capacitori che si caricano ai capolinea, altri mezzi a scelta purchè ecosostenibili ed ecocompatibili con l'imminente transizione ecologica. Ma peppiacere...

16 aprile. Roma-Giardinetti: il Campidoglio scappa da Regione e cittadini.

Oggi in Commissione Mobilità della Regione Lazio si parlava della riattivazione della tratta ferrotranviaria Centocelle-Giardinetti. E, amara sorpresa, Roma Capitale e Atac non si sono presentate (nota 1), nonostante l’invito del Presidente. È assurdo che, con l’esigenza di incrementare il servizio di trasporto in un quadrante, quello del Municipio 6, popoloso e deficitario, in cui è alta l’incidenza di contagi, l’assessore in primis abbia scelto di fuggire e sottrarsi dal confronto con Regione e Associazioni. È un atteggiamento irriguardoso verso le istituzioni e i cittadini e dimostra, ancora una volta, quanto l’Amministrazione che rappresenta è distante dalle problematiche del territorio. Infatti, non è un caso che sono rimaste disattese le mozioni sulla riapertura, votate dall’Assemblea Capitolina, una delle quali a firma mia, quella di giugno scorso. Nella commissione l’Assessore ai trasporti ha confermato, tramite un suo delegato, la disponibilità alla riattivazione e annunciato di aver richiesto ad Atac di quantificare il fabbisogno finanziario ed economico necessario per l’intero esercizio (nota 2). Ha inoltre aggiunto di voler predisporre nei prossimi giorni un sopralluogo sulla linea. La tratta Centocelle-Giardinetti è strategica e fondamentale (nota 3), lo dico da sempre, spero che Roma Capitale e Atac cambino atteggiamento per il bene della collettività.

Nota 1. Una saggia decisione, quella di Roma Capitale e ATAC: ci sono al momento problemi ben più gravi di un pezzo di binario arrugginito.
Nota 2. Finanza ed economia è bene siano dirette verso obbiettivi più essenziali.
Nota 3. Strategica e fondamentale per rompere le tasche a chi ha cose più importanti alle quali dedicarsi.

Non hanno ancora capito una cosa al riguardo: la Roma-Giardinetti è ciò che resta di una ferrovia regionale ex concessa, non di una tramvia municipale, pertanto la decisione di riaprirla o meno spetta essenzialmente alla Regione Lazio (S. Tassone).

23 marzo. Polo museale dei trasporti, il comitato: mobilitazione su facebook per riaprire i cancelli.

Al via da domani, martedì 23 marzo alle ore 12:00, la mobilitazione sul canale social Facebook #RiapriteilPolomuseale promossa dal Comitato, finalizzata a dare il necessario scossone per riaprire il magico e suggestivo sito dell’Ostiense. Che, oltre a scandire la storia centenaria dei trasporti metro-ferroviari capitolini e regionali, rappresenta un’officina di inclusione sociale, culturale e formativa. Lo riferisce in una nota il Comitato Polo Museale dei Trasporti. Cittadini, associazioni e comitati sono liberi di pubblicare, direttamente sulla pagina ufficiale del Comitato, il messaggio che riterrà più opportuno a sostegno di questa iniziativa: una poesia, un fotomontaggio oppure una propria immagine con il cartello #Riapriteilpolomusealedeitrasporti. Ci stiamo mobilitando per dare un presente e un futuro al Polo Museale, chiuso da marzo 2020, e ai rotabili storici, agli archivi e al verde che costudisce. La collettività deve riappropriarsi di questo spazio, perciò unitevi, siate numerosi, sprigionate la creatività e fate vostra questa battaglia.

P.S. - Ci scusiamo per il ritardo col quale è stata pubblicata l'importante notizia, ma siamo certi che la mobilitazione è pienamente riuscita e che gli pseudo responsabili si affretteranno a riaprire il polo...

12 marzo. Polo Museale Trasporti, il comitato: nessuna rassicurazioni [rassicurazione] in commissione, prosegue mobilitazione social.

I cancelli del Polo Museale dei Trasporti all’Ostiense resteranno chiusi ancora per un bel pezzo. È la sola certezza avuta nel corso della commissione capitolina trasparenza di ieri mattina, giovedì 11 marzo, (...) che ha visto la partecipazione del nostro Comitato. Questo perché Atac SpA, l’attuale gestore, non ha preso alcuna iniziativa utile per superare le criticità strutturali, pur avendo tempo a sufficienza, né tanto meno per manutenere sia i rotabili storici che l’area verde, ugualmente preziosa.

La dirigenza Atac presente nella seduta infatti, non ha esibito nessun piano economico e organizzativo specifico, necessario per la riapertura del Polo Museale. Tale comportamento denota, ancora una volta, il mancato interesse dell’Azienda per salvaguardare il patrimonio di notevole interesse storico, ma anche culturale e sociale, lasciandolo al completo degrado. Ora ci troviamo davanti a uno scatolone vuoto, scarnito, logorato, privato della sua dignità e importanza, sebbene ricostruisca la storia dei trasporti del Lazio e rappresenti una fabbrica culturale, capace di coinvolgere turisti, studenti e giovani. Dopo aver privato la comunità di questo luogo prezioso, il rischio reale è quello di un totale disfacimento dell’area e dei beni all’interno esposti.

