tram e trasporto pubblico a Roma

 

Sulle PCC di Bruxelles; una nota di un conducente della STIB (2008).

A Bruxelles al momento circolano due tipi di PCC, la serie 7700/7800 e la serie 7900. Sebbene siano tram abbastanza vecchi, sopravvivono alla demolizione per il fatto che la rete tranviaria di Bruxelles in alcuni punti non permette la circolazione di tram più larghi: nello specifico, sulla famigerata chaussé d'Alsenberg per la linea 51, mentre per le linee 81, 44 e 39 il problema è legato alla lunghezza delle banchine (troppo corte per i moderni T3). Effettivamente la STIB ha tentato intorno al 1993-95 di passare a vetture più moderne con l'acquisto di 51 tram serie 2000 o T2, che però si sono immediatamente rivelati una scelta fallimentare in quanto propensi a sviare facilmente a causa del carrello con ruotino guida che mal si adatta ad una rete di fine '800 con curve strette e rotaie malmesse. Tanto è che le T2 sono oramai vietate nel pre-metro e limitate a 50 Km/h. E pensare che il ruotino era stato concepito proprio per le curve di piccolo raggio.

La faccenda dei tram T2 di Bruxelles è tipica del nostro tempo: si prende un ritrovato, un dispositivo, un meccanismo del passato, lo si rispolvera con qualche modifica aggiungendovi un po' di avanzata tecnologia e lo si propaganda come eccezionale ritrovato per risolvere determinate situazioni; il più delle volte l'oggetto in questione mostrerà ben presto difetti maggiori e più gravi del corrispondente del passato e tutto si risolverà con uno spreco di energie e di soldi.

Qui si è preso come elemento di partenza il carrello Maximum Traction dell'inizio del secolo XX; lo si è privato degli assi fissi dotandolo di assi virtuali per mantenere basso il pianale della vettura anche sui carrelli di estremità (altra mania ed esagerazione), di ruote motrici con motori montati in modo strampalato ed altro, ma mantenendo la caratteristica fondamentale di avere un asse motore con ruote di diametro maggiore di quelle dell'altro asse, portante o di guida. E come il carrello MT manifestò sempre una fastidiosa tendenza allo svio dell'asse portante, i nuovi e tecnologicamente avanzati carrelli iniziarono ben presto a sviare nelle curve con una frequenza ben maggiore di quella dei loro antenati; conclusione, cinquanta vetture tramviarie acquistate e utilizzate solo in minima parte (nota del webeditor).

Tornando alle PCC, queste hanno subìto nel 2006, per mantenerle in esercizio, una serie di aggiornamenti, soprattutto per quanto riguarda il pannello di comando, pur rimanendo sostanzialmente invariate a livello tecnico. L'aggiunta più importante è stata quella del sistema di frenatura automatica detto BCM, che è obbligatorio nel pre-metro. Al momento tutte le 7900 hanno il BCM mentre non sono state aggiornate tutte le 7700 e quindi una parte delle stesse ha delle limitazioni di circolabilità.

Dal punto di vista tecnico, le 7900 sono delle motrici particolari in quanto, pur essendo le ultime PCC consegnate intorno al 1978, sono in realtà l'unione di due tram monodirezionali più vecchi con l'aggiunta di una cassa centrale, il tutto per creare una vettura bidirezionale doppiamente articolata, più lunga e capiente. Dal punto di vista tecnico sono quindi una specie di Frankenstein composto da due mezzi tram, una specie di gemelli siamesi uniti insieme da un ircuito centrale necessario a sincronizzare le due metà. Sono purtroppo vetture che sovente hanno guasti, sia perché sono concettualmente più antiche delle 7700/7800 sia perché sono dotate di due equipaggiamenti elettrici indipendenti per le due unità motrici, che spesso danno problemi di sincronizzazione; nello stesso tempo, però, il doppio equipaggiamento permette il più delle volte di riportare in deposito una vettura guasta semplicemente escludendo una delle due unità motrici.

Le 7700/7800 sono delle PCC più corte, sempre articolate e bidirezionali costruite intorno al 1972, utilizzate oramai su pochissime linee; certamente più affidabili delle 7900, sono odiate dai conducenti per il pedale dell'acceleratore particolarmente duro con posizioni serie e parallelo separate da un tratto che richiede una notevole pressione del piede, creando a lungo andare problemi al ginocchio. oltre a ciò sono caratterizzate da notevoli moti anomali con risonanza dai 20 ai 30 km/h, che portano la cabina a sobbalzare, tanto da sembrare un cavallo al trotto.

Al momento la quasi totalità delle PCC di Bruxelles è presente nel deposito dell'Avenue du Roi, che tra l'altro è l'unico che ancora non può ospitare le moderne T2/3/4, mentre alcune PCC sono tenute in altri depositi. Se ne prevede l'utilizzo per almeno altri dieci anni, sebbene con la prevista costruzione della nuova linea metro 3 e conseguente soppressione del pre-metro, le linee 81 e 51saranno fortemente limitate. Vedremo come andrà a finire, per il momento circolano solo voci infondate.


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rev. A1 21/05/21