È una gestione che non ci appartiene e che contestiamo, fortemente. La mobilitazione social prosegue e invitiamo tutti ad inviare tante foto con scritto #riapriteilpolomuseale, per difendere un bene della collettività.

Per favore, lasciate i sedicenti social al di fuori delle nostre questioni: è questione di dignità.

5 marzo. Polo Museale Trasporti, il comitato: il 23 marzo mobilitazione sui canali social in tutela del patrimonio storico.

Nonostante i molteplici e svariati interventi nelle sedi istituzionali, nonostante la situazione drammatica in cui si trovano i rotabili storici e l’area del Polo Museale dell’Ostiense, nonostante infine, le richieste di partecipazione ai tavoli tecnici, annunciati da Atac, in cui vorremmo dare un contributo concreto, il nostro Comitato, formato da 26 associazioni, viene continuamente ignorato, sorpassato e aggirato. Come se ciò non bastasse, risulta alquanto difficile comprendere le iniziative poste in essere in tutela del patrimonio. Per queste ragioni abbiamo promosso una mobilitazione sui maggiori canali sociali per il 23 marzo prossimo alle ore 12 finalizzata a sensibilizzare le Istituzioni e denunciare ad alta voce quanto sta avvenendo. È quanto riferisce in una nota il Comitato Polo Museale dei Trasporti.

Seguiamo da tempo e con profonda preoccupazione l’immotivata chiusura del Polo, avvenuta a marzo 2020, nonché l’imminente passaggio dell’infrastruttura da Atac alla Regione Lazio; un trasferimento che coinvolge beni storico-culturali, un percorso botanico ed un archivio dichiarato di notevole interesse storico. Quest’ultimo inoltre, pare che lo vogliano trasferire, fisicamente, in un altro posto non bene precisato, con il serio rischio di smembramento e dispersione del patrimonio storico-archivistico che conserva la storia del trasporto pubblico ferroviario della nostra Regione.

I silenzi parlano chiaro: malgrado la nostra disponibilità e competenza sull’argomento, siamo messi all’angolo e i beni contenuti nel Polo museale, che ne costituiscono una peculiarità, un'unità e unicità imprescindibile, che meritano di essere difese e rischiano un irreversibile degrado o uno smembramento con conseguente ricollocazione altrove (gli archivi). Il Comitato finora e con tutte le energie disponibili, non si è preoccupato di uno spazio vuoto ma del suo recupero, della tutela e della riapertura di ciò che il Polo era e che deve continuare ad essere: una piazza del quartiere, un museo a cielo aperto, una realtà locale viva e pulsante in cui poter continuare a promuovere integrazione e inclusione, sostenibilità e valori civici e sociali.

Non tolleriamo più un simile atteggiamento di chiusura, chiediamo di partecipare al processo di trasferimento e conoscere quanto si sta facendo per salvaguarda[salvaguardare] i beni e riaprire il sito.

Ben altro non tollereremmo più, altro che polo museale... Se poi il Parco Museo passerà alla regione Lazio, andrà ad aggiungersi a quello già esistente tra Valle Violata e Rocca di Papa; in ogni caso il comitato può stare tranquillo, visto che da qui a poco tutta la rete tramviaria di Roma diverrà un museo. Circa poi la mobilitazione sui così detti social, bah, la nostra opinione su tali canali è facilmente immaginabile.

19 gennaio. TrasportiAmo: i treni ci sono, ma nessuno ne parla o si muove.

Menomale, ci sarebbe da rispondere, perchè se qualcuno si muovesse combinerebbe certamente dei guai.

È noto che l’esercizio della ferrovia regionale Roma-Civita Castellana-Viterbo è condizionato, fortemente, anche dall’esigua disponibilità di rotabili. Mentre non è altrettanto risaputo che ci sono imprese ferroviarie italiane che, al contrario, hanno materiale funzionante in esubero, il quale sovente finisce in pasto alla fiamma ossidrica. Va bene il decentramento amministrativo, ma che diamine (!), un minimo di cooperazione tra Regioni. In fondo si tratta di beni pagati con i contributi dello Stato. O no?

L’ultimo caso, in ordine sparso, arriva dalla società di trasporto pubblico torinese GTT SpA. Con il passaggio della SFM 1 Canavesana a Trenitalia, avvenuto all’inizio di gennaio, l’azienda ha accantonato 7 elettrotreni serie Y 0530 (Fiat Ferroviaria/ADtranz), che si sommano ai 16 Minuetto (Alstom) già fermati e ugualmente marcianti. Ora sono in attesa di manifestazione di interesse da parte degli operatori ferroviari stessi, prima di essere avviati alla demolizione. Un’assurdità, secondo il nostro modesto parere, lo Stato che distrugge se stesso.

Sono convogli a pianale ribassato ed equipaggiati con SCMT, omologato da ANFS, ovvero del sistema controllo marcia-treno che dovrebbe essere installato sulla RomaNord, nell’ambito del programma di innovazione tecnologica della linea, avviato dalla Regione Lazio. Siamo del parere che potrebbe essere impiegato nel servizio extraurbano/metropolitano Montebello-Catalano-Viterbo, dotato di stazioni/fermate con banchine basse, ovviamente previo valutazione tecnico-economica e prove in linea. Numerosi sarebbero i vantaggi nell’immediato, soprattutto per garantire sia la regolarità dell’esercizio che il distanziamento fisico. In attesa dell’arrivo dei nuovi treni. È possibile per esempio contenere le soppressioni e rendere effettivo l’orario in vigore; aumentare le corse urbane e mettere le officine in condizioni di avere un tempo ragionevole per le manutenzioni. E se questi rotabili dovessero risultare inadeguati, non c’è da rammaricarsi più di tanto, pare, infatti, che siano disponili 2 composizioni della Sangritana, le cui caratteristiche sono assimilabili a quelle della nostra benamata Viterbo. Insomma, provare per credere.

La pandemia e la conseguente contrazione economica, senza precedenti, impongono scelte ponderate e una cooperazione maggiore tra gli Enti territoriali. Facciamo appello quindi alla Regioni Lazio in primis affinché avvii un’interlocuzione con la Regione Piemonte e il GTT di Torino o, in alternativa, con altre Regioni/imprese ferroviarie, al fine di noleggiare/acquistare rotabili efficienti da destinare al servizio della Roma-Viterbo. Soluzione percorribilissima. Ricordiamo, infatti, che la Linea metropolitana Napoli-Giuliano-Aversa è attualmente esercitata con le elettromotrici della Linea A di prima dotazione (serie M.A. 100), vendute nel 2006 da MetRo SpA - antesignana di Atac SpA - all’allora Società MetroCampania NordEst. Iter che seguimmo da vicino.

Mah, è facile dire "i treni ci sono", ma occorrerebbe verificare molte cose, l'effettiva circolabilità sulla linea, lo stato di manutenzione, i certamente esistenti difetti cronici che hanno portato alla loro radiazione, ecc.. Ma poi, la realtà è che questa ferrovia nessuno la vuole più, sta diventando un ingombrante fantasma come la famosa Giardinetti.

...ma le cose non starebbero proprio così.

Quei treni sono stati accantonati in quanto ormai obsoleti e superati tecnologicamente. Come tante cose degli anni '90, molti componenti praticamente non si trovano più ed inoltre la manutenzione lasciava molto a desiderare; come i Minuetti sempre ex GTT di stato manutentivo pessimo. E comunque se un treno è adatto ad una linea non vuol dire sia adatto per altre. Andrà a finire che qualcuno proporrà il materiale Sangritana, in fondo è sempre Stanga-Tibb e per lo meno è sicuro che potrebbe circolare sui raggi di curvatura della Roma Nord, a parte il fatto che questi mezzi son fermi da almeno 15 anni (O. Cugini).

14 gennaio. Polo museale trasporti, TrasportiAmo: Regione conferma risanamento e bilancio.

Nella riunione della commissione Mobilità e Trasporti di oggi, congiunta con la commissione Cultura, alla quale siamo stati invitati a partecipare, la Regione Lazio ha confermato gli impegni e le strategie che ci aveva illustrato nei precedenti incontri telematici, finalizzati a risanare e rilanciare il Polo Museale dei Trasporti di Roma, l’unico spazio pubblico nel territorio laziale dedicato alla storia decennale del comparto. Lo riferisce in una nota TrasportiAmo aderente al Comitato Polo Museale, formato da 26 associazioni. Impegni sottoscritti dall’assessorato e dall’Amministratore di ASTRAL, cui a breve sarà trasferita l’area, e ratificati con la risoluzione votata all’unanimità dalla commissione. Grande assente, nostro rammarico, Roma Capitale, sebbene invitata. Una grave mancanza, secondo noi, per giunta reiterata, essendo il Polo ancora in carico alla controllata Atac ed essendo il materiale rotabile storico in condizioni tali da richiedere interventi urgenti di manutenzione. Per cui, come la Regione si è impegnata a farsi carico del Museo, quando sarà passato sotto ASTRAL, Roma Capitale deve fare altrettanto con Atac in questa fase di transizione, se davvero intende salvare dalla ruggine quel materiale e con esso la memoria storica del Lazio e d’Italia. La cultura trasportistica e il turismo ferroviario rappresentato sono una risorsa, che va sfruttata anziché soffocata.

Tutto chiaro: in barba alle 26 (diconsi ventisei) associazioni e agli impegni e strategie della regione Lazio, il sedicente polo museale non vedrà più la luce. Un suggerimento alla Regione: si preoccupi invece dell'avveniristica funicolare di Rocca di Papa, completata e mai attivata. Figuriamoci poi se l'ATAC può preoccuparsi della manutenzione del materiale del polo, quando non ha quasi più tram per esercitare il servizio di trasporto.


Home Page presentazione    

rev. 27/05/21